Con la cultura a Frosinone non si mangia perché la cultura è eterea, volatile. E’ un vento
malefico che ti spira accanto con i suoi effluvi terrificanti. Esiste un fantasma a Frosinone che da anni
terrorizza chiunque voglia fare teatro o minimamente organizzare una recita. Trasformismi inquietanti hanno interessato il
Cinema Teatro Nestor, il teatro storico della Città. Su quelle tavole sono passati fior di attori
ed artisti. Ma poi il degrado, il fallimento . I soldi finiti, finite la programmazioni. Tutto per sottostare alle esigenze del
mercato delle multisala. Il mega impianto, la sala Sisto, interrompeva con prepotenza lo skyline fra Ceccano e
Frosinone. Sale tre D, centro
commerciale annesso, sale giochi, bar. Il Nestor, per tenere il passo era costretto al trasformismo sono
spuntate sale di proiezione anche nei sottoscala.
Sul teatro storico di Frosinone incombeva lo stesso destino del Cinema Excelsior e del Delle Vittorie, cinemetti lasciati a marcire in pieno centro
storico, così come era accaduto per l’auditorium sotto il grattacielo,
struttura che aveva conosciuto tempi migliori, quando sul suo palco si
esibivano Chet Baker o gli Art ensemble
of Chicago. Ai malati terminali non è
concesso l’accanimento terapeutico, per cui anziché adoperarsi a rianimare
zombie, si preferì far nascere nuovi virgulti.
Una ex palestra della scuola media Umberto
Primo, grazie al trasformismo di cui sopra, diventava un auditorium, ma ciò non bastava per salvare una stagione
teatrale che pure aveva avuto successo in ere precedenti. Per anni nella nostra
città gli attori sono mancati.
Poi la svolta di un sindaco il quale solennemente
prometteva un teatro di mille posti per la lirica, con un’acustica degna della
Scala. Secondo la massima, meglio la
gallina domani che l’uovo oggi, il sindaco Michele Marini (centro sinistra), affiancato in pompa
magna dall’allora presidente del consiglio della regione Mario Abruzzese
(centro destra) , invitava Gigi Proietti e Carla Fracci alla posa della prima
pietra di un’opera da 10 milioni di euro
che doveva sorgere in zona Casaleno, il pre-dissesto era ancora al di là da venire.
Peccato che l’incauto sindaco pretendeva di costruire un teatro su un terreno
che non si era curato di espropriare, e i legittimi proprietari non avevano
nessuna intenzione di cedere neanche una zolla
per mettere su un teatrino delle marionette. Si manifestò dunque il fantasma di un aborto,
di un feto dalla vita infranta su una
pietra inaugurale. Questi fantasmi che
ritornano!!!!
La giunta del sindaco Marini va in crisi, gli succede il mago
degli effetti speciali, l’uomo solo al comando Nicola Ottaviani. Uno che
considera le riunioni del consiglio comunale
un spreco di denaro pubblico, tanto se c’è da decidere qualcosa ci pensa lui
senza se senza ma. Maggioranza e opposizione sono monolite unico scalfito solo
un po’ dallo scandalo dei rifiuti.
Il nuovo sindaco Inizia il suo mandato, a
colpi di predissesto , frane, ma anche di botte nazional-popolari: l’asfalto rosso, le fontane tricolori, gli
sbandieratori, il cinema estivo alla stazione, la macchina di San Silverio. Ma erano solo azioni di depistaggio a cui contribuiva
anche il ventilato riciclaggio del Cinema Delle Vittorie.
In gran segreto arriva il
colpo da maestro . A fari spenti il sindaco si è inserito nell’asta
fallimentare che aveva posto in vendita il fantasma del Nestor e ne ha
acquistato le mura (valore 5 milioni di
euro) per la modica somma di 640 mila euro. Il tutto è stato portato a termine a fari
spenti, in gran segreto. Talmente in gran segreto che neanche il giudice
fallimentare lo è venuto a sapere. Dopo
i proclami trionfalistici della prima ora, lo stesso Sindaco Ottaviani ha ammesso di non
sapere bene neanche lui come fossero andate le cose. Un segreto così ermetico da
essere ignoto anche a colui che lo ha architettato è veramente da effetti
speciali. Torna dunque ad aleggiare di
nuovo il fantasma del teatro. Un teatro
fantasma che comunque è tornato a respirare con una nuova stagione di tutto
rispetto. Resterà fantasma il buon vecchio Nestor?
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