Comune di Frosinone rinuncia “all’esecuzione dell’opera denominata “Sistemazione MuseoArcheologico” e cancellazione dal Programma delle OO.PP.”, dove insiste prestito Cassa Depositi e Prestiti
Le Associazioni in epigrafe intendono porre alla attenzione della Cassa Depositi e Prestiti e della Commissione Bicamerale di Vigilanza Cassa DD.PP. l’attività che sta compiendo l’Amministrazione Comunale di Frosinone, riguardo a mutui già contratti con la Cassa Depositi e Prestiti.
Nell’allegare la lettera inviata, riteniamo opportuno descrivere – anche se brevemente – il contesto generale all’interno del quale si incardina questa vicenda che, benché apparentemente non attinente, rende più chiaro e comprensibile il senso di preoccupazione e di sgomento che accomuna tanti cittadini e che ci ha indotto a lanciare questo ulteriore “grido di allarme”, visto che l’Amministrazione Comunale – più volte chiamata ad un confronto, sia a mezzo stampa che direttamente, in occasione di sedute consiliari – continua imperterrita nel proprio percorso.
Tutto ha inizio nel maggio del 2014, quando con la delibera di C.C. n. 31 del 19.05.2014 l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Avv. Nicola Ottaviani approvava la “rimodulazione del Project Financing degli stadi Matusa e Casaleno”. Questo Project Financing, che nasceva nel 2003, dalla Giunta guidata dall’Avv. Domenico Marzi, prevedeva la cessione al soggetto Privato, a scopo edificatorio ed in variante al PRG – trattasi di un’area a Servizi “F” – della “centralissima” area che ancora oggi ospita lo stadio comunale (detto il Matusa); il Privato, a sua volta, in cambio, avrebbe dovuto realizzare a proprie spese un nuovo impianto sportivo in località Casaleno. Orbene, questa operazione non vide mai la luce – ed aggiungiamo noi, fortunatamente, senza proseguire nella narrazione delle ulteriori interessantissime vicende, proprio per non uscire troppo “fuori tema”.
Tornando quindi alle questioni più attinenti al tema, con questa “rimodulazione” del Project Financing l’Ente è di fatto tornato a disporre dello Stadio Casaleno (che si specifica essere un impianto fatiscente, non rispondente alle norme e mai entrato in funzione dalla sua realizzazione, risalente agli anni ’90) e non ha trovato nulla di meglio da fare – oltre che “riaffermare” la possibilità di edificare sull’area del Matusa al soggetto Privato – che “far confluire” una ingente quantità di risorse pubbliche proprio per il completamento dello Stadio Casaleno non prima, ovviamente, di aver provveduto ad inserire l’opera all’interno del Programma Triennale delle OO.PP. (tra l’altro, con modalità procedurali fortemente indiziate da più di qualche vizio). Tutto ciò accadeva nel dicembre 2014, con la Deliberazione di C.C. n. 80 del 01.12.2014 e con la quale si sono fatti confluire circa 6 Mln di Eurodi fondi pubblici sull’opera “stadio”, DEFINANZIANDO una serie di Opere Pubbliche(di cui alcune ad iter già avviato) tra cui menzioniamo, a mero scopo indicativo e non esaustivo: “realizzazione di una struttura sportiva per disabili – UNITALSI”, “realizzazione del Teatro Comunale”, “realizzazione nuova Scuola Elementare in località Madonna della Neve”, “perimetrazione del sito in frana in località Polveriera”, “riqualificazione area Fontanelle” (trattasi di un’area destinata a parco pubblico lungo le sponde del fiume Cosa), ecc..
A questo atto – e qui veniamo al punto – fece seguito la Deliberazione n. 81 del 01.12.2014 avente ad oggetto: “Rinegoziazione prestiti ordinari della Cassa Depositi e Prestiti SpA ai sensi dell’art. 5 del D.L. 27/10/1995 n. 444 convertito con modificazioni con la Legge 20/12/1995 n. 539”, con la quale, appunto, l’Ente deliberava di aderire alla proposta di rinegoziazione di prestiti ordinari con Cassa Depositi e Prestiti Spa secondo le condizioni previste dalla Circolare CDP n. 1281 del 07/11/2014.
A questi due atti, susseguiva una copiosa e solerte attività dell’Ente Comunale che provvedeva ad indire gare ed affidare incarichi ed appalti, nonostante da più di qualche parte – compresa quella che scrive – si sollevassero “dubbi” circa, sia l’opportunità politica di rinunciare ad una serie di Opere Pubbliche, di cui alcune dall’elevato contenuto sociale, sia riguardo alla poca chiarezza di queste operazioni riguardo alle “coperture finanziarie”, unitamente alle altrettante incertezze circa i“rischi” eventualmente correlati all’interruzione in itinere dei procedimenti de-finanziati.
Ma far traboccare il vaso è arrivata la proverbiale goccia, che in questo caso si chiama “Museo Archeologico”. L’Amministrazione infatti, non paga della cancellazione in un solo colpo di “parchi pubblici”, “scuole”, “strutture per disabili” e tanto altro, in nome del “pallone” – e forse, anche di qualche “promessa elettorale” - con la Deliberazione di G.C. n. 93 del 25.02.2015 decide di “rinunciare all’esecuzione dell’opera denominata “Sistemazione Museo Archeologico” e cancellazione dal Programma delle OO.PP.” al fine di utilizzare la somma di € 97.917,02 per la “Sistemazione delle aree esterne, supporti logistici, piazzali dello Stadio Casaleno”. Nelle considerazioni a supporto di questo atto, l’Amministrazione adduce queste motivazioni:
- il mutuo posiz. 4324455/01 è stato contratto per l’esecuzione di un intervento di ampliamento del museo archeologico, reso impossibile per il successivo ritrovamento di reperti archeologici nell’area di sedime del predetto intervento, e che l’importo residuo, di cui è decisa la diversa destinazione, è insufficiente ad un concreto ed efficace utilizzo per l’ampliamento dei locali del Museo;
- al fine di completare la documentazione per l’istruttoria da parte della Cassa DD.PP. della richiesta di diverso utilizzo del mutuo sopra richiamato occorre rendere palese, mediante atto formale di quest’Organo, la volontà dell’Amministrazione di non eseguire i lavori previsti e finanziati con il mutuo in posizione 4324455/01;
- per quanto innanzi si ritiene di dover provvedere alla cancellazione dal programma delle opere pubbliche l’intervento denominato “Sistemazione Museo Archeologico”, inserito nella scheda 2, progressivo 81, per il precedente considerato.”
Quindi, a giustificazione dello storno della somma di € 97.917,02, occorrente per la copertura dell’intervento relativo allo Stadio Casaleno, si sottace, nelle motivazioni che supportano la decisione del diverso utilizzo della somma e la cancellazione dell’opera, sia dell’esistenza del contributo regionale di € 339.072,95, sia del reale importo del mutuo, di € 139.831,83, contratto dall’Ente proprio a completamento del finanziamento regionale. Importo che, tra l’altro, risulterebbe già essere stato oggetto di fenomeni di “erosione” per altri scopi a seguito delle Delibere di G.C. n. 314/2014 Scuola elementare “Selva Piana”. Acquisizione arredi scolasticie Delibera G.C. n. 451/2014 Scuola elementare “Selva Piana”. Acquisizione arredi scolastici.
Sempre nell’atto di Giunta in questione, si asserisce che l’intervento di ampliamento del Museo, appaltato nel mese di ottobre del 1999, sarebbe “reso impossibile per il successivo ritrovamento di reperti archeologici nell’area di sedime del predetto intervento”. In effetti vi fu un’interruzione dei lavori risalente al luglio del 2000 ad opera della Soprintendenza Archeologica, ma non fu tale blocco – superato dai fatti – a determinare la mancata ripresa dei lavori e la rescissione del contratto di appalto, deliberata nell’anno 2002; rescissione che determinò l’apertura di un contenzioso tra Ditta Appaltatrice e Comune di Frosinone (costituzione in mora dell’Ente originariamente per € 515.023,27, ora sentenza I grado del dicembre 2013 per una somma di circa € 100.000). E’ doveroso aggiungere, infine, che negli uffici del Comune giace un progetto di ampliamento del Museo Archeologico, redatto dagli stessi organi tecnici dell’Ente.
In conclusione quindi, alla luce dei fatti sin qui esposti e fatti salvi gli ulteriori aspetti emersi nella narrazione di questa vicenda e circa i quali saranno comunque informati con le dovute modalità i soggetti deputati, le scriventi Associazioni e i singoli cittadini, nella speranza di aver più diffusamente informato le SS.LL. su codesta vicenda
Esse chiedono
- All’Istituto Cassa Depositi e Prestiti chiarimenti in merito agli atti adottati o che la stessa adotterà, in riferimento alla “disponibilità alla rinegoziazione dei finanziamenti concessi a Province e Comuni attualmente in ammortamento a tasso di interesse fisso secondo le condizioni stabilite nella Circolare n. 1281 del 07/11/2014” richiamata nella DCC n. 81 del 01.12.2014.
- Alla Commissione Bicamerale di Vigilanza Cassa DD.PP. di mettere in atto tutte le proprie attività di controllo sulle susseguenti azioni della Cassa DD.PP. in riscontro al procedimento messo in atto dall’Amministrazione Comunale di Frosinone.
Associazione Antiqua, Associazione Oltre l’Occidente, Comitato del “Sì” al referendum sul Matusa, Osservatorio Peppino Impastato Frosinone, Consulta della Associazioni, AIPA, Aut Frosinone, Federazione Giovani Socialisti Frosinone, Ass. Frosinone Bella e Brutta
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