Lucia Fabi, Angelino Loffredi Il 1961 è ricordato come l’anno della costruzione del Muro di Berlino e dei primi astronauti che volano nello spazio ( Gagarin, Shepard, Titov ); se vogliamo essere più vicini alla nostra realtà territoriale ricordiamo che è l’anno in cui il Prodotto Interno Lord ( PIL ) in Italia tocca un indice mai più ripetuto ( +8,3% ). Oggi si direbbe una crescita cinese. Ma non era tutto oro quello che luce. Nell’interno di quell’eccezionale risultato c’erano le contraddizioni che riemergevano, prima fra tutte l’emigrazione. Nella provincia di Frosinone mediamente emigravano più di 1.000 persone l’anno. A Ceccano, invece il fenomeno che si stava affermando era quello del pendolarismo. Per gli abitanti delle campagne, infatti, sorgeva la necessità di andare a lavorare nei cantieri romani.Sempre a Ceccano, della magica squadra calcistica di Annunziata rimaneva solo un ricordo. Il nuovo gruppo sportivo militante nelle categorie inferiori non brillava per capacità. E’ solo il torneo rionale che riempe le gradinate del campo sportivo e sollecita antagonismi e passioni. In tale occasione, a giugno, la squadra rappresentante il rione Piazza, allenata da Leandro Mattone, si riconferma la più forte superando quella del Ponte. Sempre nello stesso anno, trascinati dal successo della grande olimpiade romana e dalla sorprendente vittoria di Livio Berruti, si apre un nuovo settore sportivo: non solo calcio ma anche atletica leggera. La squadra si chiama Società Atletica Ceccano che, pur priva di strutture e mezzi finanziari, sarà sulla cresta dell’onda fino a tutto il 1967. Per tutto il periodo costituirà per i cinquecento giovani, saltuari o fissi, che la frequenteranno, un eccezionale centro di formazione fisica e morale: Filippo Ranieri, Franco Del Brocco, Antonio Micheli, Fernando Fabi, Romeo Barletta, Vittorio Masi, ne saranno i protagonisti più affermati, artefici di risultati di valore nazionale. Se questo è il contesto generale e cittadino, se la scienza porta l’uomo nello spazio è l’economia è in piena espansione e necessario ricordare che rimane sempre aperta la questione nell’interno del saponificio Annunziata dominata dall’arbìtrio e dall’arretratezza. Sono passati, infatti, otto anni dal licenziamento degli undici dipendenti; ne sono trascorsi tre da quando vennero licenziate le cinque donne colpevoli di aver illustrato agli Ispettori del Ministero le drammatiche condizioni di lavoro esistenti e la situazione è rimasta immobile, potremmo dire “ normalizzata” Nel 1959 circolò solamente un volantino della CGIL che ricordava le terribili condizioni interne. Insomma il commendatore, odiato e temuto, in quel momento rappresentava veramente l’immagine dell’onnipotenza. Il suo potere, per i sostegni governativi di cui godeva, era tanto rafforzato che nel 1960 inventò un sindacato tutto padronale quasi a dimostrare di avere un sostegno operaio. A luglio del 1961, convinto di aver un potere immenso, presentò una lista per le elezioni della commissione interna. Si prospettava, dunque un voto con lista unica, utile per tacitare gli avversari politici e necessario per dimostrare che in fabbrica esistevano le libertà sindacali. Quando tutto sembra procedere secondo i suoi piani avviene l’imprevedibile, un fulmine a ciel sereno: la CISL presenta una lista di candidati. Ma ancora più sorprendente è che anche la Uil e la stessa CGIL sono in grado di depositare la proprie. Improvvisamente sembra che il mondo stia cambiando!
Ma la storia non finisce qui. I mezzi a disposizione di Annunziata sono infiniti. Sente la necessità di reagire e di porre i suoi rimedi.
A tanti anni di distanza è per noi difficile ricostruire in maniera precisa quanto avvenne nell’interno degli uffici; la rabbia e lo sconcerto del servitorame, i tentativi di scarica-barile fra gli stessi e tutte le ipotesi di intervento discusse e prospettate. Quello che possiamo scrivere è che il giorno dopo tanto convulso movimento tre candidati della lista CSL ritirano la loro partecipazione alle elezioni.
Anche questo è imprevisto, comunque un colpo durissimo. Dopo qualche ora dalla notizia, il segretario provinciale della CSL, Nicola Sferruzza, insieme con i ceccanesi Osvaldo Rocca e Luigino Santodonato varcano il portone della Questura di Frosinone per presentare una denuncia riguardante l’avvenimento.
Certo è una tempestiva risposta ma fra gli operai incomincia ad aleggiare il fantasma del dubbio: chi saranno i prossimi a ritirarsi ?Quale sarà la lista vincente ? Come andrà a finire ?
Il voto degli operai e degli impiegati è stabilito per il 9 di agosto. Una data decisiva, importantissima. Il giorno precedente per i dirigenti sindacali e per tutti gli operai coinvolti sarà drammatico, caratterizzato da una serie ininterrotta di conferme di impegni solenni proclamati ma anche di diffidenza e di sospetti. La notte prima del voto si prospetta per tutti piena di incubi.
Nessun commento:
Posta un commento