Il capitale finanziario dopo
aver armato , tramite i rivoluzionari siriani cooptati contro il regime di
Al-Sadr, i guerriglieri dell’ISIS, dopo aver consentito che un numero
considerevole di militari sunniti delle truppe di Saddam, trovassero asilo
presso il Califfato, ora si sta accorgendo della catastrofe. Ciò è avvenuto molto in ritardo. Dal momento
in cui l’ISIS si è impadronito dei grandi pozzi petroliferi di Mosul e Tikrit. Perché
questo è il vero motivo della reazione all’invasione di eserciti, armati da
coloro i quali ora ne subiscono l’attacco.
I profughi, i morti, non hanno molto significato. Hanno ragione i kurdi
a protestare per la blanda difesa occidentale di Kobe.
Infatti dietro il Califfato si celano gli interessi
dell’Arabia Saudita, che intrattiene rapporti finanziari con tutta la
finanza occidentale. Dunque si faccia la guerra di difesa, ma non troppo. Ci si
può spartire il petrolio da buoni compari. Si mandino allo sbaraglio i Peshmerga Kurdi
armandoli con materiale
preistorico del tutto insufficiente per contrastare l’avanzata jihadista. Del
resto la lotta per l’autodeterminazione
del popolo kurdo non è mai stata vista di buon occhio dalla comunità
capitalistico-finanziaria .
Dal lato occidentale, lo svuotamento ideologico
delle comunità, fondamentale per la tranquilla espansione del capitale
finanziario, ha creato un vuoto in cui molti giovani, in cerca di un’ideale, qualsiasi esso sia, si
sono inseriti sposando la causa idealisticamente forte del Califfato.
I giochi di guerra del capitale finanziario
hanno origini antiche. L’armamento dei Talibani afghani, prima utilizzati per
reprimere la rivoluzione comunista in atto nel paese, e poi combattuti come terroristi,
l’armamento di Saddam, dittatore usato per tutelare gli interessi capitalistici
contro l’Iran, e poi divenuto acerrimo
nemico, non sono che gli esempi più
recenti.
Andando indietro nella storia si può rilevare come durante la
seconda guerra mondiale grossi trust statunitensi continuarono a fare affari
con i tedeschi. Nei bombardamenti di
Francoforte sul Meno gli americani rasero al suolo la città, ma lasciarono
intatti gli imponenti fabbricati della
Farben. Un gigantesco trust chimico che aveva accordi di cartello con la
Standard Oil del New Jersey, con la Du Pont de Nemours, e con la Ethy Gasoline
Corp, detenuta per metà dalla
General Motor. La Ferben era stata le
più forte sostenitrice finanziaria di Hitler. Al processo di Norimberga fu
provato che la multinazionale aveva effettuato esperimenti con prodotti chimici e droghe sui
detenuti dei campi di sterminio. Era arrivata addirittura ad acquistare donne dal
campo di Auschwitz per proseguire negli esperimenti.
Qualche anno prima dinanzi alla guerra
civile Spagnola i democraticissimi americani, vicini alla Repubblica Spagnola, minacciata della dittatura, rifiutarono qualsiasi coinvolgimento diretto e indiretto
nella contesa, perché una legge neutralista giustificava un intervento nei
contenziosi fra Stati ma non nelle guerre civili. Nel frattempo continuarono a vendere all’Italia qualsiasi
tipo di materiale bellico e ad intrattenere, strettissimi rapporti economici
con la Germania, fingendo di non sapere che
le truppe ribelli di Franco senza l’apporto di mezzi , uomini e delle aviazioni italiane e tedesche
non avrebbero potuto prendere il potere.
A testimonianza dello sdegno che un tale
atteggiamento provocò presso alcune parti della società civile americana, a
distanza di anni, il contrabbassista Charlie Haden realizzò con la sua
“Liberation Music Orchestra” composta
fraternamente da bianchi come lui (Carla Bley, Mike Mantler, Gato Barbieri,
Roswell Rudd) e neri (Don Cherry, Dewey Redman, Andrew Cyrille e Howard
Johnson) un disco in cui con rabbia ed irrisione vennero incisi, riarrangiati secondo il
linguaggio jazzistico free, i canti
della guerra popolare spagnola (El
quinto Regimiento, Los Quatros, Generales, Viva la Quince Brigada)
accompagnando le musiche con forti dichiarazioni secondo le quali il disco era
stato realizzato per lottare contro il razzismo, la guerra e la povertà. La
Storia si ripete dunque e le ragioni degli affari e del capitale continuano a
produrre carne da macello oltre che povertà e disagio sociale. Quanto avevano
ragione quei partigiani che interpretarono la lotta di liberazione come
contrasto alla dittatura del capitale prima che ai Fascisti e ai Tedeschi!
Liberation Music Orchestra
Track: El Quinto Regimiento / Los Cuatro Generales / Viva la Quince Brigada (The Fifth Regiment / The Four Generals / Long Live the Fifteenth Brigade)
Track: El Quinto Regimiento / Los Cuatro Generales / Viva la Quince Brigada (The Fifth Regiment / The Four Generals / Long Live the Fifteenth Brigade)
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