Il can can mediatico
che sta accompagnando la vicenda dell’approvazione della legge
elettorale, contribuisce ad occultare alcune questioni di merito che vorrei qui
sollevare. Contesto innanzitutto le affermazioni degli oppositori di Renzi , in
merito al fatto che non fosse necessario approvare così in fretta una nuova
legge elettorale, in quanto le prossime elezioni si terranno nel 2018,
quindi sarebbe stato meglio concentrarsi
su altre priorità.
Renzi invece ha ragione a voler approvare
subito le nuove norme elettorali. Infatti la sentenza n.1/2014 con cui la Corte
Costituzionale rendeva incostituzionale il Procellum, prescriveva che il Parlamento, proprio perché illegittimamente
eletto, dovesse governare per il tempo necessario per ottemperare alla
ordinaria amministrazione, e a votare
al più presto una nuova legge elettorale, strutturata in modo da recepire le indicazioni della Consulta, e procedere all’elezione di un nuovo Parlamento.
Su questo punto, anzi, si è perso fin troppo tempo. E’ stata approvata una
devastante riforma del lavoro, si sta manomettendo la Costituzione in modo
pesante con l’abolizione del Senato, si sta distruggendo la scuola pubblica,
tutti provvedimenti che secondo la Corte Costituzionale non avrebbero dovuto
essere promulgati da un governo espressione di un Parlamento illegittimo.
Ripeto l’unica attività legislativa di questo Parlamento avrebbe dovuto
riguardare la legge elettorale.
Già ma quale legge elettorale? Sicuramente non
l’Italicum. La sentenza n.1/2014 determina l’illegittimità del premio di
maggioranza senza una soglia. Nell’Italicum è prevista la soglia del 40% dei consensi per
accedere al premio, ma questo solo nel caso in cui un partito la ottenga . Come è noto se nessuno raggiunge il
40% il premio di maggioranza sarà assegnato alla lista che vincerà il
ballottaggio fra le due più votate, senza che questa abbia raggiunto una soglia
particolare, può aver avuto accesso al ballottaggio magari solo con
il 20% dei consensi , ciò in
contraddizione con la sentenza n.1/2014.
Inoltre l’Italicum, con il
sistema dei capilista bloccati candidati in tutti i collegi, non soddisfa completamente il principio della conoscibilità degli
eletti, contravvenendo ad un'altra prescrizione della Consulta.
Resta
poi da capire quale sarà
l’atteggiamento dell’attuale Presidente della Repubblica Sergio Matterella, già
membro di quella Corte Costituzionale
che all’epoca bocciò il Procellum, denunciando quei vizi che vengono riproposti, oggi, pari pari, nella nuova legge elettorale. Promulgherà il provvedimento contraddicendo la sua
stessa deliberazione? Oppure con
coerenza rinvierà la legge alle camere prescrivendo le correzioni necessarie?
Manterrà la schiena dritta anche se in
contrasto con colui che l’ha voluto sul Colle? Queste dovrebbero essere le questioni da
dibattere non se il Pd si spaccherà, se Renzi liquiderà i suoi oppositori o altre vicende simili. Se
conta la Costituzione e le sentenze espresse a sua difesa, il percorso è
delineato. Nuova legge elettorale, molto diversa dall’Italicum, scioglimento
delle Camere e nuovo voto, ogni procedura diversa è lesiva del dispositivo
costituzionale.
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