Congresso
Nazionale del Kurdistan KNK
L’esercito turco assedia e
attacca province e villaggi curdi.
Con la conclusione del processo di pace da parte di Erdogan il 24 luglio, è in
corso una nuova guerra totale contro i curdi. Da quella data le montagne, i
villaggi e la geografia curdi sono stati quotidianamente sotto attacco e
bombardamenti. Per quasi una settimana le forze speciali turche, sostenute
dall’esercito, hanno dichiarato lo stato di
emergenza nelle città curde e stanno facendo esecuzioni extragiudiziali nella
regione.
Di recente in distretti come Varto, Semdinli,
Farqin, Yuksekova, Nusaybin e Lice è stato dichiarato uno stato di emergenza,
sono stati presi di mira civili, sono stati bombardati luoghi di lavoro e
incendiate case. Non stanno permettendo che coloro che sono stati uccisi in
questi attacchi vengano sepolti e che i feriti vengano curati. Tutte le entrate
e le uscite di queste città e province sono chiuse, mentre le forze di
sicurezza terrorizzano la gente nelle regioni che sono state isolate dal resto
del paese. Le principali forniture di energia e di acqua di queste città sono
state deliberatamente interrotte.
La gente che vive in questi luoghi è molto
preoccupata e dice che sta affrontando la minaccia di un massacro. Fino ad ora
viene riferito che sono stati uccisi diversi civili, ma secondo fonti locali il
numero dei morti è molto più elevato di quanto viene riferito dallo stato.
L’esercito turco ha anche assediato le zone rurali che circondano questi
distretti e sta bombardando pesantemente nei villaggi, questi bombardamenti
sono tuttora in corso.
La principale ragione dietro a questi attacchi e a
queste uccisioni extragiudiziali di civili sta nel fatto che il presidente
turco Erdogan ha dato poteri illimitati alle forze di sicurezza. Questo è un
altro segno dell’ostilità dell’AKP nei confronti del popolo curdo. Attaccando
il popolo curdo, il governo turco e il presidente Erdogan stanno moralmente e
concretamente sostenendo ISIS.
• Chiediamo all’opinione pubblica internazionale di
opporsi a questa guerra condotta dal presidente turco Erdogan.
• Chiediamo all’UE e agli stati membri, agli USA e
all’ONU di rompere il loro silenzio sulla minaccia di massacro contro i curdi
in Turchia.
• Chiediamo ai media internazionali di interessarsi
della questione che una rilevanza significativa nella lotta contro ISIS nella
regione.
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