Bisogna
che stiano bene a casa loro. Questo è il mantra che viene ripetuto ogni
volta che si parla di immigrazione. E’ la parola d’ordine leghista. Bisogna farli stare bene a casa loro, ma
nel frattempo che ciò si realizzi è
meglio respingerli, denunciare per favoreggiamento al reato di
immigrazione clandestina tutti coloro che si azzardano a soccorrere i naufraghi
dei viaggi della disperazione. I pescatori e i soccorritori dei superstiti del
barcone, affondato a poche miglia dalla costa di Lampedusa, portandosi in fondo
al mare il suo carico di morte, rischiano di essere incriminati e subire il
sequestro dei loro natanti.
Devono stare
bene a casa loro. Ma cosa si dovrebbe fare per farli stare bene a casa loro? Fomentare sanguinose guerre civili come in
Siria, per destabilizzare un paese che altrimenti darebbe noia a stati amici
come Israele, la quale tranquillamente continua ad occupare le alture siriane del
Golan con il supporto degli Stati Uniti?
Oppure farli stare bene a casa loro
significa ignorare la sanguinaria
ventennale dittatura di Isaias Afewerki
in Eritrea dove torture, detenzioni arbitrarie, severe restrizioni della
libertà di stampa e di culto, non contano niente di fronte all’ingente volume
d’affari che il nostro Paese ha con Asmara. Nel biennio 2011-2012 siamo stati
il terzo partner commerciale più importante dell’Eritrea. Qui vengono cucite le camice di Armani sfruttando i lavoratori vessati dalla dittatura.
Forse per farli stare
bene a casa loro bisognerebbe continuare a depredare le loro ricchezze, alimentando una disumana violenza per
l’accaparramento, ad esempio, dei
diamanti in Sierra Leone o l’uranio in Niger.
Subire continuamente gli effetti delle guerre, che noi chiamiamo
umanitarie, con ampio uso di fosforo bianco, necessarie a proteggere oleodotti
e risorse energetiche non certo utili a loro, ma a noi abitanti del cosiddetto primo
mondo, pensate possa farli stare bene?
Assumere pomposamente impegni finanziari
per aiutare i paesi del sud del mondo,
ad ogni G8 o G20 che sia,
per lavarsi la coscienza e poi
tagliare ogni anno dai bilanci degli
Stati i fondi per la cooperazione internazionale pensate possa far sentire realizzate
queste popolazioni inducendole a restare a casa loro?
Tutto questo e
molto altro ancora la comunità internazionale fa per agevolare la prosperità in Africa e nell’area
mediorientale. Ma a quanto sembra tali azioni, poste in essere ad esclusivo vantaggio
degli imperialismi più o meno sviluppati di Europa e America, delle multinazionali, delle lobby
capitalistico finanziarie, che considerano la povertà una colpa, la dignità umana un onere insostenibile, sortiscono
l’effetto contrario, per cui questi a
casa loro muoiono di fame e di guerra.
E per fuggire dalla fame a dalla
guerra si imbarcano su carrette del mare alla mercè di scafisti
senza scrupoli, andando spesso, purtroppo, a popolare quello sterminato cimitero marino
che è il bacino del Mediterraneo.
Si diano pace i leghisti, non siamo in grado
di farli stare bene a casa loro, e forse neanche ci interessa. Non si diano
pena i fautori del “bene a casa loro”,
i migranti in Italia non vorrebbero più venire, in effetti siamo anche noi un
paese del terzo mondo, non è un caso che organizzazioni umanitarie come Save
the Children ed Emergency comincino ad
occuparsi dei nostri bambini che muoiono
pure loro, nell’Italia
civilizzata, di fame e di stenti. I
migranti, vorrebbero raggiungere il nord Europa, ma purtroppo per arrivare a
destinazione devono passare da Lampedusa.
E
poi perché dovremmo farli stare
bene a casa loro? Perché abbiamo veramente a cuore la loro dignità di persone
umane o perché se stanno bene a casa loro non vengono a disturbare noi
cittadini da terzo mondo illusi di abitare il primo mondo civilizzato?
Finiamola
con i soliti luoghi comuni e con le diatribe da teatrino della politica!
L’unica cosa che potremmo fare è vergognarci , come ha detto Papa Francesco . Per rimanere in tema di citazioni ecclesiastiche bene ha detto
l’abate di Montecassino Don Pietro Vittorelli, prima di lasciare l’incarico.
Nel corso di un convegno sull’accoglienza dei rifugiati politici, l’ex abate
affermò che fino a quando movimenti xenofobi continueranno a sedere nei
parlamenti delle nazioni europee, difficilmente si potrà risolvere il problema
dell’accoglienza, e aggiungo io fino a quando il potere capitalistico
finanziario esercitato dall’ 1% della popolazione che
possiede e sfrutta il 50% delle risorse globali, continuerà a tessere la sua
tela di morte, stragi come quella di Lampedusa continueranno a ripetersi senza
soluzione di continuità.
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