Di fronte alla più grave crisi mondiale che la storia ricordi, ancora una volta il capitalismo mostra ai lavoratori il suo vero volto. Quello che i padroni e i loro partiti politici (Pdl e Pd in primis) ci dicono sempre più chiaramente è: “dovete pagare voi!”
Lo hanno detto nelle migliaia di aziende, grandi e piccole, che hanno messo prima in cassa integrazione, poi in mobilità e infine in mezzo alla strada centinaia di migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Lo hanno detto alla Fiat, con il piano di Marchionne di trasformare le officine in luoghi di schiavitù. Lo dicono quando affermano che il Contratto nazionale è superato.
Ora lo dicono alla Fincantieri, con il nuovo piano industriale che prevede migliaia di licenziamenti, il dimezzamento del cantiere di Sestri Ponente, la chiusura di due stabilimenti, pare quelli di Riva Trigoso e Castellammare. Mentre aumenta l'impegno nella controllata americana di Fincantieri, Marine Group, che serve la marina degli Usa.
E non è che l'inizio, se pieghiamo la testa ora sarà sempre peggio. La politica borghese ha inscenato il solito teatrino disgustoso. Il ministro del Lavoro, Giulio Sacconi, ha addirittura negato l'esistenza di un piano industriale! Cosa che avrebbe dell'incredibile.
Lo hanno detto nelle migliaia di aziende, grandi e piccole, che hanno messo prima in cassa integrazione, poi in mobilità e infine in mezzo alla strada centinaia di migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Lo hanno detto alla Fiat, con il piano di Marchionne di trasformare le officine in luoghi di schiavitù. Lo dicono quando affermano che il Contratto nazionale è superato.
Ora lo dicono alla Fincantieri, con il nuovo piano industriale che prevede migliaia di licenziamenti, il dimezzamento del cantiere di Sestri Ponente, la chiusura di due stabilimenti, pare quelli di Riva Trigoso e Castellammare. Mentre aumenta l'impegno nella controllata americana di Fincantieri, Marine Group, che serve la marina degli Usa.
E non è che l'inizio, se pieghiamo la testa ora sarà sempre peggio. La politica borghese ha inscenato il solito teatrino disgustoso. Il ministro del Lavoro, Giulio Sacconi, ha addirittura negato l'esistenza di un piano industriale! Cosa che avrebbe dell'incredibile.
I lavoratori della Fincantieri si sono mobilitati da subito con grande coraggio. Noi siamo e saremo al vostro fianco.
Nei prossimi giorni ci saranno vari tavoli tra sindacati, governo e direzione dell'azienda. Lo diciamo da subito: nessuna soluzione per i lavoratori potrà uscire da questi confronti tra burocrati sindacali e rappresentanti del governo. Il governo, ricordiamolo, non è altro che il comitato d'affari della borghesia e, per conto della borghesia, agisce affinché a pagare per il fallimento del capitalismo siano i suoi figli sfruttati: i lavoratori.
Nei prossimi giorni ci saranno vari tavoli tra sindacati, governo e direzione dell'azienda. Lo diciamo da subito: nessuna soluzione per i lavoratori potrà uscire da questi confronti tra burocrati sindacali e rappresentanti del governo. Il governo, ricordiamolo, non è altro che il comitato d'affari della borghesia e, per conto della borghesia, agisce affinché a pagare per il fallimento del capitalismo siano i suoi figli sfruttati: i lavoratori.
Gli operai lo sanno e infatti si sono mossi nell'unico modo che può portarli al successo: con gli scioperi, i blocchi, e infine le occupazioni degli stabilimenti. Se riusciranno a imporre il loro volere alle direzioni dei sindacati concertativi, vinceranno.
La lotta alla Fincantieri è il primo passo verso l'apertura di una nuova stagione di lotta e di protagonismo operaio. Ma per vincere davvero occorre che le lotte non restino isolate. E' urgente creare da subito un coordinamento nazionale di tutte le fabbriche e le aziende in lotta.
Bisogna andare avanti, a partire dalla Fiat e da tutte le fabbriche che licenziano e mettono i lavoratori in cassa integrazione, cioè da quelle in cui i padroni e il governo del capitalismo hanno già dimostrato apertamente il loro fallimento.
L'unica risposta alla crisi del capitalismo è l'occupazione delle fabbriche e la loro gestione diretta da parte degli operai e dei lavoratori tutti!
La lotta alla Fincantieri è il primo passo verso l'apertura di una nuova stagione di lotta e di protagonismo operaio. Ma per vincere davvero occorre che le lotte non restino isolate. E' urgente creare da subito un coordinamento nazionale di tutte le fabbriche e le aziende in lotta.
Bisogna andare avanti, a partire dalla Fiat e da tutte le fabbriche che licenziano e mettono i lavoratori in cassa integrazione, cioè da quelle in cui i padroni e il governo del capitalismo hanno già dimostrato apertamente il loro fallimento.
L'unica risposta alla crisi del capitalismo è l'occupazione delle fabbriche e la loro gestione diretta da parte degli operai e dei lavoratori tutti!
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