La decisione di
portare la nuova legge elettorale nell'aula di Montecitorio entro la fine del
mese di maggio comprimerà enormemente i tempi della sua elaborazione e
discussione nelle competenti commissioni parlamentari e sostanzialmente
impedirà una discussione adeguata nel paese.
In tempi così ristretti il
rischio è che tutto si riduca a un confronto tra i vertici delle forze
politiche e che ne emergerà una legge tutta centrata sugli interessi
immediati dei gruppi dirigenti del ceto politico attuale e sulla loro
preservazione.
Noi vorremmo invece che la nuova legge elettorale fosse il
frutto di una riflessione approfondita e partecipata, e che il suo cuore fosse
l'inveramente del principio fondamentale della democrazia: una persona, un
voto.
Vorremmo quindi che la nuova legge
elettorale in primo luogo riconoscesse finalmente il diritto di voto a
tutte le persone che vivono in Italia; e - ripetiamolo ancora una volta
- in Italia vivono stabilmente oltre cinque milioni di persone non native,
che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i
loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste
persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra
economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema
pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino
demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi
conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi
del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite
riguardano. Continuare a privare milioni di persone del diritto di voto nel
paese in cui effettivamente vivono è un'ingiustizia che lede la democrazia e
quindi ferisce la libertà ed umilia la dignità di tutte le persone che in
Italia vivono.
Pertanto questo chiediamo a tutti i
parlamentari: che nella nuova legge elettorale sia riconosciuto il diritto di voto
a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
Ed a tutte le persone di volontà
buona che condividono il nostro sentire chiediamo quindi di far sentire la
propria voce in queste decisive settimane: di chiedere insieme che il
Parlamento della Repubblica legiferi finalmente la piena realizzazione del
principio cardine della democrazia: una persona, un voto.
Preghiamo tutte e tutti di scrivere a
tal fine ai presidenti del Parlamento: on. Laura Boldrini, Presidente della
Camera: laura.boldrini@camera.it, sen. Pietro
Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso@senato.it (e di
inviarci comunicazione della loro adesione agli indirizzi di posta elettronica:
centropacevt@gmail.com,
crpviterbo@yahoo.it).
Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani (che coordina l'iniziativa dell'"Appello all'Italia civile: una
persona, un voto" i cui primi firmatari sono padre Alessandro Zanotelli e
la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace)
Leggi QUI l'appello
Mittente: "Centro di ricerca per
la pace e i diritti umani", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel.
0761353532, e-mail: centropacevt@gmail.com, crpviterbo@yahoo.it
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