Un medicinale salvavita come il Sintrom non è disponibile nella farmacie. L’Aifa (Agenzia Italiana per il farmaco) ha
comunicato che la distribuzione riprenderà per il 6 maggio. Ma per ora chi ne è sprovvisto va incontro rischi seri per la propria salute. Il Sintrom è un
anticoagulante orale che si assume per fluidificare il sangue e renderlo meno
incline alla formazione di coaguli, riducendo così il rischio della formazione
di trombi. I malati che devono assumere il medicinale sono affetti da tutta una serie di patologie cardiocircolatorie gravi, fra cui, trombosi venose profonde o fibrillazioni atriali.
La
terapia dura per tutta le vita. I pazienti anticoagulati sono in serio e
allarme perchè, pur esistendo farmaci simili, per la loro somministrazione sono necessari
esami di compatibilità e non è
certo che tutti possano assumere tali medicinali senza subire pericolose
controindicazioni. Una situazione drammatica dunque.
Ma perchè un farmaco così
essenziale per la vita non è disponibile? Sembra si
tratti come al solito di una sporca storia di soldi. L’Acenocumarolo, il
principio attivo del Sintrom,è una molecola complessa, ma si ottiene in laboratorio con un procedimento non
particolarmente costoso. Il che consente la vendita del Sintrom ai vari sistemi
sanitari nazionali a prezzi bassi, tali da non consentire importanti margini di
profitto. E’ ipotizzabile dunque che per questo motivo la Novartis, casa che
distribuisce il Sintrom, abbia ceduto il farmaco ad società lussemburghese la
quale ancora non è in grado di garantirne la produzione in modo regolare e
sufficiente a soddisfare le richieste.
Resta poi da verificare
come la stessa casa
lussemburghese si regolerà per la distribuzione, concedendo magari priorità a quei sistemi sanitari
disposti a pagare maggiormente una specialità medicinale che se, come detto, assicura la vita a molti pazienti, non è
altrettanto salutare per i profitti degli azionisti.
In buona sostanza, qualora tutto ciò fosse confermato, si sarebbe
proceduto alla dismissione di un asset (la sostituzione del termine “medicinale
“con “asset” ci sta tutta) poco
remunerativo senza minimamente curarsi di quei pazienti che legano alle
proprietà terapeutiche del Sintrom la
loro sopravvivenza.
E’ odioso e criminale tutto ciò, ma non c’è di che stupirsi. Non sarebbe la prima volte, nè sarà l’ultima, che il profitto
finanziario è predominante rispetto alla vita delle persone. Quando dalle
colonne di questo blog, continuiamo a denunciare la criminalità del sistema
liberista, non è per mania di persecuzione o per profonda sindrome comunista, è
semplicemente perchè spesso ci si imbatte in casi di "mercato criminale". La
vicenda del Sintrom, se accertata, potrebbe accrescere la pur cospicua casistica
che avvelena le nostre vite.
Respirare, dissetarsi, curarsi, nutrirsi, cioè usufruire di quegli elementi
indispensabili alla sopravvivenza, sarà sempre più difficile senza pagare
tangenti al mercato. E’ un triste ineluttabile destino, perchè accettato con
rassegnazione anche da chi lo subisce. Sarebbe auspicabile, quanto necessario,
cominciare proprio dal convincere i rassegnati che un altro modo di vivere è
possibile e con loro iniziare la lotta, per una conquista molto semplice: il
diritto di vivere anzichè scomparire.
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