Frosinone li 30/12/2011
Spett.le
Comune di Frosinone
Ufficio entrate
P.zza VI Dicembre
Frosinone
OGGETTO: Pagamento T.A.R.S.U (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani).
Avviso di pagamento n.13848 del 16/07/2011
In merito alla corresponsione del tributo all’oggetto, preciso che ho provveduto a pagare quanto a Voi dovuto in unica risoluzione il 27/12/2011 come attesta il bollettino che allego alla presente. Come è mia consuetudine ho scelto l’opzione, fra quelle da Voi concesse, di saldare la tassa in oggetto interamente alla scadenza, cioè alla fine dell’anno, quando le mie entrate, che sono quelle di un lavoratore dipendente me lo consentono, rinunciando alla rateizzazione. Detto questo trovo del tutto fuori luogo la vostra “INTIMAZIONE” al pagamento ancora prima che in base alle opzioni da Voi concesse i termini del saldo siano scaduti. Mi domando perché la stessa solerzia che è stata usata nei miei riguardi non viene praticata nel sollecitare il pagamento degli oneri concessori a Voi dovuti dalle grandi imprese a cui avete concesso ettari ed ettari di terreno pubblico pronto per essere cementificato ad uso e consumo del profitto privato. Mi rendo conto che il Comune di Frosinone si trova in una situazione finanziaria disastrosa anche per colpa dei mancati finanziamenti dovuti dalla regione e dal governo centrale, questo però non autorizza a vessare i cittadini comuni e a usare il guanto di velluto con i contribuenti più abbienti. Capisco che il nuovo corso inaugurato dal governo Monti, per cui si è forte con i deboli e deboli con i forti, stia facendo scuola, .e che è sicuramente più semplice esigere il pagamento delle tasse da chi le ha sempre pagate, però il Comune, “IL MUNICIPIO” come ente istituzionale più vicino ai cittadini dovrebbe agevolare i propri amministrati attraverso una fiscalità più equa, e non comportarsi come un implacabile ufficio recupero crediti. Rispetto al Voi in Equitalia ci sono dei dilettanti.
Cordiali Saluti.
Luciano Granieri.
Il consiglio comunale dei cittadini |
Questa è la lettera che ho inviato al Comune di Frosinone insieme al bollettino di avvenuto pagamento della TARSU. Come è noto la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani può essere corrisposta al comune o attraverso una rateizzazione divisa in quattro rate o in un'unica soluzione. Come ogni anno ho optato per la seconda possibiità. Ma con una solerzia degna di Equitalia, è arrivato il sollecito di pagamento. E’ disarmante assistere all’ inasprimento, quasi persecutorio della nostra amministrazione verso i propri cittadini. L’immagine che il comune sta offrendo di sè in questo ultimo scorcio di consiliatura è allarmante. Alle politiche lacrime e sangue verso i cittadini, che vivono solo del proprio lavoro senza santi in paradiso, proprie del nuovo corso governativo messo in atto dal banchiere Monti, si affianca l’emersione della peggiore corruzione retaggio del sistema berlusconiano, e di altri sistemi che alla sua ombra sono cresciuti interessando anche amministrazioni di segno opposto. Corruzione, mancanza cronica di fondi, dovuta ai tagli operati dal governo centrale agli enti locali, cattiva amministrazione, poca determinazione nell’esigere oneri e tributi dalle grandi imprese hanno reso il comune di Frosinone, particolarmente famelico verso i cittadini. Per non soccombere sotto le varie mannaie, locali e centrali, che in nome della crisi e del risanamento si stanno abbattendo sul 99% della popolazione è necessario cambiare sistema e il cambiamento si deve innescare nelle amministrazioni locali che sono gli enti più vicini ai cittadini. Cambiare evidentemente significa uscire dal bipolarismo e dal sistema consolidato dei comitati elettorali di centro destra e di centro sinistra. E’ sufficiente gettare lo sguardo sugli schieramenti cittadini per rendersi conto della profonda crisi in cui versano i movimenti politici i cui rappresentanti siedono sia alla destra che alla sinistra del sindaco. La crisi del centro sinistra è evidente. Le responsabilità politiche sulle recenti vicende giudiziarie non possono essere ignorate dal sindaco Michele Marini il quale, volendo ammettere la sua buona fede, ha sbagliato nel non esercitare un controllo adeguato su quei dirigenti cui aveva dato fiducia. Né i fatti accaduti possono esimere tutti i partiti componenti della maggioranza da riflessioni politiche più profonde che vadano oltre la remissione delle deleghe assessorili, le quali, probabilmente, verranno ridistribuite una volta passata la buriana, se mai questa passerà. In realtà il Pd ciociaro, partito che esprime il sindaco di Frosinone, è in subbuglio ma per tutti altri motivi. Nella sede di P.zza Garibaldi la questione morale del capoluogo non è pervenuta . La sede dei democrat è occupata non da iscritti che rivendicano un presa di posizione più determinata rispetto alle questioni di corruzione, ma dagli appartenenti alla corrente che fa capo a Marino i quali protestano contro quelli della corrente che fa capo a Bersani per una gestione non corretta da parte del segretario provinciale Migliorelli, espressione di quest’ultima corrente, della campagna di iscrizione al partito. Lo scenario di guerra coinvolge l’elezione del segretario regionale . Dunque la discussone in atto riguarda una bieca questione di tessere altro che i bisogni dei cittadini. Il Psi vuole che il sindaco rimanga al suo posto, nonostante tutto, sostenendo che se la giunta Marini dovesse sciogliersi il Primo Cittadino non potrebbe più ricandidarsi sfaldando la potente macchina elettorale che fino a qualche tempo fa credeva di avere la riconferma in tasca. L’Idv abbaia ma non morde, La lista la sinistra, orfana dell’appoggio di Rifondazione si è rimessa ai voleri del sindaco pur avendo riconsegnato le deleghe del proprio assessore. Dall’altra parte la paralisi è totale. A parte le proteste di rito nel corso dell’ultimo consiglio comunale dei consiglieri Tagliaferri, Magliocchetti e Piacentini, nessuna iniziativa d’opposizione particolare, come ad esempio la richiesta decisa delle dimissioni del sindaco, è venuta alla luce. In realtà il vero problema all’interno del Pdl è trovare una candidatura credibile adatta a sconfiggere il centro sinistra alla prossime comunali. Si disquisisce di primarie, c’è chi alza la voce come Ottaviani il quale rivendica a sè il diritto di candidarsi al soglio di primo cittadino non contento della “sveglia” presa qualche elezione fa. Udc e terzo polo stanno a guardare pronti a salire sul carro vincente non importa se i cocchieri siano in quota Pd o Pdl. Come si vede le problematiche che smuovono gli schieramenti che stanno in consiglio comunale sono ben lontane dal riguardare le questioni della città. Dunque scegliere alle prossime elezioni fra cotanta lungimiranza politica equivarrebbe a condannare Frosinone alla paralisi e al declino anche se la posizione occupata dai consiglieri in aula fosse invertita. E’ quindi giunto il momento che Frosinone torni nelle mani dei frusinati. Si deve passare ad un coinvolgimento popolare che vada oltre l’opzione consultiva ma preveda l’opzione partecipativa. E’ necessario che i cittadini che vivono e lavorano in specifiche porzioni di territorio diventino decisori reali dei provvedimenti che riguardano quel territorio. Solo chi vive la quotidianità di un quartiere può sapere cosa serve a quel quartiere e la prassi pianificata per determinare l’evoluzione sociale di quella singola frazione urbana può estendersi anche ad altri quartieri. I quartieri potranno sviluppare una connessione reticolare condividendo informazioni, e soluzioni. Un sistema tale consentirebbe ai processi risolutivi di un singolo problema di diventare sistema per risolvere e affrontare altre questioni di carattere più generale. Una tale organizzazione del territorio, che inevitabilmente coinvolgerebbe anche la gestione dei servizi (erogazione idrica, mobilità, rifiuti), assicurerebbe una vigilanza estremamente efficace perché esercitata dai cittadini i quali hanno tutto l’interesse a che il germe della speculazione e della corruzione non attecchisca nel luogo dove abitano. Ai comitati dei quartieri dovrebbero aggiungersi movimenti e associazioni (commercianti, piccoli imprenditori, associazioni culturali, i vari comitati attivi in città) tutti enti portatori di bisogni specifici e reali . Il tutto a costruire un MOVIMENTO DEI MOVIMENTI, quante suggestioni evoca questa definizione, che entri in connessione con l’amministrazione comunale, e con essa decida sul futuro della città. L’amministrazione dovrebbe tenere conto delle indicazioni suggerite dal MOVIMENTO DEI MOVIMENTI, metterle in pratica e soprattutto lasciare a questo il controllo della corretta applicazione delle procedure. I partiti, le coalizioni, le liste che vorranno partecipare alle elezioni per poter esprimere una forza di cambiamento vera, alternativa al centro destra, al centro sinistra, ma anche ad una gestione clientelare della politica, dovranno poter offrire questa capacità d’ascolto e di cogestione della città ai cittadini stessi. Non c’è alternativa.
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