Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 21 febbraio 2012

Pronto soccorso di Frosinone

     Francesco Notarcola – Presidente della Consulta delle associazioni
     della Città di Frosinone
     Nicole Panetta – Cittadinanzattiva-Tribunale per la difesa dei diritti
      Del malato.

Hanno fatto scandalo e scalpore, in questi giorni, le vergognose realtà dei pronto soccorso degli ospedali romani del S. Camillo e del policlinico Umberto1°. Dopo le denunce degli organi di stampa e delle trasmissioni televisive sono scattate immediatamente le inchieste della magistratura,
sono intervenuti il ministro della salute, il Presidente della Regione ed autorevoli parlamentari.
La stessa drammatica ed inumana situazione esiste da tempo presso il pronto soccorso dell’ospedale del Capoluogo, vecchio e nuovo, denunciata continuamente da cittadini ed associazioni ma alcuna iniziativa ed intervento politico o di altro tipo sono stati attivati.
Eppure la realtà del  “Fabrizio Spaziani” è più grave perché mentre si cerca di ricoverare i pazienti in tutti i posti letto disponibili presso tutte le unità operative della struttura e si impegna, per ore, il tanto insufficiente personale per reperire altri posti letto altrove mentre si lascia chiuso un intero reparto ( U:O:C: di riabilitazione post-acuzie) con 16-18 posti letto che non funziona come tale per mancanza di personale.
Tutto l’arredo necessario è ammucchiato alla meglio negli spazi disponibili del reparto. Anche questo scandalo è stato denunciato da tempo e ripetutamente ma nessuno è intervenuto.
In questo modo i ricoveri programmati per gli interventi chirurgici di rilievo non possono essere eseguiti. Si allungano così i tempi di attesa,
si scade nella qualità delle prestazioni e si rafforza la mobilità passiva perdendo risorse finanziare ingenti.
Lo sappiamo che è difficile fare il proprio dovere ma anche nel nostro tempo, qualche volta accade. Lo speriamo fiduciosamente.

Frosinone 21 febbraio 2012


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