Le motivazioni per difendere la Costìtuzione e
quindi partecipare alla manifestazione di sabato
prossimo, sono molteplici e variegate. Alle istanze proposte dagli
organizzatori del corteo “Costituzione la via maestra” se ne sono aggiunte
molte altre avanzate da movimenti e organizzazioni differenti.
Le
parole d’ordine di Rodotà, Zagrebelsky, Carlassare, Landini e Don Ciotti, sono: partecipazione,
rispetto della dignità umana, garanzie dei diritti umani, civili e politici. Il
documento di invito alla partecipazione di Roma è ampio, ma tralascia l’approfondimento
di alcuni aspetti che invece costituiscono il contributo di altre forze, in
particolare quelle contraddistinte da un orientamento anticapitalista.
Come non
vedere che l’attacco alla Costituzione, elemento di coesione sociale, è funzionale a rimuovere un ostacolo eretto contro il pieno dispiegarsi delle
politiche di austerity dilaganti in Europa? Come non capire che la
forzatura dell’inserimento del pareggio di bilancio nella Carta non è che l’ultimo
e il più aberrante dei tentativi di destrutturare l’impianto solidaristico
della Costituzione?
Del resto J.P Morgan,
la più grande banca d’affari
statunitense, lo ha scritto nero su
bianco. Secondo il più grande club di squali speculatori finanziari affamatori
di popolo “E’ per colpa delle idee socialiste insite nelle costituzioni antifasciste degli Stati del sud Europa, se non si riescono ad applicare le necessarie
misure di austerity”.
Un altro aspetto e
forse il più conflittuale in merito alla difesa della Costituzione, riguarda la
lotta di classe. I drammatici eventi della seconda guerra mondiale e della
resistenza, hanno inglobato la lotta di liberazione dall’occupazione tedesca,
la guerra civile per liberarsi dalla dittatura fascista, ma anche la battaglia
delle classi subalterne per la conquista di diritti quali il lavoro, la
progressività fiscale, l’istruzione e la salute pubbliche, le responsabilità
sociali delle imprese private. Diritti che puntualmente vengono sanciti nella Carta.
Per quanto la Costituzione sia il risultato di un compromesso della classe
lavoratrice con la borghesia liberale , capitalista e cattolica , è la prima, nella struttura della Carta, ad esercitare una supremazia sulla seconda. E’per
questo motivo, che sin dall’immediato dopo guerra, il processo di controrivoluzione
di una classe borghese irriducibile, ha sempre impedito il rispetto delle
regole scritte nella Costituzione e ha cercato in ogni modo di sovvertirle.
Probabilmente il periodo in cui più ci si è avvicinati al recepimento delle norme costituzionali è stato negli anni ’70
dopo l’imponente stagione delle rivolte sociali che avevano prodotto una
avanzamento nel rispetto dei diritti inscritti nella Costituzione. Sappiamo
tutti come il processo di restaurazione stragista sia riuscito a stroncare quelle
conquiste e il successivo decennio, contraddistinto dagli insegnamenti ultraliberisti
dei Chicago boys, abbia sepolto definitivamente ogni aspirazione
di affermazione del proletariato.
Anche
questa analisi manca nell’appello in difesa della Costituzione redatto dai
promotori della manifestazione di sabato prossimo. Ma non è importante. E’
sufficiente che comunque sia presente, grazie alla partecipazione di altri
movimenti. In sostanza mi preme
sottolineare come la molteplicità delle istanze poste a sostegno della
manifestazione di sabato, sia da considerare una enorme ricchezza. Tutte hanno
pari dignità.
E’ pericoloso dividersi sulla maggiore o minore legittimità delle
motivazioni che inducono ha difendere la Costituzione. Il rischio è che
qualcuno strumentalizzi la manifestazione per
rifarsi il trucco e cercare nuova visibilità politica. Il fatto che la
Costituzione abbia aggregato forze che su altre questioni hanno posizioni
diverse è estremamente positivo. Ma tali differenze devono rimanere fuori dal
contesto della manifestazione di sabato.
Guai se qualcuno, fra i movimenti e le
organizzazioni che hanno aderito, cercherà
di fare campagna acquisti, o formare nuovi partitini inconcludenti destinati
allo zero virgola. Da questo punto di vista ho apprezzato lo sforzo che è stato
fatto a Frosinone, nel costituire il comitato in difesa della Costituzione. Nel
coordinamento sono presenti partiti, movimenti e associazioni, ma ognuno
(qualcuno storcendo il naso) , ha rinunciato ad esaltare la propria appartenenza in nome dell’unità di un movimento che come unico scopo ha la difesa della Costituzione. In altri luoghi e in
altre sedi potremo discutere e confrontarci sulle altre questioni. Oggi la
difesa della Carta impone,qui e ora, una
granitica unità.
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