Nell’ultimo week end di giugno è andata a fuoco la ditta
Mecoris di Frosinone, un’azienda che si occupa di trattamento di rifiuti
speciali, fra cui l’amianto e scarti di origine ospedaliera. I fumi tossici
hanno avvolto il Capoluogo e altre città limitrofe. L’aspetto più inquietante è
che la Mecoris è situata a poche
centinaia di metri dall’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone.
A seguito dell’incendio
il sindaco Nicola Ottaviani ha indetto un’ordinanza per cui doveva essere
chiusa ogni attività nel raggio di due chilometri dall’azienda andata a fuoco,
inoltre vietava l’accensione degli
impianti di aria condizionata.
Risulta evidente come l’ospedale di Frosinone
non abbia potuto rispettare tale ordinanza, per il semplice motivo che da un
punto di vista logistico era impossibile trasferire i pazienti, che hanno
dovuto subire disagi dovuti, oltre che
alle loro precarie condizioni di salute, anche alla contaminazione dell’aria
che respiravano.
Qualcuno si chiederà come sia possibile che un sito di
trattamento di rifiuti speciali possa essere attivato vicino ad un ospedale. Ce
lo siamo chiesti anche noi e spulciando fra le scartoffie “digitali”, abbiamo
trovato la determinazione Provinciale n.
2016/2840 del 21/10/2016, il documento con cui la Provincia di Frosinone ha
autorizzato la Mecoris ad operare.
Nella determina emerge un fatto estremamente
inquietante. Nelle conferenze dei
servizi tenutesi il 19 aprile ed il 19 luglio 2016, la stessa Asl, pur invitata
insieme al Comune di Frosinone, all’Arpa, ai vigili del fuoco, non ha partecipato, concedendo parere
favorevole secondo il principio di silenzio assenso ai sensi dell’art.3 della
Legge 7 agosto 2015 n.124. La stessa
procedura è stata esercitata dal sindaco di Frosinone che egualmente non ha
partecipato alla suddetta conferenza.
Come aderente al gruppo sanità Potere al Popolo Lazio
ritengo il comportamento della Asl fortemente lesivo alla salvaguardia della
salute dei cittadini della Provincia di Frosinone. Come si può avvallare l’autorizzazione
all’apertura di un’attività di smaltimento rifiuti tossici, a poca distanza dall’ospedale senza neanche partecipare alla
conferenza dei servizi?
Sa a ciò
aggiungiamo che nel comprensorio della Valle del Sacco, Sito d’Interesse
Nazionale per le elevate criticità ambientali, da Falvaterra a Colleferro,
esiste un unico ospedale, quello di Frosinone, per altro vicino alla Mecoris , se consideriamo che il registro dei tumori più
volte richiesto da partiti ed associazioni, più che mai necessario in una zona
ad alto rischio epidemiologico, tarda ad
essere realizzato, come non giudicare l’operato della Regione Lazio e del
Commissario Zingaretti, fortemente lesivo per la salute dei cittadini che qui abitano?
Risulta inquietante anche la mancata partecipazione alla conferenza dei servizi
del Comune di Frosinone, l’ente comunale ha concesso la sua autorizzazione
sempre in base al principio del silenzio assenso.
Di fatto le due massime
autorità per la tutela della salute nel territorio: Asl, quindi Regione, e Comune di Frosinone, in quanto responsabile
della salute dei cittadini, hanno
lasciato che un’attività potenzialmente nociva per la collettività iniziasse ad operare senza neanche partecipare
alla conferenza dei servizi.
Regione guidata da un’esponente di centro
sinistra, Comune guidato da un sindaco passato nelle fila della Lega. In questo
caso l’assunto destra e sinistra pari
sono potrebbe calzare a pennello. Potrebbe….perchè in realtà parliamo di due
realtà reazionarie: l’una liberal-riformista,
l’altra liberista tout-court.
Come gruppo sanità di Potere al Popolo Lazio
denunciamo lo sfregio perpetrato contro
la tutela della salute dei cittadini della Provincia di Frosinone, ed invitiamo
la popolazione ad aprire gli occhi. Che la tutela della salute sia subordinata alla
tutela del portafoglio dei grandi gruppi
finanziari che condizionano l’azione politica
e amministrativa a tutti i
livelli è un fatto acclarato
Prima si prenderà atto di questo,
prima si organizzeranno lotte
contro tale deriva meglio sarà per tutti.
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