Chiamiamo i Carabinieri! Il colpevole è stato sorpreso in flagranza di reato ed è certo il tentativo di reiterazione del reato stesso. Dovrebbe accadere più o meno questo quando qualcuno trasgredisce palesemente la legge e continua a trasgredirla. Arrivano i carabinieri o la polizia con un bel mandato di arresto. Sabato scorso nella manifestazione indetta dal Coordinamento Provinciale acqua pubblica, al di là della boutade dei carabinieri, si chiedeva proprio il rispetto della legge che oggi viene completante ignorata e violata da ACEA. A volere la norma in questione sono stati ben 27 milioni di cittadini votando nei referendum del 12 e 13 giugno scorso l’abolizione della remunerazione (leggasi profitto) del capitale investito dall’ente privato gestore del servizio . La remunerazione rappresenta una parte della tariffa dell’acqua specificamente individuabile e dunque eliminabile. L’applicazione di tale normativa è possibile sin da subito. ACEA nella determinazione della nuova tariffa di 1,26 euro a metro cubo ha violato la norma voluta da 27 milioni di cittadini e ha tutta l’intenzione di continuare a violarla!!!. Il rischio è che complici di questo reato diventino i sindaci appartenenti all’Aato 5, l’autorità d’ambito che deve controllare la corretta applicazione del contratto da parte del privato. Le aspettative per la riunione del 17 ottobre prossimo in cui i sindaci dovranno decidere sulla legittimità della nuova tariffa, non sono buone per i cittadini . Pur consapevoli delle inadempienze del gestore , i sindaci, salvo qualche eccezione, non mostrano di avere il coraggio necessario per decidere in quella sede l’unica cosa da decidere , imporre alla società, partecipata dalla multi nazionale dell’acqua VEOLIA , il rispetto di quanto stabilito in conseguenza dell’abolizione dalla norma sulla remunerazione dal capitale investito o procedere a rescissione del contratto per colpa a seguito delle gravi inadempienze commesse dall’ente privato nell’erogazione del servizio. Il fatto che l’invito rivolto ai sindaci dal Coordinamento Provinciale per l’acqua pubblica, affinchè partecipassero alla manifestazione di sabato scorso, sia andato , a parte qualche eccezione costituita da rappresentati del comune di Cassino e di Boville, completamente disatteso, anche dal sindaco del capoluogo Michele Marini , la dice lunga sulla posizioni concilianti che i rappresentanti eletti dai cittadini terranno verso la multinazionale privata. Dunque oltre al colpevole, abbiamo anche i probabili complici che diverranno tali il 17 ottobre prossimo . Chiamiamo i carabinieri anche per loro? E’ opinione diffusa fra i sindaci che non possa esserci alternativa ad ACEA, che in mancanza di un gestore privato la gestione dell’acqua tornerebbe in mano a carrozzoni pubblici inefficienti per nulla esenti da rischi di corruzione. Tutto ciò e disarmante e indica che l’idea della gestione partecipata dei beni comuni è ancora molto lontana dai nostri amministratori. Ossia non è contemplata una gestione partecipata del BENE COMUNE ACQUA, questa deve essere a carico o di un ENTE PRIVATO o di UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA. Sia in un caso che nell’altro il cittadino è comunque tagliato fuori, non può determinare le strategie di gestione né controllare che queste vengono applicate con la necessaria trasparenza. Non si è capito o NON SI E’ VOLUTO CAPIRE lo spirito referendario che comunque deve essere rispettato nell’applicare la legge, LO DICE LA COSTITUZIONE. Altro complice del reato anzi possiamo dire concorrente nella violazione è il governo centrale che nell’ultima manovra economica, recependo le imposizione della BCE espresse dal presidente uscente e da quello entrante, ha inserito una norma che prevede la privatizzazione della società di servizi partecipate e pubbliche, l’esatto contrario di quanto sancito dai risultati dei referendum del 12 e 13 giugno, come se la volontà di 27milioni di cittadini non contasse nulla. Dunque tirando le somme. Per la violazione del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 modificato secondo il responso referendario si invoca l’arresto di : ACEA, DEL GOVERNO ITALIANO e PER COMPLICITA’ NEL MEDSIMO REATO DEI SINDACI DELL Aato5. Siccome non siamo forcaioli, non arriviamo a tanto , ma pretendiamo che finisca questo imbroglio ai danni dei cittadini scippati della loro scelta operata con i referendum . Non invocheremo i carabinieri ma sicuramente sarà il caso di incalzare gli amministratori pubblici anche occupando le sedi istituzionali comuni, prefetture, affinchè si impegnino a far rispettare la legge e il dettato costituzionale. Queste sono le posizioni emerse nel corso della manifestazione di sabato organizzata dal Coordinamento Provinciale dell’acqua pubblica che ha visto la partecipazione di movimenti (Associazione Italiani Pazienti Anticoagulati, Frosinone Bene Comune,Oltre l’Occidente, Cocida) , partiti (Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi) organizzazioni sindacale (Cobas ) amministratori pubblici ( Riccardo Gonzales assessore all’ambiente del comune di Cassino) e singoli cittadini. Proponiamo un ampio resoconto in video della manifestazione.
Frosinone manifestazione per far rispettare la volontà popolare sull'acqua e cacciare via il privato (ACEA)
Corteo
Commento musicale:
Los Angeles (Intro): ORME
Balla sull'Etnica Danza : MODENA CITY RAMBLERS
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Cazzeggio dei membri di " Frosinone Bene Comune"
Interventi:
Mario Antonellis (Coordinamento Provinciale per l'acqua pubblica)
Riccardo Gonzales (Assessore all'ambiente Comune di Cassino)
Severo Lutrario (Coordinamento Provinciale per l'acqua pubblica)
Domenico Aversa (Centro Tolerus Ceccano)
Francesco Notarcola (Coordinamento Provinciale associazioni di volontariato)
Interventi:
Lucia Pallagrosi (Coordinamento Provinciale per l'acqua pubblica area di Sora)
Fulvio Pica (Coordinamento Provinciale per l'acqua pubblica)
Francesco De Angelis (Deputato Europeo Pd)
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