Il presidente della Provincia Antonello Iannarilli rifiuta
di diventare decadente. Ha bloccato la procedura avviata dal consiglio per
farlo decadere entro il 29 ottobre, ultima data utile per disfarsi del fardello provinciale e candidarsi alle elezioni politiche. Ci piacerebbe credere che la pressione dell’opposizione e di una
parte di cittadinanza, compreso il nostro blog e il nostro movimento Collettivo
Ciociaro Anticapitalista, abbia indotto
il presidente ad una procedura meno subdola.
Ovvero la presentazione delle
dimissioni e l’azzeramento della giunta.
La realtà invece è un’altra. Il presidente,abile gestore dell’uso
privato di carica pubblica, si è fatto due conti, e ne ha concluso che
suscitare tanto casino per una forzatura procedurale sarebbe stato
controproducente e probabilmente avrebbe determinato una caduta d’immagine in
vista delle eventuali candidature o alle politiche o alle regionali. Infatti le mire del presidente provinciale,
ex uscente, non cambiano di una virgola.
Prima fase del piano. Puntare alla Regione
Lazio. Per presentare la propria candidatura alla Pisana, Iannarilli deve
dimettersi entro 45 giorni dalla data
delle elezioni. A questo punto è d’obbligo
tifare per la Polverini affinchè tiri per le lunghe nello stabilire la data delle elezioni. Ormai
sembra certo che si andrà al voto per la Ragione non prima di gennaio-febbraio del prossimo anno. Nel frattempo il massimo dirigente provinciale,
nel rimanere ancorato insieme ai suoi sodali compagni di
merende alla poltrona, spera che il Parlamento lavori per lui. In particolare
sarà oggetto di attenzione il
disegno di legge che riforma il reato di diffamazione a mezzo
stampa, la legge “Salva Sallusti” per
intenderci , arenatasi
presso la commissione Giustizia del
Senato. Qualcuno potrà obbiettare che c’entra
la legge “salva Sallusti” con Iannarilli. C’entra. E’ sufficiente ricordare la straordinaria abilità
dei parlamentari piddiellini nell’infilare in disegni di legge
marginali, tipo la definizione della lunghezza della coda dei gatti, emendamenti di tutt’altra
natura e di ben altro interesse alla gestione privata di carica pubblica.
Infatti fra gli emendamenti al dispositivo
di legge “Salva Sallusti” che saranno
posti in votazione presso la commissione Giustuzia del Senato il 23 ottobre prossimo, ne figura uno proposto dal senatore Pdl Gennaro Coronella che sarà molto
interessante per Antonello Iannarilli. Infatti la proposta, che poco c’entra con la legge in discussione, prevede
di revocare l’ineleggibilità in
Parlamento dei presidenti di Provincia.
Un emendamento che se passasse toglierebbe le castagne dal fuoco non solo a
Iannarilli, ma anche a tanti altri presidenti di provincia, per lo più del Pdl che vogliono candidarsi alle politiche. Pare che l’emendamento possa esser
cassato per estraneità alla materia, ma il
lassismo del governo Monti mostrato sulle proposte di legge che non riguardano
la materia economica, non esclude che la
norma possa ripresentarsi sotto altra forma
e approvata. Dunque perchè fare tanto casino per nulla? Male che va, se la Polverini riuscirà a
tenere duro, c’è pronta per Iannarilli una candidatura alla Regione, se poi i
parlamentari piddiellini riusciranno a
fare bene il proprio lavoro, si riproporrà
intatta la possibilità per uno scranno in Parlamento. Non facciamoci
illusioni, chi è abituato a preservare la carica pubblica per i propri interessi
privati non si fa soggiogare né dalle
forze di opposizione -che in realtà
protestano, non per denunciare la
forzatura delle procedure , ma perché anche
loro vorrebbero una bella poltrona pubblica, da cui alimentare i propri
interessi privati – né da quattro
disperati come noi che strillano dalle piazze e dai blog.
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