Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 6 ottobre 2015

Immigrati: la risposta dell'Europa è il massacro alle frontiere

Conny Fasciana


Siamo di fronte alla più impressionante crisi umanitaria del dopoguerra.Essa, secondo noi non a caso, è concomitante con la peggiore crisi che il capitalismo attraversa dopo quella del '29.
Ecco qualche dato Ocse, in un rapporto presentato a Parigi: nel 2015 nell’Unione Europea si toccherà "un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati" con un numero di procedure in crescita fino a un milione. Solo in Austria, per esempio, sono giunti migliaia di immigrati al giorno nella seconda metà di settembre. La maggior parte di questi ha come meta la Germania.
Unicef rende noto che nei primi sette mesi del 2015 già 133 mila bambini hanno chiesto asilo all’Ue, con un incremento di quasi l’80% rispetto al 2014. Bambini e adolescenti costituiscono un quarto di tutti i richiedenti asilo in Europa.
L’organizzazione delle Nazioni unite per l’Infanzia focalizza la sua attenzione sulla situazione in Croazia che, da quando l’Ungheria ha chiuso il confine con la Serbia, costituisce una strada alternativa per l’ingresso in Europa e dove si stima che, per esempio, in una sola settimana siano entrati in 10.000 tra donne e bambini. Nella Repubblica di Macedonia, dal giugno di quest’anno quasi 90.000 persone - di cui circa un terzo donne e bambini - sono state registrate presso il confine a Gevgelija. In Serbia, durante lo stesso periodo, circa 108.000 persone che attraversano il confine a Presevo sono state registrate. Ma si stima, sottolinea l’Unicef, che i dati reali potrebbero essere più alti del doppio, con un alto numero di persone transitate attraverso entrambi i paesi senza essere state registrate.
Nonostante l’emergere di nuovi itinerari nel Mediterraneo orientale, la "strada centrale", quella "che arriva in Italia" continua ad essere fortemente battuta da chi fugge verso l’Europa. Più in generale, l’Ocse sottolinea che "l’impatto si concentra in pochi Paesi", tra i quali "la Turchia che ospita attualmente 1,9 milioni di siriani e un importante numero di iracheni". E per molti governi, come l'Ungheria e in misura minore la Polonia e la Bulgaria, l’afflusso su larga scala di richiedenti asilo è un’esperienza del tutto nuova. Vecchia è la risposta: eserciti e filo spinato!
Le contromisure: normative, vertici europei, marchiature e caritatevole accoglienza
Il vergognoso spettacolo messo in scena dall'Europa in queste ultime settimane, nel quale gli attori sono migliaia di disperati che fuggono, ha due copioni: la Convenzione di Dublino e il Trattato di Schengen. Il Regolamento di applicazione di Schengen permette ai Paesi firmatari di rafforzare i controlli “per esigenze di ordine pubblico o sicurezza nazionale” e  richiede anche che chi varca la frontiera in qualità di “migrante economico” debba disporre, tra le altre cose, di mezzi di sostentamento prevedendo, quindi, che un paese firmatario possa respingere un individuo ritenuto non capace di potersi sostenere economicamente. I richiedenti asilo nel territorio europeo, invece, devono sottostare alla Convenzione di  Dublino. Questa, siglata nel 1990, rivista e corretta nel 2003 e poi nel 2013, nella sua versione in vigore dal 2014 prevede che la richiesta sia esaminata nel Paese di arrivo: visto che la maggioranza degli extracomunitari viaggia via mare nel Mediterraneo e approda sulle coste italiane, consente all'Europa di mandare le navi nel Mediterraneo, lavarsi la coscienza soccorrendo barconi e gommoni, e consegnarli nei porti italiani pretendendo che i richiedenti asilo debbano risiedere nel Paese Ue di ingresso.
La sospensione di Schengen è una prassi attuabile in occasione dei vertici internazionali, che consente ai firmatari del trattato di sospendere la libera circolazione e ripristinare controlli interni ai confini degli Stati firmatari. Ecco perché nessuno ha trovato discutibile che la Commissione europea abbia autorizzato Angela Merkel, in occasione del G7 in Germania, a sospendere Schengen e ripristinare i controlli alle frontiere per motivi di sicurezza legati allo svolgimento del summit internazionale a Garmish.
Morto “Mare nostrum” è nata “Triton”, operazione a cui partecipano 29 Paesi, finanziata dall’Unione europea con 2,9 milioni di euro al mese: circa due terzi in meno di quanti erano destinati a Mare Nostrum e che prevede il controllo delle acque internazionali solamente fino a 30 miglia dalle coste italiane: il suo scopo principale è il controllo della frontiera e non il soccorso.
Mai un accenno a quanto si stiano impegnando i governi tutti nell'incrementare la repressione e nel regolare i flussi di modo da approfittare di queste centinaia di migliaia di immigrati come manodopera a basso costo funzionale agli interessi del capitale, vera e propria  macchina da guerra contro i popoli.
Il 23 settembre 2015 i leader dell'UE si sono incontrati a Bruxelles al fine di decidere in merito a: “priorità concrete di applicazione immediata; discutere sulle modalità per rispondere alle sfide migratorie a lungo termine, nonché sulla protezione delle frontiere esterne dell'UE e l'assistenza esterna  ai rifugiati e ai paesi del nostro vicinato”.
I leader dell'Ue hanno convenuto su una serie di priorità: “assistere il Libano, la Giordania, la Turchia e altri Paesi nell'affrontare la crisi dei rifugiati siriani; mobilitare almeno 1 miliardo di finanziamenti aggiuntivi per l'Alto Commissariato per i rifugiati e il Programma alimentare mondiale; rafforzare la cooperazione e il dialogo con la Turchia a tutti i livelli; assistere i Paesi dei Balcani occidentali nella gestione dei flussi di rifugiati; aumentare i finanziamenti per combattere le cause profonde della migrazione irregolare [come si ostinano a definirle, impunemente, tacendo una volta di più sugli interessi del capitale! - ndr -] e degli sfollati in Africa; far fronte alla drammatica situazione alle frontiere esterne dell'UE e rafforzarne il controllo; assistere gli Stati membri in prima linea nell'istituzione di punti di crisi, per assicurare una corretta identificazione dei migranti e garantirne al tempo stesso la ricollocazione e il rientro”. I leader hanno anche sollecitato “rinnovati sforzi diplomatici per risolvere la crisi in Siria e garantire la formazione di un governo di unità nazionale in Libia”.
I leader europei discutono di “quote di immigrati” come fossero quote azionarie e del finanziamento della repressione alle frontiere. Lo fanno per imporre criteri più duri per concedere i permessi di residenza. Intendono riportare nei propri Paesi coloro che non hanno i “requisiti” necessari per rimanere. Utilizzano strumentalmente la “lotta contro il terrorismo” per rendere più difficile l'entrata dei rifugiati in Europa. Nell'Ungheria di Orban e in Repubblica ceca gli immigrati vengono marchiati come i prigionieri del regime nazista. Un contesto disumano che vede le organizzazioni di estrema destra approfittare per fomentare la guerra tra i poveri e il razzismo, avallate da un apparato mediatico che ha tutto l'interesse nell'utilizzare l'immigrato come capro espiatorio di una crisi economica e sociale sistemica. E' il caso di Salvini e della crescita della Lega nord in Italia, ma anche di Le Pen in Francia, Pegida in Germania, Alba dorata in Grecia.
E mentre i siriani lasciavano le stazioni ferroviarie ungheresi decidendo di percorrere a piedi i 240 chilometri che li separavano dal confine austriaco, la sinistra riformista di Tsipras manganellava quelli che raggiungevano le coste delle isole dell'Egeo.
Ma il papa, almeno lui, invita all'accoglienza: ben due (!) stanze in vaticano ospiteranno 2 famiglie di rifugiati!
Agenzie di viaggio e resort per rifugiati
Sono migliaia ogni giorno le donne, i bambini , gli uomini che fuggono dalle proprie terre d'origine per cercare una nuova terra sulla quale ricostruire la propria esistenza.
Sono in fuga, non in gita di piacere! Sono in fuga, da guerre e dittature conniventi con l'imperialismo e fuggono in condizioni che definire precarie sarebbe un eufemismo.
Ma ciò che è forse ancora peggio è che ad aspettare quelli che sopravvivono sono i muri, le barriere di filo spinato, le stazioni ferroviarie che non li fanno salire sui treni, anche se hanno regolari titoli di viaggio, le identificazioni, le impronte digitali, gli eserciti, la polizia, le pallottole di gomma, i manganelli, i gas lacrimogeni. E vengono stipati in  veri e propri campi di concentramento dove sono privati dei diritti basilari.
Quotidianamente i media ci bombardano di numeri e casi umani, il più delle volte veri e propri bollettini dell'orrore.
Sentiamo di vite che si spengono tragicamente dentro le stive dei barconi della morte, lì dove il biglietto della speranza costa la metà ed anche l'aria che si respira è la metà, o meno. Si muore uccisi dalle emissioni dei fumi del gasolio che alimenta i barconi, come topi in trappola, magari senza neppure rendersi conto che nel frattempo chi viaggia “in prima classe” viene gettato a mare dai mercanti della morte, gli scafisti, in vista delle coste d'approdo.
Oppure si viaggia come merci, dentro container navali o su quattro ruote. A volte, se si è fortunati, si può acquistare un biglietto dentro un cofano o arrotolati dentro la ruota di un tir!
Si viaggia anche a piedi, per “godersi” meglio il panorama della repressione alle frontiere, delle notti sotto le stelle di Paesi ostili, il tramonto sugli scogli di Ventimiglia o quell'alba sulla costa turca che non sorgerà mai più per bimbi come Aylan.
Ed è proprio dalla Siria che proviene un gran numero di immigrati, in fuga dai bombardamenti della dittatura di Assad, dall'avanzata militare dello Stato islamico e dalle potenze imperialiste che bombardano la regione, tutti nemici delle masse popolari.
La stampa borghese si premura di mostrare immagini di soccorsi e salvataggi, ci mostra bambini appena nati teneramente avvolti nel caldo abbraccio della “salvezza”, ci mostra lo spirito umanitario e l'abnegazione dei volontari e dei soccorritori. Edulcora ad arte ogni accenno ai mezzi di controllo e di repressione, difficilmente ci mostra l'orrore delle repressioni di massa.
Mai ci parla della violenza del capitalismo e delle sue responsabilità in tutto questo.

La Rivoluzione è la sola soluzione
Il desolante quadro sopra evidenziato ci porta ad una sola auspicabile conclusione: è necessario ribellarsi al sistema capitalista, unico responsabile della povertà e delle guerre da cui si fugge in cerca di libertà e dignità.
Eni,Telecom, Anas, Impregilo, Finmeccanica, Alitalia, Edison, Grimaldi, Visa,  Unicredit. Tanto per citarne alcune. Le multinazionali, i loro signori, i grandi interessi del capitale e dei mercanti della guerra, spacciatori legalizzati di morte, si concentrano in quei territori devastati dalla fame, dalla povertà, dalla guerra, dalle malattie, dalla sopraffazione. E mentre le frontiere della speranza si trasformano in prigioni, i trattati diventano arene di scontri politici che alla base hanno solamente interessi economici e nazionalisti, i signori del mondo ipotizzano  forse il più abominevole dei disegni del capitale per salvare se stesso:  costruire centri profughi nelle stesse terre da cui si fugge per rendere l'uomo profugo sulla sua stessa terra.
Lottare, questa è l'unica strada!
Ribellarsi è il punto di partenza. Sfondare le barriere del capitale con ogni mezzo, sostenere e fomentare ogni focolaio di lotta, pretendere con la forza di essere cittadini di un mondo senza barriere economiche, etniche o culturali. Respingere gli interventi “umanitari” e dare vita alla costruzione di realtà rivoluzionarie in ogni parte del mondo.
Aprire le frontiere e abbattere le differenze attraverso la costruzione della Quarta Internazionale, rompere e abbattere il sistema. La costruzione dell'organizzazione rivoluzionaria internazionale già iniziata in tanti Paesi del mondo, è da poco una realtà anche in Africa ed in Asia.
La Rivoluzione è la sola soluzione.

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