Che nostalgia dei governi di guerra a guida Berlusconi! Ve
li ricordate i ministri della difesa guerrafondai, Previti, La Russa, per non
parlare degli illustri statisti messi agli affari esteri, il gerarca Gianfranco
Fini e il pluriabbronzato, causa frequentazioni amene tipo Cortina e Maldive,
Franco Frattini. Credevo francamente che attraverso quegli inetti figuri si
fosse toccato il fondo. E invece no. Al
peggio non c’è mai limite infatti , dopo le grottesche figure di Renzi e dei suoi
ministri, Pinotti (difesa), Gentiloni l’infedele
crociato (Esteri), sulla questione
libica, rimpiango i Fini ed i Frattini
che, al confronto degli sciagurati servi renziani, si sono rivelati statisti di caratura internazionale.
Dopo la recrudescenza delle stragi di immigrati
nel Mediterraneo, causate soprattutto dall’interruzione del programma di
soccorso Mare Nostrum, sostituito da
Frontex, un’inutile pattugliamento delle
coste , deciso proprio dal permier
fiorentino, Renzi ha scaricato
ogni responsabilità per la ripresa del
genocidio sul Califfato . La colpa era
dell’Isis infiltratosi in Libia a fare affari con i viaggi della disperazione.
Secondo il primo ministro italiano la
soluzione non era ripristinare Mare Nostrum ma , piuttosto, sbracare
direttamente in Libia vedersela con i guerriglieri
jihadisti impedendogli di far partire i barconi.
Immediatamente, con puntuale
solerzia, il ministro degli esteri
Gentiloni confermava e rilanciava la
campagna militare di Libia contro il Califfato. La risposta mediatica dei Jihadisti non si faceva attendere. L’eroico inquilino della Farnesina era prontamente
annoverato fra i nemici crociati infedeli,
e la presa di Roma da parte del’Isis sarebbe stato un obbiettivo imminente,
addirittura truppe del Califfato erano prossime ad attestarsi a sud della Capitale.
Il ministro Pinotti, per
non essere da meno nel mostrare attaccamento alla causa renziana, già ragionava
sul numero dei soldati da inviare in Libia. Si ma in Libia dove? Probabilmente a Sirte, ad ovest di Tripoli, una zona controllata da
gruppi di ispirazione islamica di natura moderata (nel senso che non tagliano
la testa al primo occidentale che incontrano), più una pletora di bande e
signori della guerra. Un caos in mezzo al quale il Califfato ha raccolto proseliti
e sta prosperando , ma è difficile da stanare.
In piena trans guerrafondaia, Renzi la Pinotti e Gentiloni, non si stavano
rendendo conto del cumulo di cazzate che in poche ore tutti insieme erano
riusciti a proferire. Pare che una
telefonata del neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, abbia
riportato un minimo di lucidità nelle menti obnubilate dei nostri tre
malcapitati. “Che cazzo state dicendo!” sembra sia stato il monito dell’Inquilino del
Colle.
Dopo il pesante rimbrotto di
Mattarella la versione governativa è cambiata. Siamo pronti alla guerra ma ci
deve mandare l’Onu, questo è diventato il nuovo orientamento. Salvo cambiare
ancora cercando di agganciarsi al rimorchio egiziano che intanto si è mosso con
raid aerei e un offensiva di terra contro la coalizione islamista Fajr Libya guidata da Omar al Hassi ,probabile formazione vicina all’Isis . Pressante è rimasta la sollecitazione interventista
nei riguardi dell’Onu.
Certo è che se le Nazioni Unite dovessero
decidere per un intervento, dopo gli entusiasmi dimostrati del Governo
italiano, sarebbe il nostro esercito a guidare le operazioni. Ce lo devono che
diamine!! A quel punto non potremmo più
tirarci indietro.
Tornando per un attimo
ai ministri del governo Berlusconi, non oso immaginare quali reazioni avrebbe
avuto il popolo del Pd se una tale figura di melma l’avessero partorita l’ex Cavaliere, Frattini e La Russa. I
giornali amici, a cominciare da Repubblica, avrebbero speso fiumi di
inchiostro per mettere alla berlina i ministri incapaci. Probabilmente si
sarebbe tentata una mobilitazione di piazza. Ma siccome a sparare cazzate sono
quelli del proprio campo, allora tutto va bene madama la marchesa, anzi, come
sollecita il quotidiano di regime “Repubblica” bisogna sbrigarsi a sbarcare in
armi in Libia perché il Califfato è già a sud di Roma. Meno male che è rimasto
imbottigliato sul raccordo anulare!!!!
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