Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 13 giugno 2012

Spagna Crescono le lotte, si rafforzano i rivoluzionari

Intervista ad Angel Luis Parras, dirigente di Corriente Roja



a cura di Francesco Ricci



In Spagna non solo la crisi del capitalismo si sviluppa rapidamente ma con essa stanno crescendo anche le lotte dei lavoratori e dei giovani contro le politiche di austerità imposte dal governo borghese su dettatura della Troika. Pubblichiamo qui una intervista ad Angel Luis Parras, dirigente di Corriente Roja (Corrente Rossa), organizzazione rivoluzionaria spagnola in prima fila nelle lotte, alla vigilia del congresso in cui questa organizzazione discuterà la richiesta di propria adesione alla Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale, l'Internazionale rappresentata in Italia dal Pdac.
L'intervista è stata realizzata quando era appena iniziata la mobilitazione di massa dei minatori delle Asturie: per questo il tema è solo accennato.  



Negli ultimi mesi la crisi del capitalismo si è aggravata anche in Spagna. Puoi darci qualche cifra che riassuma la situazione? Ad esempio, quale sono le cifre della disoccupazione?
Ufficialmente ci sono qualcosa come 4 milioni e 700 mila disoccupati, cioè il 25% della popolazione attiva: ma la cifra reale è ancora più alta e gira attorno ai 6 milioni. Tra i giovani la stima ufficiale è di una disoccupazione del 50%. E ci sono 1 milione e 700 mila famiglie che non percepiscono nessuna entrata. Un altro dato significativo è quello degli sfratti: 350 mila perché la gente non è in grado di pagare il mutuo.
Quali sono le principali misure anti-popolari che sta applicando il governo Rajoy di fronte alla crisi?
Tagli all'educazione e alla sanità pubblica, introduzione di nuove tasse e aumento delle rette universitarie sono alcune delle misure centrali che sta assumendo il governo. I tagli alle misure sociali sono continui.
I tagli di spesa nel bilancio dello Stato implicano non solo lo smantellamento dell'educazione e della sanità pubblica ma comportano oltre 700 mila nuovi licenziamenti.
Gli aiuti alle banche sono costanti e si sono intensificati specialmente adesso con l'intervento della Troika, con i 100 miliardi messi a disposizione del salvataggio delle banche spagnole. Per questo ogni giorno si pagano di soli interessi per il debito pubblico più di 110 milioni di euro.
Tutto ciò sta generando una crescente indignazione popolare, perché mentre si distribuiscono milioni di aiuti alle banche i lavoratori e le masse popolari sono colpiti da tagli ai servizi sociali e licenziamenti.
Puoi parlarci un po' del movimento di lotta? Come si sta sviluppando?
Ci sono innumerevoli lotte, scioperi, manifestazioni ogni giorno. L'anno scorso il centro della scena fu occupato dalle classi medie impoverite, la cui espressione più nota è stato il movimento 15M. Ma dalla fine dell'anno scorso è stato il movimento operaio a fare il suo ingresso in scena, in particolare i lavoratori del settore pubblico sono in prima linea contro il governo.
Lo sciopero generale del 29 marzo scorso e le mobilitazioni del 22 maggio sono state le espressioni più eclatanti di questa risposta dei lavoratori.
In questi giorni sono scesi in lotta i minatori delle Asturie e sono in agitazione anche i ferrovieri.
Il problema è che la politica delle burocrazie sindacali e di quelle politiche (Psoe, Izquierda Unida) consiste nel tenere tutte queste lotte separate tra loro, evitando un piano per unificarle, mentre in realtà tutti siamo in lotta contro i medesimi piani governativi e contro tagli e licenziamenti.
Ci spieghi cosa è e come si è sviluppato Hai que pararles los pies?
Hai que pararles los pies (Hqplp) è una piattaforma unitaria, un fronte che raggruppa organizzazioni sindacali, politiche e sociali a Madrid. E' nato come necessità per opporsi ai piani del governo e alla burocrazia sindacale complice di questi piani.
Hqplp ha sostenuto il respingimento dei piani del governo, sostenendo la necessità di una soluzione operaia e popolare alla crisi, un piano alternativo dei lavoratori e delle masse popolari. Per questo si oppone al pagamento del debito, difende un programma di classe, contro la disoccupazione, per la ripartizione del lavoro la riduzione delle ore senza riduzione di salario, un piano di opere pubbliche e sociali che generi impiego, il sussidio per tutti i disoccupati, il blocco degli sfratti, la difesa dell'educazione e della sanità pubblica.
Hqplp sostiene che per realizzare questi obiettivi è necessario espropriare le banche e porle sotto il controllo dei lavoratori; è necessario rompere con l'Unione europea e con l'euro, nella prospettiva di una Europa dei lavoratori e delle masse popolari. Ma l'unica via per questo sono le lotte, non i patti sociali con padroni e governo. Ecco perché Hqplp rivendica la necessità di un nuovo sciopero generale e di un piano che unifichi le lotte in tutta Europa.
Come Hqplp partecipiamo e promuoviamo riunioni del sindacalismo di classe e combattivo in tutto lo Stato spagnolo.
Come interviene Corriente Roja nelle lotte?
Come Corriente Roja abbiamo sostenuto le lotte, promuovendo raggruppamenti unitari come appunto Hqplp e riunioni del sindacalismo classista a livello nazionale. In queste mobilitazioni difendiamo un programma classista di uscita dalla crisi. Abbiamo partecipato alla costruzione di spezzoni classisti alternativi alle burocrazie nelle manifestazioni più importanti. Per noi è essenziale che un partito rivoluzionario si costruisca nel vivo delle mobilitazioni e all'interno delle strutture di lotta del movimento operaio e giovanile, lottando perché i movimenti assumano come proprio il programma rivoluzionario.
Ci stiamo costruendo, insomma, partecipando agli scioperi, alle lotte studentesche, alle manifestazioni di piazza, e lottando nelle strutture sindacali, studentesche e proletarie: perché pensiamo che questa sia l'unica maniera per realizzare il nostro obiettivo, cioè costruire nel fuoco della lotta una direzione rivoluzionaria che contenda la direzione del movimento agli apparati controrivoluzionario.
Corriente Roja terrà, all'inizio di luglio, un congresso importante. Quali saranno i principali temi in discussione?
Corriente Roja è nata come organizzazione indipendente nel 2004, quando rompemmo con Izquierda Unida. Fu un passo molto importante, tuttavia CR restava un raggruppamento centrista, oscillante cioè tra posizioni riformiste e posizioni rivoluzionarie, dove noi trotskisti eravamo una infima minoranza, per quanto impegnati a costruire lealmente questa organizzazione. Durante questi anni CR ha avanzato nella definizione del suo programma e del suo profilo politico, cosa che ha comportato la rottura con varie componenti staliniste di CR. Poco meno di un anno fa ha rotto con CR anche il settore che, seguendo la linea di Castro e Chavez, appoggiava Gheddafi e la dittatura siriana.
Queste scissioni lungi dall'indebolirci hanno consentito un salto qualitativo di Corriente Roja. Abbiamo fatto piccoli ma importanti passi avanti nel radicamento nella classe operaia e tra i giovani, al contempo delineando con chiarezza un programma rivoluzionario e dando vita a una strutturazione organizzativa differente dal passato.
In quest'ultimo anno, nel vivo dell'ascesa della lotta di classe che sta conoscendo la Spagna, Corriente Roja si sta sviluppando. Nel congresso nazionale che faremo in luglio vogliamo trovare una risposta alle sfide della prossima fase. Ciò che per noi significa chiarificare quale tipo di partito vogliamo costruire. Per questo uno dei punti centrali del congresso sarà la definizione di Corriente Roja come parte della costruzione di un partito mondiale per la rivoluzione socialista: e dunque la richiesta di un nostro ingresso nella Lega Internazionale di Lavoratori - Quarta Internazionale.

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