Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 27 febbraio 2014

Rappresentanza, Fiom e minoranze non partecipano al voto del direttivo Cgil: "Testo inaccettabile"

Fabio Sebastiani


Duro scontro con la Fiom oggi al Comitato direttivo nazionale della Cgil, dove era in discussione la modalità della consultazione sull’accordo del 10 gennaio. La Fiom, fatto praticamente inedito, ha abbandonato l’aula al momento del voto. Motivo del dissenso l’impossibilità di poter presentare le due posizioni sul testo nell’ambito delle assemblee nei luoghi di lavoro. 
Dopo un dibattito lungo e acceso, il 'parlamentino' ha approvato il documento ed il dispositivo su cui si svolgera' il 'referendum', con il netto dissenso anche dalle aree di minoranza del sindacato, La Cgil che vogliamo e la Rete 28 aprile non hanno partecipato al voto. Su 139 presenti, comunque, si legge nella nota della confederazione di Corso Italia, l'ordine del giorno e' stato approvato con un solo voto contrario, nessun astenuto e 16 componenti che non hanno partecipato al voto.

Maurizio Landini ha parlato di proposta "inaccettabile”, ed ha annunciato la convocazione del Comitato centrale della Fiom "per assumere le decisioni conseguenti”. Landini aveva formulato al Direttivo le richieste del Comitato centrale della Fiom: distribuzione del testo dell'accordo ai lavoratori e lavoratrici, assemblee con relatori che illustrino i diversi punti di vista, voto riservato ai lavoratori delle aziende aderenti a Confindustria da tenere contemporaneamente in tutte le regioni, al termine delle assemblee. Landini aveva infine chiesto l'adozione di "regole straordinarie che garantiscano la trasparenza della consultazione".
Nel mese di marzo, dunque, si svolgeranno le assemblee informative dei lavoratori, che saranno organizzate dalle categorie sindacali possibilmente unitarie con Cisl e Uil, al termine delle quali i lavoratori iscritti alla Cgil potranno votare sul quesito. Ci sara' una doppia urna perche' saranno chiamati ad esprimersi sia i lavoratori con contratti Confindustria e Confservizi, direttamente coinvolti dall'accordo; sia gli altri lavoratori che la Cgil prevede di coinvolgere in futuro. Nel corso delle assemblee sara' un unico rappresentante dei sindacati che hanno sottoscritto l'accordo a spiegare l'intesa ed i risultati dovranno arrivare entro il 4 aprile prossimo. I dissidenti in un documento consegnato al direttivo hanno duramente criticato le modalita' di voto scelte dal sindacato puntando il dito sia contro la vastita' della platea chiamata ad esprimersi sia contro la decisione di non rappresentare le ragioni del no nelle assemblee informative. Anche Giorgio Cremaschi non ha partecipato al voto contestando la legittimita' dell'accordo sulla rappresentanza sottoscritto dalla Cgil. A difendere a spada tratta l'intesa il leader Cgil, Susanna Camusso. L'accordo e' il punto di arrivo di un lungo percorso, avrebbe in sostanza ribadito in chiusura del dibattito, Camusso.
Il quesito varato dal direttivo di questa sera chiama al voto non solo sull'intesa operativa del 10 gennaio ma anche sull'accordo quadro sottoscritto il 31 maggio del 2013: "Il Testo Unico del 10 gennaio 2014 sottoscritto tra Cgil Cisl Uil e Confindustria e con Confservizi del 10 febbraio 2014 e' nel giudizio del CD della Cgil positivo.Condividi questo giudizio e l'intesa del 31 maggio 2013 e il regolamento definito nel Testo Unico del 10 gennaio 2014?", si legge nella scheda che sara' distribuita ai lavoratori.
Il dibattito fiume sul dispositivo referendario ha fatto infine saltare l'analisi che il direttivo doveva compiere sulla situazione politica ed il governo Renzi appena insediatosi. Un nuovo direttivo, dunque, non escluso anche di domenica, potrebbe, a quanto si apprende, essere riconvocato a breve.

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