Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

lunedì 5 gennaio 2015

Attacco batteriologico al patto del Nazareno

Luciano Granieri


Il nuovo anno non poteva cominciare peggio. Ci troviamo di fronte ad una minaccia che credevamo, se non scomparsa dal tutto, fosse rimasta residuale e non pericolosa. Il terrorismo.  Non ci riferiamo a quei quattro disperati sedicenti fascisti che meditavano attentati su facebook ,arrestati pochi mesi fa. Si trattava di semplici teppistelli con il cervello asfaltato dalle scorie del regime che fu. La minaccia di cui vogliamo parlare è molto più seria. Qui si tratta di terroristi veri, gente che punta a destabilizzare il sistema attraverso attentati terribili e devastanti. L’obbiettivo da colpire non è lo Stato, ma il nuovo caposaldo inviolabile su cui  lo stesso Stato si basa. Un elemento la cui disgregazione porterebbe allo sfaldamento della Nazione. Ci riferiamo al  Patto del Nazareno. Quell’atto di concordia stabilito fra i nuovi padri della Patria, Berlusconi e Renzi, che ha soppiantato ormai la vetusta Costituzione. Colpire il Patto del Nazareno significa attentare alla pacificazione e all’integrità stessa della Nazione ed è questo l’obbiettivo delle nuove cellule terroristiche.  

Ma  ciò che sconvolge è l’arma con cui si vuole perseguire l’insano proposito. Un sistema al cui confronto la bomba atomica, le armi chimiche  e batteriologiche sono botti di capodanno annacquati. Si tratta di un sistema d’offesa basato sulla contaminazione delle norme governative attraverso batteri che prendono la forma di codicilli, i quali,  riescono ad annidarsi nei testi sconvolgendone totalmente il significato,  tanto da  creare discredito e provocando la rottura fra alleati ben consolidati.  

Il primo attacco si è concretizzato contro i decreti della delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri il 24 dicembre scorso. Il codicillo infettante (nome in codice “19 bis”) ha preso la forma di un comma  teso a   riabilitare e restituire all’attività politica Silvio Berlusconi, detronizzato  da una condanna per  frode ed evasione fiscale. Tale modifica, indotta dal virus, ha scatenato le forze disgregatrici contro il Patto del Nazareno, le quali hanno accusato   Matteo Renzi di aver scritto la norma salvifica,  ad personam, per l’ex cavaliere, a seguito di un accordo inconfessabile, presente nel patto, in base al quale  in cambio Berlusconi avrebbe concesso il  via libera ad un Presidente della Repubblica gradito al segretario del Pd.  Un' accusa di scambi infamanti che  sta minando dall’interno gli equilibri faticosamente raggiunti nel Patto del Nazareno. 

Ma come è avvenuto il processo di contaminazione? Cerchiamo di capirlo seguendo i passaggi del decreto. Il testo da inserire nella delega fiscale, avente come obbiettivo una regolamentazione della materia in modo da punire realmente i grandi evasori, è stato messo a punto da un’apposita commissione del Ministero del Tesoro  presieduta dall’ex presidente della Consulta Franco Gallo. Nel testo la norma, per cui non  sono perseguibili penalmente evasioni dell’IVA e frodi fiscali il cui ammontare non superi il 3% dell’imponibile denunciato e che avrebbe riabilitato Berlusconi in quanto la frode per cui è stato  condannato sia per l’anno 2002 che per il periodo successivo non supera questo tetto, non è mai stata scritta dalla commissione presieduta da Gallo.  

Il passaggio successivo si concretizzava   nella trasmissione al ministro Padoan e al suo staff  dell’elaborato dopo che questo fosse stato esaminato  da  un pool di magistrati esperti in evasione fiscale,  fra cui il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco.  Ad esso andava aggiunto il parere dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Contestualmente alla trasmissione al ministro Padoan il testo veniva  inviato agli altri ministeri. In questa fase c’è stata qualche osservazione critica del Presidente dell’agenzia delle entrate Rossella Orlandi e del ministro di Grazia e Giustizia Orlando, ma niente che riguardasse il codicillo infettante ancora assente. 

E siamo al dunque. Il testo arriva  all'esame  di Palazzo Chigi, il quale, prima di porlo in discussione ed in votazione, avrebbe dovuto visionarlo  in un  pre-consiglio. Fase che è stata omessa.  La  norma passa direttamente al vaglio del consiglio dei ministri. In questo passaggio probabilmente parte l’attacco batteriologico e compare il codicillo. L’arma è così subdola che l’agente patogeno non si vede. Stando a quanto riferito dai membri del Consiglio, infatti, nessuno se ne accorge. Non se ne avvede  Padoan, non se ne accorge Renzi, anche se alcuni riferiscono di una sua discussione con li ministro di Grazia e Giustizia Orlando circa l’appropriatezza di una soglia di punibilità espressa in  importi effettive piuttosto che in percentuali sull’imponibile dichiarato. Segno che il codicillo almeno a Renzi e ad Orlando  si è palesato. 

Comunque sia, il decreto delegato viene licenziato  infettato. Una volta che giornali ed oppositori si accorgono del salvacondotto, a Berlusconi inserito nel dispositivo, si scatena l’inferno. L’accusa è di sordido scambio fra Renzi e Berlusconi  con il Patto del Nazareno qualificato come accordo  a difesa degli sporchi interessi personali dei due contraenti a tutto svantaggio dei cittadini. L’arma colpisce. Renzi è costretto a ritirare il decreto delegato e Berlusconi, cadendo dalle nuvole urla al complotto ordito da terroristi per minare il patto del Nazareno.  

Non è mai morale esaltare i terroristi, ma il risultato di questo complotto non è stato poi così malvagio.  Alla fine va  a riposare, sepolto dentro il cassetto polveroso di una scrivania di Palazzo Chigi, una norma che avrebbe ottenuto  l’effetto contrario dell’obbiettivo che si era posta, cioè un riequilibrio delle sanzioni fiscali. Infatti stabilire una soglia di non punibilità penale in percentuale sull’imponibile dichiarato, significa salvaguardare i più ricchi (Con un imponibile di un milione di euro posso frodare fino a 300mila euro, con un imponibile di 100mila posso frodare per 30mila). Non solo, nello stesso dispositivo si aumenta da 50 mila e 150 mila euro il tetto massimo dell’evasione per cui la sanzione da amministrativa si trasforma in penale. Per effetto di questa deliberazione, due processi su tre per evasione fiscale sarebbero andati in fumo. In relazione alla falsa fatturazione si prevede un altro  bel regalo agli evasori, nel senso che non è punibile una fattura falsa  al di sotto dei mille euro.  

Cioè alla fine è stato disinnescato il solito regalo agli evasori fiscali che ogni governo periodicamente  si incarica  di recapitare al proprio corpo elettorale, quello che Landini una volta qualificò in un modo che poco piacque agli elettori del Pd. Ma siamo sicuri del complotto ai danni del patto del Nazareno?  Terroristi con armi rivoluzionarie come i codicilli infettanti? E'  fantascienza.  E allora non sarà veramente che i due squallidi compari si siano accordati per un scambio (salvacondotto in cambio del Presidente della Repubblica)  e  che la dabbenaggine dell’operazione condotta in perfetto stile “ladri di polli” abbia portato alla scoperta della indecorosa tresca?  Altro che padri della patria, qui siamo veramente i balia di una banda di miseri ladri di polli. Il gatto e la volpe al confronto sono dei professionisti.


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