Con altre 15 favorevoli, in tutto sono 50, si chiude un ciclo di sentenze contro le cooperative che subentrarono nell’aprile 2013 alla Frosinone Multiservizi gestite vittoriosamente dallo studio Di Folco composto da Di Folco Loredana, Esposito Luca e Rea Riccardo.
L’ultima sentenza del giudice Pastore di venerdì 7 ottobre ha visto riconoscere a 15 lavoratori che lavoravano nel servizio di manutenzione ordinaria degli immobili, attività di supporto alle manifestazioni, controllo del territorio e manutenzione e sorveglianza dei parcheggi, assistenza agli scuolabus, che quel posto di lavoro era il loro e che furono sostituiti nel momento del subentro della cooperativa sociale senza la dovuta prassi che portò infatti ad escluderli dal passaggio a Consorzio Uno, che prendeva i servizi “temporaneamente” per 5 mesi ed è rimasta a gestirli per 3 anni!
Una storia che ha visto i lavoratori lottare lungamente, e ancora sono sotto una tenda, per cercare nell’ente quella interlocuzione necessaria a ristabilire diritti e dignità. La dignità i lavoratori se la sono trovata da soli non cedendo al tentativo della attuale amministrazione di svendere tutto per un soldo di cacio a quelli che successivamente sono risultati personaggi a dir poco equivoci (vedi Solco e le interdittive antimafia), difendendo quel diritto al lavoro e al giusto salario oggi a Frosinone dimenticato. I diritti li hanno visti riconosciuti dala magistratura, nel tragitto più lungo e anche più impervio. Era stata battuta una strada più veloce e fattibile ma la newco è stata oggetto di impallinamento nonostante tutti i tasselli pronti non ha mai visto la luce.
Di tutta questa storiaccia il protagonista indiscusso è uno solo: l’”incollatore” della “libera amministrazione ciociara” che rinuncia a intervenire nelle disastrose situazioni create, non nascondendo anzi un piglio di rivalsa nei confronti di coloro che non si sono piegati alle politiche della svendita della città. D’altronde si è scelto di svolgere il ruolo del impallinatore lasciando strada a giochi di cui sarebbe opportuno conoscere l'effettiva natura.
Non son bastate tre sentenze ed una personale convocazione da parte del tribunale volta a comprendere perché il sindaco non potesse svolgere il proprio compito di ricomposizione della vicenda. Non basterà nemmeno questa quarta sentenza contro le cooperative. L’indifferenza condita con la lucida rabbia di chi svolge attività di potere è una condizione senza ritorno e fortemente pericolosa per l’intera cittadinanza.
Dietro l’ennesima sentenza favorevole rimangono centinaia di famiglie (non solo quelle di Frosinone ma anche quelle di altri enti che senza la newco sono rimaste prive del loro posto di lavoro) comunque in difficoltà anche perché le coop non ottemperano alle sentenze. Famiglie stremate ma consce che la tenacia ha aiutato la giustizia.
Ora che giustizia, anche se formale, è stata riconosciuta in tribunale, si apre un nuovo orizzonte che potrebbe essere quello politico in vista delle amministrative 2017, il cui programma prima di essere propositivo si fonderà su un assunto chiaro e incontrovertibile: a casa questa straziante e immeritevole classe dirigente!
A seguito di quest'altra favorevole sentenza si indice una conferenza stampa per martedì
11 ottobre alle ore 17 presso la tenda. Alle note sulla sentenza seguiranno le intriganti sorprese sugli affidamenti dei servizi.
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