Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 21 giugno 2012

In piazza contro i nazisti dell'Illinois

Luciano Granieri.





Inizia in gloria la giunta Ottaviani esordendo con una grande kermesse organizzata in occasione della festa del santo patrono.  Quasi tutti gli eventi previsti per la festa sono finanziati dagli sponsor, ci mancherebbe! Addirittura gli stessi assessori hanno contribuito con sostanze proprie per fare  in  modo che  il “sacrum et circenses” non gravasse troppo sulle tasche dei cittadini.  Questo è un limpido esempio di come   il neo sindaco ritenga importante la cultura nella nostra città. Ma soprattutto rende esplicita la volontà di Ottaviani  in merito alla valorizzazione  delle giovani personalità artistiche   che il conservatorio Licinio Refice e l’accademia delle Belle Arti forgiano ogni anno. Questa l’avevo già sentita. Ah già,  faceva parte del programma elettorale che la nostra coalizione,  a supporto della candidata a sindaco Marina Kovari, formata da noi, ormai ex di  Rifondazione, Sel, Frosinone bene comune, aveva presentato in occasione delle recenti elezioni. Purtroppo a differenza delle liste vincitrici  le  nostre idee erano accompagnate da poco o niente “Panem”, per cui colui che sta  mettendo in pratica un caposaldo   del nostro programma  non l’aveva pensato autonomamente. Diciamo che ce l’ha copiato?  Poco male l’importante e che non siano bagliori iniziali da gettare negli occhi  dell’elettorato,   ma che il discorso prosegua. Fra le varie esibizioni degli alunni del conservatorio, quella che mi allettava di più era il concerto di Blues Others, un tribute band dei mitici Blues Brothers. Non è che il fenomeno delle tribute band mi faccia impazzire, ma vedere cimentarsi   giovani e valenti musicisti plasmati dal conservatorio “Licinio Refice” con il sacro fuoco del rythm’n blues, mi incuriosiva non poco. Infatti per eseguire questo tipo di musica “POPolare” prettamente Afroamericana, alla sapienza tecnica  è necessario unire una buona presenza scenica   e la capacità di eseguire riff e improvvisazioni coinvolgenti, ad alto contenuto emotivo. Il concerto si è svolto martedì scorso a Piazza Madonna della Neve, feudo del consigliere piddiellino  dissidente, perché orfano di un assessorato,  Enrico Straccamore.  Si notava la presenza  anche dell’assessore  Gagliardi  e del   consigliere Crescenzi. Chissà se qualcuno avrà avvisato gli astanti sodali   di “Frangetta Nera” Polverini che i Blues Brothers erano convinti antifascisti e antinazisti?  Celebre è  la scena  del film “Blues Brothers” dove Jake (John Belushi) ed Elwood (Dan Aykroyd) dichiarando il loro odio per i nazisti dell’Illinois si scagliano con la blues mobile contro un gruppo di questi gaglioffi costringendoli a gettarsi nel fiume. Va bene, d’accordo, basta buttarla in politica e occupiamoci dei  baldi giovani che ci hanno regalato una serata veramente piacevole. Si tratta di una potente blues band formata da: Luca Cardesio (Steve “Getdwa” Jordan)-Batteria , Leandro Sinapi  ( Donald “Duck” Dunn)-basso, Marco Cataldi (Matt “Guitar” Murphy)- chitarra, Luigi La Serra  (Murphy “Murph ” Dunne) –tastiere, Franco Santodonato  (Alan “Mr.Fabolous” Rubin)  -tromba,  Antonio D’ambrogio  (Tom “Bones” Malone) , trombone  Olimpio Riccardi (Lou “Blue Lou” Marini) sax tenore, e loro: THE BLUES BROTHERS: Fabio Frattasi (Joliet Jake blues) – voce , Luca Di Maio  (Elwood blues)- voce e armonica . Nove ragazzi, tutti provenienti dal conservatorio di Frosinone, dalla solida preparazione tecnica  e della spiccata personalità capaci di combinare in maniera perfetta virtuosismo  e groove.  In particolare notevoli sono state le prestazioni del chitarrista Marco Cataldi e del trombonista Antonio D’Ambrogio.  Anche l’Elwood della situazione, Luca di Maio ci è parso molto in palla sia con l’armonica che con la voce. In realtà tutto il gruppo si esprime ad  alti livelli  è affiatato, coeso, portentoso nell’incendiare  il cuore e l’anima di chi li ascolta con il sacro fuoco del blues. Chi ci ha stupito, negativamente   è stato il loro professore, il quale, ottemperando all’obbligo di incensare le nuove istituzioni,  si dichiarava stupito di come i suoi ragazzi fossero così scatenati sul palco in rapporto alla compostezza tenuta in aula. Insomma non credevamo che proprio dall’insegnante arrivasse il trito e ritrito luogo comune che vuole lo  studente di conservatorio un austero esecutore di pezzi classici. L’importante è saper suonare bene, poi ,forte   della tecnica, si può eseguire e improvvisare di tutto e di questo i ragazzi della Blues Others  band hanno dato ottima testimonianza. E' sufficiente ascoltare i quattro video tratti dal concerto per rendersene conto.
Good Vibrations.

Brani Video 1 Peter Gunn theme - She caught the Katy -Soul Man - Flip flop and fly


Brani Video 2:  Shake a tall feather - Gimme some lovin' - I can't turn you loose - Shot gun blues


Brani Video 3:  Ain't got you - Sweet home Chicago.



Brani video 4: Jailhouse rock - Every body needs somebody to love.

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