Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

giovedì 13 dicembre 2012

Piazza Fontana, non fu che l'inizio.

Luciano  Granieri


Alle 16,37 del 12 dicembre 1969 la terribile deflagrazione nella Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano provoca 17 morti e oltre 100 feriti. E’ il primo di tanti atti stragisti  in cui la controrivoluzione demofascista alza il livello dello scontro per  fermare il processo di sollevazione operaia e studentesca, che chiedeva più diritti per il lavoro, la scuola, e lottava per un sistema di vita più dignitoso  per tutti. L’apparto controrivoluzionario ha iniziato la sua opera di sovvertimento democratico già immediatamente dopo l’approvazione della Costituzione. I fascisti non sono stati mai banditi dall’attività sociale e politica, come prescritto sulla Carta Costituzionale,  perché utili  come mano armata dello Stato quando si è reso necessario contrastare lotte pericolose che avrebbero potuto intaccare i privilegi di una classe borghese - imprenditoriale vorace e accattona.  L’esito  del processo della strage di Piazza Fontana conclusosi dopo ben 36 anni il 13 ottobre del 2005, manda tutti assolti. O meglio i giudici affermano che la strage l’hanno  compiuta i fascisti di  Ordine nuovo per quanto Franco Freda e Giovanni Ventura, elementi di spicco dell’organizzazione,  indicati come responsabili, non sono più condannabili perché precedentemente assolti in via definitiva per lo stesso capo di imputazione. Ciò a evidente dimostrazione che lo Stato è riconoscente con chi lo aiuta a mantenere intatti i privilegi delle classi elitarie. Il processo controrivoluzionario non si è mai fermato, ha cambiato metodologia di azione nel corso degli anni arrivando anche a trattare con la mafia. E’  passato, dall’armare le mani degli esecutori fascisti, ad arruolare dirigenti delle forze dell’ordine spietati pronti ad aizzare il proprio esercito contro manifestanti inermi, ma anche a creare prove false, ad infiltrare poliziotti nei cortei,   a provocare disordini nascosti   dietro i cappucci neri dei    black bloc.  Oggi il processo di contro rivoluzione si è affinato ancora di più. Utilizza la finanza, le banche e, per sedare la rivolta sociale anche sindacati e movimenti che, a parole si dicono a favore dei lavoratori, ma nei fatti sono elementi destrutturanti il conflitto contrario alla contro rivoluzione.  E’ dunque fondamentale non dimenticare la strage di Piazza Fontana se si vuole avere una chiara idea della perversione demofascista.  Un atto criminale architettato dallo Stato e messo in atto dai Fascisti.



Brano: Luna Rossa  eseguito dalla Banda Bassotti

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