Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 30 aprile 2015

Le vere problematiche della legge elettorale

Luciano Granieri del comitato provinciale in difesa della Costituzione.


Il can can mediatico  che sta accompagnando la vicenda dell’approvazione della legge elettorale, contribuisce ad occultare alcune questioni di merito che vorrei qui sollevare.  Contesto innanzitutto  le affermazioni degli oppositori di Renzi , in merito al fatto che non fosse necessario approvare così in fretta una nuova legge elettorale, in quanto le prossime elezioni si terranno nel 2018, quindi  sarebbe stato meglio concentrarsi su altre  priorità.  

Renzi invece ha ragione a voler approvare subito le nuove norme elettorali. Infatti la sentenza n.1/2014 con cui la Corte Costituzionale rendeva incostituzionale il Procellum, prescriveva che il  Parlamento, proprio perché illegittimamente eletto, dovesse governare per il tempo necessario per ottemperare alla ordinaria amministrazione,   e a votare al più presto una nuova legge elettorale, strutturata in modo da  recepire le indicazioni della Consulta,  e   procedere all’elezione di un nuovo Parlamento. 

Su questo punto, anzi, si è perso fin troppo tempo. E’ stata approvata una devastante riforma del lavoro, si sta manomettendo la Costituzione in modo pesante con l’abolizione del Senato, si sta distruggendo la scuola pubblica, tutti provvedimenti che secondo la Corte Costituzionale non avrebbero dovuto essere promulgati da un governo espressione di un Parlamento illegittimo. Ripeto l’unica attività legislativa di questo Parlamento avrebbe dovuto riguardare la legge elettorale. 

Già ma quale legge elettorale? Sicuramente non l’Italicum. La sentenza n.1/2014 determina l’illegittimità del premio di maggioranza senza una soglia. Nell’Italicum è prevista la soglia del 40% dei consensi  per accedere al premio, ma questo solo nel caso in cui un partito  la  ottenga . Come è noto se nessuno raggiunge il 40% il premio di maggioranza sarà assegnato alla lista che vincerà il ballottaggio fra le due più votate, senza che questa abbia raggiunto una soglia particolare, può aver   avuto accesso al ballottaggio magari solo con il 20% dei consensi ,  ciò in contraddizione con la sentenza n.1/2014. 

 Inoltre l’Italicum,  con  il sistema dei capilista bloccati candidati in tutti i collegi,  non soddisfa completamente  il principio della conoscibilità degli eletti, contravvenendo ad un'altra prescrizione della Consulta.  

Resta  poi  da capire quale sarà l’atteggiamento dell’attuale Presidente della Repubblica Sergio Matterella, già  membro di quella Corte Costituzionale che all’epoca  bocciò  il Procellum, denunciando quei  vizi che vengono riproposti, oggi,  pari pari, nella nuova legge elettorale.  Promulgherà il provvedimento contraddicendo la sua stessa deliberazione?  Oppure con coerenza rinvierà la legge alle camere prescrivendo le correzioni necessarie?  

Manterrà la schiena dritta anche se in contrasto con colui che l’ha voluto sul Colle?  Queste dovrebbero essere le questioni da dibattere non se il Pd si spaccherà, se Renzi liquiderà  i suoi oppositori o altre vicende simili. Se conta la Costituzione e le sentenze espresse a sua difesa, il percorso è delineato. Nuova legge elettorale, molto diversa dall’Italicum, scioglimento delle Camere e nuovo voto, ogni procedura diversa è lesiva del dispositivo costituzionale.



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