Il nuovo anno non poteva
cominciare peggio. Ci troviamo di fronte ad una minaccia che
credevamo, se non scomparsa dal tutto, fosse rimasta residuale e non
pericolosa. Il terrorismo. Non ci
riferiamo a quei quattro disperati sedicenti fascisti che meditavano attentati
su facebook ,arrestati pochi mesi fa. Si trattava di semplici teppistelli con il
cervello asfaltato dalle scorie del regime che fu. La minaccia di cui vogliamo
parlare è molto più seria. Qui si tratta di terroristi veri, gente che punta a
destabilizzare il sistema attraverso attentati terribili e devastanti. L’obbiettivo
da colpire non è lo Stato, ma il nuovo caposaldo inviolabile su cui lo stesso Stato si basa. Un elemento la cui
disgregazione porterebbe allo sfaldamento della Nazione. Ci riferiamo al Patto del Nazareno. Quell’atto di concordia
stabilito fra i nuovi padri della Patria, Berlusconi e Renzi, che ha
soppiantato ormai la vetusta Costituzione. Colpire il Patto del Nazareno significa
attentare alla pacificazione e all’integrità stessa della Nazione ed è questo l’obbiettivo
delle nuove cellule terroristiche.
Ma ciò che sconvolge è l’arma con
cui si vuole perseguire l’insano proposito. Un sistema al cui confronto la
bomba atomica, le armi chimiche e
batteriologiche sono botti di capodanno annacquati. Si tratta di un sistema d’offesa
basato sulla contaminazione delle norme governative attraverso batteri che
prendono la forma di codicilli, i quali, riescono ad annidarsi nei testi sconvolgendone
totalmente il significato, tanto da creare discredito e provocando la rottura fra
alleati ben consolidati.
Il primo
attacco si è concretizzato contro i decreti della delega fiscale approvata dal Consiglio
dei Ministri il 24 dicembre scorso. Il codicillo infettante (nome in codice “19
bis”) ha preso la forma di un comma teso
a riabilitare e restituire all’attività politica
Silvio Berlusconi, detronizzato da una condanna per frode ed evasione fiscale. Tale
modifica, indotta dal virus, ha scatenato le forze disgregatrici contro il
Patto del Nazareno, le quali hanno accusato Matteo Renzi di aver scritto la norma
salvifica, ad personam, per l’ex
cavaliere, a seguito di un accordo inconfessabile, presente nel patto, in base al
quale in cambio Berlusconi avrebbe
concesso il via libera ad un Presidente
della Repubblica gradito al segretario del Pd. Un' accusa di scambi infamanti che sta minando dall’interno gli equilibri
faticosamente raggiunti nel Patto del Nazareno.
Ma come è avvenuto il processo
di contaminazione? Cerchiamo di capirlo seguendo i passaggi del decreto. Il
testo da inserire nella delega fiscale, avente come obbiettivo una
regolamentazione della materia in modo da punire realmente i grandi evasori, è
stato messo a punto da un’apposita commissione del Ministero del Tesoro presieduta dall’ex presidente della Consulta
Franco Gallo. Nel testo la norma, per cui non sono perseguibili penalmente evasioni dell’IVA
e frodi fiscali il cui ammontare non superi il 3% dell’imponibile denunciato e
che avrebbe riabilitato Berlusconi in quanto la frode per cui è stato condannato sia per l’anno 2002 che per il
periodo successivo non supera questo tetto, non è mai stata scritta dalla
commissione presieduta da Gallo.
Il
passaggio successivo si concretizzava nella trasmissione
al ministro Padoan e al suo staff dell’elaborato
dopo che questo fosse stato esaminato da
un pool di magistrati esperti in evasione
fiscale, fra cui il procuratore aggiunto
di Milano Francesco Greco. Ad esso andava
aggiunto il parere dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Contestualmente
alla trasmissione al ministro Padoan il testo veniva inviato agli altri ministeri. In questa fase c’è
stata qualche osservazione critica del Presidente dell’agenzia delle entrate Rossella
Orlandi e del ministro di Grazia e Giustizia Orlando, ma niente che riguardasse
il codicillo infettante ancora assente.
E siamo al dunque. Il testo arriva all'esame di Palazzo Chigi, il quale, prima di
porlo in discussione ed in votazione, avrebbe dovuto visionarlo in un pre-consiglio. Fase che è stata omessa. La norma passa direttamente al vaglio del
consiglio dei ministri. In questo passaggio probabilmente parte l’attacco
batteriologico e compare il codicillo. L’arma è così subdola che l’agente patogeno
non si vede. Stando a quanto riferito dai membri del Consiglio, infatti, nessuno
se ne accorge. Non se ne avvede Padoan, non se ne accorge Renzi, anche se
alcuni riferiscono di una sua discussione con li ministro di Grazia e Giustizia
Orlando circa l’appropriatezza di una soglia di punibilità espressa in importi effettive piuttosto che in
percentuali sull’imponibile dichiarato. Segno che il codicillo almeno a Renzi e
ad Orlando si è palesato.
Comunque sia, il decreto delegato viene licenziato infettato. Una volta che giornali ed oppositori si accorgono del salvacondotto, a
Berlusconi inserito nel dispositivo, si scatena l’inferno. L’accusa è di
sordido scambio fra Renzi e Berlusconi
con il Patto del Nazareno qualificato come accordo a difesa degli sporchi interessi personali
dei due contraenti a tutto svantaggio dei cittadini. L’arma colpisce. Renzi è
costretto a ritirare il decreto delegato e Berlusconi, cadendo dalle nuvole
urla al complotto ordito da terroristi per minare il patto del Nazareno.
Non è mai morale esaltare i terroristi, ma il
risultato di questo complotto non è stato poi così malvagio. Alla fine va a riposare, sepolto dentro il cassetto
polveroso di una scrivania di Palazzo Chigi, una norma che avrebbe ottenuto l’effetto contrario dell’obbiettivo che si era
posta, cioè un riequilibrio delle sanzioni fiscali. Infatti stabilire una soglia
di non punibilità penale in percentuale sull’imponibile dichiarato, significa
salvaguardare i più ricchi (Con un imponibile di un milione di euro posso
frodare fino a 300mila euro, con un imponibile di 100mila posso frodare per
30mila). Non solo, nello stesso dispositivo si aumenta da 50 mila e 150 mila
euro il tetto massimo dell’evasione per cui la sanzione da amministrativa si
trasforma in penale. Per effetto di questa deliberazione, due processi su tre
per evasione fiscale sarebbero andati in fumo. In relazione alla falsa fatturazione si prevede un altro bel
regalo agli evasori, nel senso che non è punibile una fattura falsa al di sotto dei mille euro.
Cioè alla fine è stato disinnescato il solito
regalo agli evasori fiscali che ogni governo periodicamente si incarica di recapitare al
proprio corpo elettorale, quello che Landini una volta qualificò in un modo che
poco piacque agli elettori del Pd. Ma siamo sicuri del complotto ai danni del
patto del Nazareno? Terroristi con armi rivoluzionarie
come i codicilli infettanti? E'
fantascienza. E allora non sarà veramente
che i due squallidi compari si siano accordati per un scambio (salvacondotto in
cambio del Presidente della Repubblica) e che
la dabbenaggine dell’operazione condotta in perfetto stile “ladri di polli”
abbia portato alla scoperta della indecorosa tresca? Altro che padri della patria, qui siamo
veramente i balia di una banda di miseri ladri di polli. Il gatto e la volpe al confronto sono dei professionisti.
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