Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

domenica 20 maggio 2012

Bisogna reagire con forza, con un nuovo impegno delle coscienze civili e democratiche"

ANPI - Comitato provinciale di Frosinone

Riceviamo dall'ANPI nazionale e volentieri inoltriamo con preghiera di reale diffusione. Aggiungiamo che chiunque siano i mandanbti e gli esecutori, qualunque sia lo scopo del loro atto criminale e orrendo, essi non sono nostri avversari: sono nostri nemici senza alcuna possibilità di ascolto. Essi vanno combattuti con la più netta e forte determinazione, scovati ovunque siano rintanati, e messi in condizione di non perseguire i loro barbari obiettivi.
Nessun cedimento a concetti come "follia", o "disagio" o altre rimozioni: siamo di fronte ad un attacco, da chiunque venga e qualunque sia lo scopo delle loro gesta ignobili. Sono sotto attacco le nostre libertà, la prospettiva di consolidamento delle condizioni di agibilità democratica del confronto sociale e delle istituzioni. Chiunque sia dietro l'esplosione di Brindisi, dietro il massacro della povera studentessa e dietro il terrore di tutta la città, dei giovani in particolare, non deve potersi fare illusioni. Le istituzioni sono chiamate a fare il proprio dovere, e non a tranquillizzare con interviste commoventi il popolo italiano. La politica deve tornare in campo, occorre rispristinare le condizioni della partecipazione, non della delega. I cittadini devono sapere che queste bombe, comunque confezionate e qualunque fosse il loro obiettivo immediato, saranno utilzizate strumentalmente per limitare le loro iniziative democratiche.
Già si parla da ieri, e da fonti assai autorevoli, di "revisione dei codici di autodisciplina degli scioperi e delle mobilitazioni": chiunque abbia fatto saltare in aria la povera Melissa, sarà ora più facile gridare al pericolo ogni volta che un corteo operaio vorrà sfilare in una delle nostre città democratiche.
Molte ipotesi sono state avanzate, non vorremmo che fossero tutte sbagliate: non abbiamo sentito voci (se ce ne sono state non sono state troppo ripetute, e noi non le abbiamo sentite) che dubitassero di una nuova strategia della tensione, magari per prevenire moti sociali in vista dell'acuirsi della crisi finanziaria. Se risultassero coinvolti pezzi marci delle istituzioni sarebbe ancora più grave, e ora non vogliamo crederci. Ma non sarebbe il primo caso di sovversivismo delle classi dirigenti che il nostro Paese avrebbe di fronte dal dopoguerra.
Facciamo appello ai nostri iscritti perché non sottovalutino l'importanza in questo momento di dare il proprio contributo sia nelle organizzaizoni democratiche cui aderiscono, sia soprattutto all'ANPI, convocando assemblee locali, riunioni anche di numero modesto ma che segnino la nostra presenza sul territorio, dove incontrare i cittadini, discutere di quello che accade, formare una coscienza diffusa dei nostri compiti, come cittadini, come democraticike e come antifascisti.
Per quanto ci riguarda, il Comitato provinciale di Frosinone è impeganto già a raccogliere le richieste in tal senso da tutto il territorio ed a partecipare alle iniziative che si stanno organizzando. Vi preghiamo di farci pervenire le vostre date, di mobilitarvi per ricercare e costruire occasioni di confronto con le forze democratiche dei territori, di avviare una vera mobilitazione di massa. La pietà non è sufficiente a combattere queste pratiche sanguinarie, bisogna mettersi in gioco. Di nuovo. Sempre.

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"Le notizie circa l'orribile attentato avvenuto questa mattina a Brindisi colpiscono e preoccupano fortemente. Si tratta di un gravissimo e vile atto diretto a colpire la vita di giovani studenti e mirato ad una scuola, nei pressi di un Tribunale. Una vita spezzata e molte preoccupazioni per gli altri giovani colpiti. Un fatto tremendo, che suscita anche preoccupazioni vivissime per le sue caratteristiche, oltreche' per la gravità; un fatto che esige una netta condanna, quale che ne sia la matrice, anche se molti elementi fanno pensare a un atto mafioso; ma spetta alle Autorità competenti accertare il movente e le responsabilità,  comunque gravissime per la convivenza civile e per la stessa democrazia. Un fatto contro il quale bisogna reagire con forza, con un nuovo impegno delle coscienze civili e democratiche e con una tangibile e concreta manifestazione, da parte di tutte le cittadine e i cittadini, della volontà di uscire dal baratro in cui troppi vorrebbero spingere il nostro Paese. Basta con la violenza, basta con i tentativi di destabilizzazione. Il Paese, già tanto provato dalla crisi, ha diritto di uscire da una fase oltremodo difficile e dura, nel solco della solidarietà, del rispetto della vita e della dignità delle persone, sulla via della speranza di un futuro migliore. Questi sono i sentimenti e le volontà che ogni ognuno di noi deve esprimere, assieme alla commozione, al cordoglio, alla solidarietà affettuosa per le famiglie e le persone colpite; sentimenti e volontà che mi sento di manifestare, in questo momento terribile, a nome non solo mio, ma di tutta l'ANPI".                                        
 
 
Carlo Smuraglia - Presidente Nazionale ANPI

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