Raccogliamo, e volentieri diffondiamo, questa testimonianza su un grave episodio accaduto al Policlino Umberto I di Roma, emblematico del modo di gestire la Sanità Pubblica.
Da una parte il triste calvario quotidiano a cui ogni cittadino ammalato è costretto a sottoporsi nella speranza di ricevere cure.
Dall’altra le corsie preferenziali garantite a politici cui, magari senza nemmeno averne bisogno, vengono risparmiate le file al pronto soccorso e garantiti ricoveri in reparti di emergenza.
Ci domandiamo come possano risolvere i problemi, gravi, della Sanità, politici e amministratori che non vivono sulla propria pelle i disastri a cui noi normali cittadini siamo sottoposti quando ci ammaliamo.
Buona lettura.
Qualche giorno fa al Pronto Soccorso del Policlinico solita situazione di caos con barelle e carrozzine che
mancano, solita fila di ambulanze ferme che non possono ripartire perchè gli viene "requisita" la loro
barella, solita spianata di pazienti che stazionano accatastati per giorni e giorni in attesa di un posto letto,
ecc. ecc..
Tra di loro c'è una signora che è li da quattro giorni con cinque costole rotte ed un emotorace massivo. Sta
aspettando un posto in chirurgia, finalmente un letto e non una barella scassata sulla quale, anche ad una
persona in perfetta salute, verrebbero tutti i dolori del mondo. Le viene ripetutamente detto che
purtroppo non ci sono posti letto e per cui bisogna avere pazienza. Oltre a lei tutto un campionario di
pazienti con le più svariate patologie nella stessa situazione.
Nel mezzo della mattinata si vede comparire nel pronto Soccorso il Direttore Generale che accompagna
volti noti come come gli "onorevoli" Martina e Madia.
E' l'ennesima visita guidata pre elettorale dei vari politici candidati con il solito untuoso codazzo?
No, il fatto è che un senatore del PD ha avuto un incidente stradale, per sua fortuna si accerta rapidamente
che non c'è niente di grave. La notizia si diffonde rapidamente tanto che arriva in Parlamento suscitando un
trasversale applauso .
Come per ogni paziente non si può che rallegrarsi di un così positivo esito. Uno di quei casi dove al massimo
è indicata un pò di osservazione.......Dove?
In mezzo alla spianata di barelle accanto alla signora con le costole rotte?
Ma che siamo impazziti?!?
In poco più di due ore dall'ingresso in Pronto Soccorso per il senatore è spuntato fuori il posto letto che
decine di pazienti, sicuramente più bisognosi di lui, aspettano da giorni. La smania di servilismo e
sottomissione al potere politico porta a strafare e quello che si trova è addirittura un preziosissimo posto
in Rianimazione vista la paurosa carenza, di cui non avrebbe avuto alcun bisogno. Infatti l'indomani stesso il
senatore verrà dimesso.
Ora che è uscito il senatore avrà l'impressione che il Pronto Soccorso del Policlinico è un modello di
efficienza e rapidità........... oppure gli verrà il dubbio che sempre di più ci troviamo davanti ad un assistenza
a due velocità ed efficienza che funziona bene solo se sei "senatore" o se hai una barca di soldi?
Forse una sola nottata, magari accanto alla signora con le costole rotte, il paziente psichiatrico, quello con
l'Alzheimer, un'altro che gli vomita a fianco in una promisquità indecente, ecc. l'avrebbe avvicinato di più al
"popolo" che si pregia di rappresentare, e capire come viene trattato questo popolo se non ha corsie
preferenziali.
E che dire di un Direttore Generale che mette il naso in Pronto Soccorso solo per assicurare un trattamento
privileggiato a qualche "paziente eccellente" per poi risalire subito nella sua torre d'avorio non mettendo neanche il naso nell'inferno della spianata di barelle?
Il senatore è Matteo Richetti portato in terapia intensiva trapianti organi. Entrato in barella è poco dopo 3 signori in giacca e cravatta ai quali è stato permesso di entrare senza avere indossato il camice la mascherina e il copricapo come da prassi in un luogo come quello
RispondiEliminaChe scuola hai fatto? Cepu? Privilegiare si scrive con una "g", non con due! ����♀️
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