Berlusconi si è dimesso, tripudio e gaudio. Nelle piazze reali e virtuali è un susseguirsi di manifestazioni gioiose, botti, bottiglie di spumante stappate. Indubbiamente il fatto che Berlusconi abbia rimesso il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica è un fatto positivo. I danni che quest’uomo ha fatto ,con la complicità dei suoi fedeli lacchè, al tessuto sociale dal paese sono devastanti e difficilmente ricomponibili a breve termine. L’estremizzazione dei concetti neo liberisti che identificano nel denaro e nel possesso valori incontrovertibili di una nuova morale , l’importanza dell’apparire, soprattutto in televisione, in modo eclatante e non per meriti artistici o creativi, la suggestione indotta nell’immaginario collettivo che la vita reale è quella della casa del grande fratello e non le peripezie cui quotidianamente siamo sottoposti per tirare avanti, sono elementi che , sedimentando con il passare degli anni, hanno gettato all’ammasso quintali e quintali di cervelli, e distrutto valori quali solidarietà sociale e coscienza civile . Berlusconi è stato, ed è ancora, uno dei più efficaci attori dello story telling reaganiano. All’epoca della super coppia mondiale neo-liberista Reagan-Thatcher era necessario diffondere e raccontare, con tutti i mezzi, storie surreali, ma convincenti, allo scopo di indurre i derubati a votare per coloro che li stavano derubando . Non vedere più sugli scranni ministeriali i vari La Russa , Gelmini, Brunetta, Calderoli e compagnia cantando è altro motivo di soddisfazione. Nonostante ciò personalmente non vedo grandi motivi per scendere in strada a festeggiare. Siamo sicuri che chi ha affollato le piazze sia consapevole di quanto stia accadendo? Mi viene il dubbio che gli assembramenti davanti al Quirinale e a Palazzo Chigi non siano altro che un prodotto dell’irrefrenabile voglia di apparire figlia di quel berlusconismo di cui si vuole festeggiare la fine. Lungi da me criticare chi va in piazza a dire la sua, anche perché è un diritto sancito dalla costituzione, ma sentire paragonare gli eventi di ieri a quelli del 25 aprile mi ha fatto inorridire e vergognare per l’ignoranza di chi ha affermato certe cazzate . Paragonare i partigiani alla Bce è un insulto. Ritengo quindi che a alla moltitudine festante non sia ben chiara la dimensione del problema. Non ci siamo liberati da un padrone, è il padrone che si è liberato di un suo manager incapace e ha preso in mano direttamente la gestione della baracca . Ovvero, Goldman Sachs, banca d’affari con 142 anni di vita, ha licenziato Berlusconi e mandato un suo uomo di fiducia ad assicurarsi che l’Italia non diventi un problema per la finanza mondiale. Goldman Sachs è famosa per prestare i propri uomini alle istituzioni . ll professor Mari&Monti -cosi chiamerò il neo presidente del consiglio considerata la sua improvvisa popolarità che va dalle alpi alle piramidi…etc.etc.. - fra i vari incarichi di cui è investito svolge il ruolo di advisor per Goldman Sachs. Il suo compito è quello di consigliare a una banca internazionale i migliori affari finanziari in circolazione. E uno Stato che deve privatizzare le società pubbliche è un ottimo affare. Goldman Sachs ha già comunicato ai mercati , ricevuta la certezza che un suo uomo sarebbe diventato premier in Italia, che lo spread sarebbe calato a 350 punti in un lampo. Goldman Sachs per cui Mari&Monti lavora è la banca che ha inventato i prodotti derivati , ha messo in circolo 600mila miliardi di dollari virtuali che stanno strangolando il mondo . Anche Mario Draghi (ex governatore Bankitalia e presidente della Bce) ha lavorato per Goldman Sachs. Fra il 2002 e il 2005 è stato il manager responsabile per l’Europa. A lui si e deve l’allocazione, presso il governo greco, di fondi farlocchi carichi di titoli tossici che hanno determinato l’attuale crisi ellenica . Guarda caso proprio il Dott.Draghi ha redatto la lettera in cui sono scritti i comandamenti cui l’Italia deve attenersi per non disturbare i mercati. Comandamenti che provocheranno l’impoverimento della popolazione e procureranno nuovi ingenti saggi di profitto per gli speculatori finanziari. Draghi (ex manager Goldman Sachs) propone, Marii&Monti (advisor Goldman Sachs) dispone senza che ai cittadini sia dato esprimersi sulla faccenda . In Sud America è già successo che tecnocrati nati e cresciuti alla scuola neoliberista dei Chicago Boys di Milton Friedman abbiano governato direttamente o indirettamente in Bolivia o in Argentina ad esempio. In Argentina sappiamo come è andata a finire con la popolazione che strangolata dai debiti si è ribellata ottenendo la cacciata di questi gaglioffi e raggiungendo una liberazione questa sì vera. Mi sarebbe piaciuto festeggiare la liberazione da Berlusconi se questa fosse avvenuta per via parlamentare e con libere elezioni portatrici di un nuovo progetto che rimettesse al centro la politica e la partecipazione attiva dei cittadini come protagonisti e non come pubblico plaudente e inconsapevole.
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