La vicenda dell’acqua a Frosinone è ormai paradossale.
Dalle notizie di stampa di questi giorni apprendiamo che il Presidente dell’Amministrazione
Provinciale, onorevole Iannarilli, di concerto con la Consulta dei Sindaci, invece di dare seguito
all’esplicito mandato con cui l’Assemblea dei Sindaci chiedeva, ormai quasi un anno fa, di
verificare le condizioni per la risoluzione per colpa del contratto, preannuncia la determinazione
della tariffa per l’anno 2010 a € 1,21 a metro cubo.
Se l’onorevole Iannarilli si fosse degnato di ascoltare oltre ai suoi sodali e ai suoi tecnici, anche
questo Coordinamento (è dal giorno del suo insediamento che, benché richiesta, attendiamo una
convocazione), probabilmente si sarebbe risparmiato una simile cantonata.
Infatti, dopo gli errori commessi nel 2007 dai suoi predecessori, ci saremmo aspettati che
l’onorevole Iannarilli non vi ricadesse, almeno non così platealmente.
Quando, infatti, si fa riferimento al pronunciamento del Consiglio di Stato che ha definitivamente
sancito l’irretroattività delle tariffe, si fa riferimento alla sentenza relativa al caso in cui l’ATO della
Sardegna (che è unico per l’intera regione), a dicembre del 2005 aveva inopinatamente stabilito le
tariffe per l’anno … 2005… Cambiando regione e anno, perché dovrebbe cambiare il risultato?
Cosa dire: se l’Assemblea dei Sindaci dovesse avallare una simile decisione è già pronto il ricorso
al TAR e, se è per questo, è già scritta la sentenza, ma questa volta nessuno potrà accampare
scusanti e lamentare di essere stato indotto nell’errore.
Nel merito, sulla base di quanto affermato dal CO.N.VI.RI. e che viene assunto
dal’amministrazione, questa tariffa è determinata non già dalle reali e concrete modalità della
gestione di ACEA ATO5 S.p.A., ma sostanzialmente dalle inadempienze della parte pubblica che
non ha mai provveduto a revisionare la tariffa e, dunque, ad applicare ad essa i coefficienti di
correzione in danno del gestore e a vantaggio degli utenti.
Questo significa che nella proposta di tariffa preannunciata dall’onorevole Iannarilli i cittadini sono
“cornuti e mazziati” perché, prima (e tutt’ora) hanno subito gli effetti delle inadempienze di ACEA
ATO5 S.p.A. ed ora dovrebbero subire gli effetti delle inadempienze degli amministratori pubblici.
La tariffa che deve essere determinata, ormai, è quella per l’anno 2011 e a tutela dei cittadini
pretendiamo che sia determinata per tempo e con l’integrale applicazione del coefficiente MALL a
totale ristoro dei cittadini. Qualunque altra determinazione sarà respinta al mittente.
Lascia basiti che ancora oggi, invece di intraprendere la via della rescissione per colpa della
convenzione, si continui ad interrogarsi se aprire o meno un contenzioso con il gestore: sono
centinaia i milioni di Euro che i cittadini ed i Comuni devono vedersi restituiti e sono migliaia,
decine di migliaia i reclami dei cittadini che attendono soddisfazione ormai da anni.
Da ultimo, nessuno si illuda di ripulire l’intera vicenda con la stesura di un nuovo piano d’ambito
costruito a bella posta per garantire gli interessi economici di ACEA e nelle cui pieghe farne
scomparire gli addebiti.
Come Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Frosinone continuiamo sulla nostra strada
procedendo all’apertura si sempre nuovi sportelli di aiuto ai cittadini, consapevoli che solo la
partecipazione e la mobilitazione dei cittadini saprà anche in questo caso avere ragione di un piano
istituzionale in cui i diritti e gli interessi dei cittadini sono sempre posti in subordine se non disattesi
e disconosciuti.
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