Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Comitato Provinciale di Frosinone
Cari tutti e tutte,
vi aggiorniamo sugli sviluppi della questione.
vedi il post NEOFASCISTI NOSTRANI INQUIETI. ndr
illustrazione di Luciano Granieri |
Gli studenti hanno ricevuto ieri mattina una e-mail dalla D.ssa Lucia Cipolla, responsabile della segreteria del presidente della Provincia, in cui la funzionaria ricorda che
" la richiesta è subordinata al rispetto della par condicio. e leggendo i giornali locali pare che tale principio non sia stato rispettato. Si apprende infatti che il candidato Incitti non risulta invitato. Se non inviterete tutti i candidati saremo costretti a revocare la concessione. Comprenderete che non possiamo permettere che venga coinvolta un'istituzione come la Provincia in questa vicenda che potrebbe avere risvolti non solo mediatici. Aspetto vostre comunicazioni in merito entro la giornata di oggi (ieri, ndt)".
Per inciso, i ragazzi hanno discusso ed emesso un comunicato in cui accettano di invitare anche il candidato non gradito per non far saltare l'iniziativa. Avevamo loro proposto di cambiare sede al dibattito, ce ne saremmo occupati noi, ma preferiscono così. Noi abbiamo molte riserve sulla loro decisione, ma non possiamo né vogliamo interferire. Vogliamo sostenenrli nella loro piena e reale, concreta autonomia.
Ora, a parte le valutazioni che facciamo di questa presa di posizione che considera le Istituzioni come "neutre" in aperto spregio allo spirito ed alla lettera della Costituzione, - che rimane in vigore finora nonostante i goffi e inefficaci quanto energici e ripetuti tentativi di sterilizzarla - e sul quale invieremo le nostre considerazioni al Presidente dell'Ente insieme al documento dell'ANPI Nazionale e dell'Istituto Cervi sulla defascistizzazione della Repubblica italiana, sarebbe utile sapere se quando l'amministrazione concede la sala chiede sempre che ci sia un contraddittorio, cosa che a noi non risulta, anche per esperienza diretta.
Infatti, abbiamo svolto decine di iniziative, partecipato ad altrettante se non di più, e non è mai avvenuto che se si parla di marocchinate sia indispensabile invitare l'esercito francese, se si parla di lotte dei disoccupati invitare Confindustria, se si parla di ambiente invitare gli inquinatori. Si può fare, ma non è obbligatorio.
Così quando abbiamo presentato libri o fatto convegni sulla Liberazione, non abbiamo mai invitato i reduci di Salò. credevamo, s come noi gli studenti della Rete, che se uno vuole sottoporre ai candidati le proprie richieste in tema di agibilità democratica del territorio e di contrasto ai neofascismo che minacciano e a volte colpiscono "a modo loro", come hanno sottolineato in merito a questa vicenda le organizzazioni studentesche democratiche e la stessa vivibilità dei luoghi di studio (comprendiamo il motivo, ma non è costituzionalmente ammissibile), diventa davvero tragicomico che lo debba fare anche riguardo ai responsabili del problema.
Lo sappiamo che ci sono le elezioni in ballo, ma non ci pare che quando uno o più candidati partecipano ad un dibattito debbano per forza invitare tutti gli altri. Qui non si tratta di un comitato elettorale, ma di un sindacato studentesco che vuole veder chiaro cosa intendono fare ALCUNI candidati nei confronti delle loro problematiche, ed invitano quelli cui intendono sottoporle, non chiunque sia candidato per convincerlo a dar loro una mano o per farsi convìincere a votarlo.
In sostanza: è già una gravissima "distrazione" dello Stato ammettere alle elezioni gruppi e soggetti che si richiamano apertamente a posizioni contrarie non alle forze politiche democratiche, ma all'indirizzo dello Stato sancito nella sua Legge fondamentale; il far finta di nulla e scrollare le spalle per non avere grattacapi "non solo mediatici" costituisce un'aggravante che ci ricorda l'inettitudine della politica che in altre epoche ha aperto la via a ben tristi e dolorosissimi rivolgimenti catastrofici per il nostro pur smemorato popolo.
E' più che inutile, esibizionistico, spandere lacrime senza dubbio genuine ma poco o nulla critiche sulle tragedie di settant'anni fa e invitare stancamente e monotonamente ala memoria se poi ci si guarda dal rammentare le responsabilità storiche di quei fatti (chi portò l'Italia nell'abisso della guerra?) e si pretende addirittura ("comprenderete, ecc. ecc.") di obbligare i cittadini a soggiacere a logiche cerchiobottiste per non dir peggio e più appropriatamente.
Comunque, confermiamo l'appello alla partecipazione all'evento. Sono giovanissimi ragazzi che si battono per la causa giusta e non abbiamo la libertà di lasciarli soli.
Spiegate ai vostri contatti che è importante esserci.
Ringraziamo fin d'ora i compagni e le compagne che hanno già inviato a questo indirizzo la loro adesione e conferma di presenza. Ci aspettiamo che tutti facciano lo stesso, non siamo antifascisti per compito burocratico.
Fraterni saluti.
Giovanni Morsillo
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