L’Associazione italiana dei concessionari d’auto la “Federauto” annuncia un calo delle vendite del 26% a luglio. Anche le consegne di nuovi veicoli sono ferme a 152 mila unità. Fiat segnerà una flessione del 35%, mentre i marchi esteri si attesteranno a -21%. In particolare il mercato ai privati, non inquinato dalle auto-immatricolazioni ai concessionari, le cosiddette km zero, vede una flessione attorno al 30%. Allora ci spiegate chi comprerà il milione e quattrocentomila vetture che verranno prodotte da qui a fine anno dalla casa di Marchionne ? Nel 2009 in Italia sono state immatricolate 2.200.000 auto . La quota Fiat era del 26,92% ovvero 549.000 veicoli . Nell’ipotesi più ottimistica ovvero che si confermi il trend attuale, ma così non sarà, infatti per arrivare alla fine dell’anno deve passare agosto che notoriamente è un mese scarso o nullo per le vendite, il mercato dell’auto in Italia chiuderà con circa 1.600.000 auto vendute. Di queste Fiat realizzerà una quota che, se si conferma il dato di giugno del 2010 sarà del 23,2% . Tale proiezione che, ripeto, riteniamo del tutto ottimistica, ci porta a stimare una performance di vendita per il 2010 della casa guidata dal prode Marchionne di circa 325.000 vetture. Dunque riformuliamo la domanda: Il restante 1.075.000 chi lo acquisterà? Non certo gli italiani, considerato che gran parte dei modelli che compongono la gamma sono vetture di tipo medio-piccolo destinato proprio a quella classe media e proletaria più martoriata dai tagli e dalle rapine legalizzate di una elite accattona e delinquenziale . Si punterà ai mercati esteri. Ma anche oltre confine una gamma ormai vecchia e tecnologicamente povera, priva di modelli nuovi e innovativi è perdente. Allora? Allora la soluzione è quella di sopperire alla mancanza di innovazione con una ulteriore riduzione dei costi di produzione. Ciò al fine di dotare le vetture di un prezzo di vendita più competitivo oppure, e questa è l’ipotesi più vicina alla realtà, di riuscire ad assicurare un profitto maggiore per unità di prodotto in modo da sopperire alla diminuzione delle entrate causate da vendite meno cospicue . Questa è la ragione principale, a nostro parere, del nuovo corso vampiresco della politica di Marchionne. Comprimere ulteriormente stipendi e condizioni di lavoro, secondo una modalità tale da rendere gli operai uguali a schiavi e in lotta perenne con i colleghi delle fabbriche estere. Realizzare la famosa guerra fra poveri, il cui risultato è quello di abbattere il costo di produzione e di incrementare in modo spropositato il profitto degli azionisti. E se a fine anno rimarrà più di un milione di auto invendute sui piazzali non sarà un dramma anzi , sarà un ottimo risultato perché consentirà un’ulteriore compressione dei diritti dei lavoratori, cassa integrazione, licenziamenti, ossia tutte quelle procedure tipiche di una crisi di sovrapproduzione. Una via di uscita, oltre a quella di un conflitto globale duro e intransigente da parte del mondo del lavoro contro questa classe di rapinatori legalizzati, è quella di ripensare il prodotto automobile. Il mercato dei veicoli con motori a combustione interna è più che saturo, non consente margini di espansione anzi tenderà alla regressione penalizzato dall’inesorabile deterioramento delle condizioni ambientali . Dunque la soluzione e quella di promuovere investimenti, anche pubblici, verso quelle case che inseriscano nella propria gamma auto, elettriche o a idrogeno, a emissioni zero. Automobili non inquinanti che contribuiscano a decongestionare l’aria gravida di anidride carbonica e di PM10. Insomma mezzi che non utilizzino petrolio e suoi derivati per muoversi. Non stiamo parlando di fantascienza ma di progetti già realizzati, messi in commercio, e dopo qualche tempo inspiegabilmente alienati all’utlizzo delle comunità Ad esempio nel 1990 la Fiat produsse la Panda Elettra, vettura dotata di un motore a corrente continua. La ricarica delle batterie poteva avvenire ovunque fosse presente una presa da 220 V e 16A (le comuni prese domestiche). Un rifornimento completo impiegava otto ore, la velocità massima era di 70 Km/h. Il comune di Torino ne acquistò una flotta che mise a disposizione dei propri cittadini affinché le utilizzassero in car sharing. Il modello rimase in gamma fino al 1999 poi la motorizzazione elettrica fu trasferita sulla 600 di cui furono prodotti solo 200 esemplari segnando la fine della commercializzazione delle versioni Elettra . Perchè non destinare i 700 milioni di euro che la Fiat investirà su Pomigliano alla produzione di nuove Panda Elettra? Un modello che usufruirebbe di tutte le innovazioni tecnologiche nel frattempo introdotte sulle motorizzazioni elettriche e che indubbiamente avrebbe delle potenzialità di mercato enormi, sicuramente maggiori rispetto a quelle della Panda attuale. Perchè non si vuole attuare questa politica? La risposta la affidiamo al video che segue. Ognuno uno ne tragga le proprie conclusioni. Le nostre sono che se non si realizzerà un efficace fronte globale di lotta al capitalismo e al liberismo selvaggio difficilmente le cose potranno migliorare.
Buona Visione.
Caro Luciano divertiamoci fin quando possiamo.
RispondiEliminaSti incoerenti e ignoranti ci hanno rigettato nelle braccia della democrazia
cristiana Udc .
Io da parte mia non darò pace ad Altobelli fin quando non farà seria
opposizione a questa scelta scellerata della giunta Marini di soggiacere ai
ricatti Udc, ma anche Raffa non la passa liscia.
Auguri solo a voi
Pier Luigi
PS. pensaci tu a pubblicarlo che come al solito hai incasinato il blog con la
tua modernità.
Pier Luigi Fanfera
pfanfera@libero.it
Caro Pier Luigi, ma sì divertiamoci...... Ti assicuro però che il mio divertimento sarà completo, il giorno in cui la collettività, il popolo detterà i programmi ai politici e verificherà se questi saranno in grado di metterli in pratica. Nel caso di loro insipienza.......A CASA e avanti ALTRI , se anche questi non saranno capaci.......A CASA ANCHE LORO . Un saluto particolare a te che segui sempre puntualmente le nostre scorribande tese per quanto possibile a fare danni nei meandri del potere.
RispondiEliminaAuguri di buon Ferragosto
Luciano