Questa mattina (venerdì mattina ndr) Roma si è colorata degli striscioni festanti degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori, della creatività della lotta di tante lavoratrici e lavoratori della scuola e anche delle bandiere sindacali di diverse sigle per la prima volta dopo tanto tempo insieme in piazza (Cobas, Flc, Usb, USI, Cub... c'era anche una delegazione della Fiom) chiamate dalle assemblee delle scuole e dei lavoratori autoconvocati a dare una risposta decisa all'ipotesi di aziendalizzazione della scuola e smantellamento dei diritti di chi ci lavora.
Lo sciopero chiesto dalle assemblee autoconvocate è stato indetto da Cobas, Usi, Cub e Lavoratori autoconvocati, ma tante e tanti sono stati i lavoratori e le lavoratrici iscritti alla Flc (l'area di opposizione "Il sindacato è un'altra cosa" ha dato indicazione di scioperare), all'Usb, ad altre sigle sindacali o non iscritti affatto ad alcun sindacato che hanno scioperato questa mattina. Lo testimoniano le scuole chiuse e le aule deserte di tanti istituti scolastici romani.
Decine di migliaia di manifestanti hanno percorso il lungo corteo da piazza della Repubblica fino al MIUR a Trastevere, per portare la propria protesta contro la cosiddetta "buona scuola" proposta da Renzi e Giannini. Altro che consultazione plebiscitaria via web, sta crescendo nelle scuole un movimento di massa che rivendica l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari, il rinnovo del contratto di lavoro bloccato da sei anni, il rigetto delle divisioni falsamente meritocratiche, che servono ad assoggettare i docenti e tutti i lavoratori ai super-dirigenti scolastici, la scuola pubblica e laica contro i progetti di aziendalizzazione, di cancellazione degli organi collegiali di partecipazione democratica.
Ora si tratta di diffondere la critica al piano scuola nelle scuole e di far crescere questo movimento convocando assemblee e collegi dei docenti dappertutto, per prendere posizione contro l'ennesimo attacco alla scuola pubblica. Bisogna lottare unitamente ai lavoratori del pubblico e del privato, come è stato proposto nelle assemblee per lo sciopero sociali e per rispondere all'insidioso attacco di questo governo guidato dal Partito Democratico contro i diritti fondamentali dei cittadini e dei lavoratori. Il piano scuola, la riforma della pubblica amministrazione e il Jobs Act sono parti di uno stesso disegno antipopolare e antidemocratico, che punta a riscrivere la costituzione materiale di questo Paese dopo aver fatto a pezzi quella formale. E' necessario al più presto un vero sciopero generale, che fermi il Paese e respinga al mittente l'attacco del governo.
I lavoratori autoconvocati delle scuole di Roma e del Lazio e l'assemblea delle scuole continuano il proprio percorso di mobilitazione ed invitano tutte e tutti a partecipare all'assemblea che si terrà il prossimo mercoledì 15 ottobre alle ore 17,30 in via Efeso 2 a due passi dalla fermata della Metro B Basilica San Paolo.
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