E’ stato ribadito più
volte come questa sia una delle peggiori campagne elettorali in corso. Esistono coalizioni che cercano il consenso attraverso dinamiche tipiche del
marketing, non tralasciando la diffusione dell’odio razziale per ingraziarsi un
elettorato incattivito, e formazioni che ancora credono siano le idee a
conquistare gli elettori. Disgraziatamente chi appartiene a questa seconda
categoria non ha la minima ospitalità all’interno dei media, ai quali fa molto
più comodo divulgare la politica dello spot , piuttosto che dare voce a chi ha idee, possiede
una visione della vita la cui descrizione non può essere racchiusa in uno spot.
Aut Frosinone, una testata di quartiere, refrattaria a spot e proclami vuole
vendicare questa ingiustizia dando voce a chi in questa brutale campagna
elettorale, è totalmente oscurato. Tanto
più quando ci si riferisce ad un partito che si candida con un’idea, una
visione, e, ancora di più quando la visione è comunista.
Alle prossime elezioni
politiche si presenterà il Partito Comunista, guidato dall’ex Parlamentare europeo
Marco Rizzo. Nella nostra Provincia, sotto le insegne della Falce e Martello,
sono candidati: Roberto Spaziani - già assessore nella passata giunta
frusinate targata centro-sinistra , guidata dal sindaco Marini - il quale
correrà per la Camera dei Deputati nel collegio uninominale Nord. Fabio Malizia
sarà invece candidato nel collegio uninominale sud. Per il senato nella sfida
diretta con gli altri candidati uninominali i Comunisti schierano Gerardo
Perri. Ognuno di loro è in corsa anche nelle rispettive liste plurinominali.
Sabato scorso abbiamo incontrato
Gianluca Evangelisti, segretario
provinciale del Fronte della Gioventù Comunista, (organizzazione giovanile
legata al Partito Comunista), e Francesco Minerva militante anch’egli nella
stessa formazione . In un annoiato pomeriggio frusinate i due ragazzi
erano in Via Aldo Moro a distribuire i volantini elettorali per il Partito
Comunista. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere su aspirazioni ed obiettivi
del loro partito in relazione alla partecipazione alle prossime elezioni.
Un discorso, in cui è emersa la visione
anticapitalista, antiliberista, fortemente comunista. Per i ragazzi la forza
dell’ideologia non solo è trainante ma è la potenza
del movimento. E’ l’impronta ideologica a determinare la
natura dei provvedimenti programmatici proposti dal Partito. L’abolizione del
Jobs Act, una legge antioperaia e schiavizzante, è obiettivo comune a diverse
forze che si candideranno alle elezioni ma nessuno sa bene con quale politiche sostituire
la legge renziana. I giovani comunisti propongono la vecchia massima, per noi
sempre attuale, "lavorare meno lavorare tutti", ovviamente a parità di
salario.
Non è utopia irrealizzabile. O meglio lo sarebbe se non si ponesse
alla sua base la lotta al capitalismo. La logica infatti che vuole la
riappropriazione del reddito da lavoro depredato dal profitto finanziario, passa proprio dalle
riduzione dell’orario a parità di salario e dalla defizione di una retribuzione minima.
Idee chiare anche sull’emergenza
abitativa. Un’altra piaga della nostra comunità. La speculazione fondiaria affoga di cemento le città occupando interi quartieri con stabili disabitati. Per venderli è necessario attendere la congiuntura favorevole
determinata dal mercato. Il risultato è che da un lato ci sono persone senza
un tetto sulla testa, dall’altro le
città abbondando di case vuote . L’espropriazione di tali alloggi per renderli
agibili a chi un’abitazione non ha è una soluzione sensata e salvifica, ma
anche questa presuppone la dissoluzione del verbo capitalista. Così come una scuola pubblica di qualità,
gratuita, quale quella propugnata dal
Partito Comunista è incompatibile con una narrazione liberista.
Esiste un’altra
condizione indispensabile per cui il programma predisposto dal Partito dei giovani comunisti possa trovare
applicazione, ed è quella dell’uscita da organismi internazionali, come la
Nato, l’Unione Europea. Il primo, un ente militare che pretende contributi altissimi per fare guerre imperialiste spacciate come interventi di pace,
la seconda un associazione di liberi “mercanti” il cui sconfinato arricchimento
è determinato dalle politiche vessatorie dal debito. Un debito che si vuole generato da
un eccesso di spesa sociale, ma in realtà è figlio della speculazione finanziaria
che ha intossicato gli Stati con mutui subprime ed altre diavolerie del genere. Ovviamente è imprescindibile l’alienazione dell’euro.
Entusiasmo, idee e visioni
chiare, è ciò che mostrano questi giovani. Non è affatto vero che le nuove
generazioni siano nichiliste, disinteressate, tutte social e selfie. Esistono
ragazzi come Gianluca e Francesco che non solo hanno una visione precisa sulla natura
che dovrebbe contraddistinguere la società in cui viviamo, ma sono in grado
anche di divulgarle in modo efficace. Proprio per questo mi sento di fare un
appello ai loro dirigenti politici. Per favore non deludeteli, non spegnete
quell’entusiasmo.
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