La tutela della salute dei cittadini di Anagni e dell’ ampio
territorio limitrofo è compito istituzionale dei Sindaci dei Comuni interessati.
La
situazione ad Anagni è molto grave: i cittadini sono scoraggiati e forse rassegnati nel subire
le scelte politiche, prima che
amministrative, dei manager aziendali che hanno smantellato il nostro presidio
sanitario e indebolito all’ inverosimile i servizi di assistenza di base ( LEA
) che la legge impone di assicurare.
La
Regione, nonostante gli annunci
ottimistici relativi al Bilancio in via di assestamento, non sembra
avere alcun progetto sul fabbisogno di servizi sanitari nel territorio
nord della provincia, che comprende Anagni e una dozzina di altri Comuni.
In realtà è
l’ intera provincia che vede indebolite
ogni giorno le sue strutture sanitarie,
in forte e radicale contrasto con quanto ripetutamente affermato in campagna elettorale da tutti gli esponenti politici, in particolare da Zingaretti, sull’ assoluta
priorità di una ristrutturazione
e distribuzione dei servizi in risposta alle effettive esigenze del territorio.
Questo conferma, se ce
ne fosse ancora
bisogno, che il problema è
politico e chiama in causa direttamente i
rappresentanti politici, a tutti
i livelli, dalla Regione ai Comuni, affinché rispondano su che
cosa intendano effettivamente
fare e su come intervenire per
porre rimedio a una situazione
preoccupante, per l’ intera provincia, ma che, per la città di Anagni e dei Comuni limitrofi, non è ulteriormente tollerabile.
Infatti,
nelle condizioni attuali , non si è in
grado di far fronte alle urgenze ed
emergenze quotidiane e alle normali prestazioni di Primo Intervento.
Il
depotenziamento degli ospedali di
Colleferro ed Alatri, con la chiusura di ulteriori reparti di degenza, ha creato
una situazione che non è più sostenibile nella zona nord della provincia di
Frosinone.
Far confluire
presso l’ospedale di Frosinone (dove peraltro i posti letto non sono sufficienti : 1,6 x 1000 abitanti) le
emergenze e i ricoveri che provengono da un territorio molto vasto, determina
un concreto pericolo di vita per quelle patologie ( infarto, Tia, Ictus ) dove il tempo di intervento
è fondamentale per la vita stessa del paziente.
I Sindaci non possono continuare in
una posizione di “attendismo” sterile, né di miopi difese di qualche
ancora resistente privilegio che,
illudendosi, ritengono possa essere
mantenuto.
In termini molto
netti, è chiaro che indebolire
la Sanità pubblica ha come risultato la
crescita di quella privata, a scapito di
moltissimi e a vantaggio di pochissimi.
Alla nostra Amministrazione chiediamo che il Consiglio
Comunale discuta l’approvazione di un piano temporizzato di interventi, per
sanare e ristrutturare la situazione, anzitutto quelli dovuti e possibili
perché previsti dal Piano Aziendale sottoscritto.
Se ciò non è possibile si dichiari
pubblicamente la mancanza di poteri
delle Amministrazioni
Comunali per modificare la situazione.
Tanto è dovuto ai cittadini ai quali
non servono le dichiarazioni di
solidarietà –a parole- per non perdere consensi
elettorali, mentre – nei fatti -
si seguono le indicazioni delle amministrazioni gerarchicamente superiori.
I cittadini vogliono riaffermare i
Diritti democraticamente conquistati e sanciti dalla Legge.
Il Comitato
“SALVIAMO L’OSPEDALE DI
ANAGNI”
CHIEDE
AL
SINDACO FAUSTO BASSETTA DI CONVOCARE , AL PIU’
PRESTO, TUTTI I SINDACI DELLA
ZONA NORD DELLA PROVINCIA
DI FROSINONE PER ASSUMERE DECISIONI CONCRETE E DARE UN SEGNALE CHIARO DI IMPEGNO
PER L’ OSPEDALE DI ANAGNI!
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