Il 18 novembre scorso
la Regione Lazio ha selezionato i 2000 disoccupati di lunga durata
risultati idonei al programma finalizzato alla ricollocazione presso aziende
che necessitano di mano d’opera, o all’accesso
a corsi di formazione e orientamento retribuiti . Il tutto finanziato dalla Regione attraverso i
fondi europei per un importo totale di 4milioni e 700mila euro. Ci occupammo di
questo BANDO quando la Regione lo rese disponibile sul proprio sito,
predisposto a raccogliere le domande dei disoccupati di
lunga durata che nel nostro territorio ammontano a circa 125mila. Come l’evidenza
dei numeri mostra, i 2000 aventi diritto in confronto all’enormità dei 125mila
disoccupati non sono che una goccia nel mare. Così come le stanziamento di
4milioni e 700mila euro finalizzato a contrastare un fenomeno devastante come
la disoccupazione nel nostro territorio è poco più che elemosina. Se si
considera che i fondi non saranno
erogati direttamente ai lavoratori, ma
ai centri per l’impiego privati è ipotizzabile, per il contrasto alla disoccupazione, un flop simile a quello avvenuto del programma “Garanzia
Giovani” finalizzato all’incremento dell’occupazione giovanile.
La pubblicazione del bando non è stata
molto pubblicizzata, come se la selezione cominciasse a scartare i molti che
non ne sono venuti a conoscenza. Comunque dopo l’analisi delle domande prevenute fra il 30 settembre e il 9
ottobre, termini stabiliti dalla Regione per la presentazione delle richieste,
la graduatoria dei 2000 fortunati è stata stilata. Per consultarla cliccati QUI.
Come si può
constatare del candidato vincitore si
conosce vita, miracoli e morte....forse. Dalla lista si rileva il genere (maschio o
femmina), la data e il luogo di nascita, la data dichiarata di inizio disoccupazione e
quella di iscrizione al centro per l’impiego, oltre che il Comune di residenza
del centro per l’impiego che lo gestirà . Si sa tutto insomma, tranne
il nome e il cognome del fortunato. Questo irrilevante dato è sostituito da un
numero. Il codice univoco che la Regione
ha assegnato alla domanda inviata del
lavoratore. Dunque chi è disoccupato, e
per questo ha deciso di aderire al programma di ricollocazione, è talmente sfigato da non meritare nemmeno di essere citato per nome? Risponde
solo ad una serie di numeri e lettere. Non è un tantino umiliante? E’ come se diventasse membro della disneyana banda
bassotti, senza nome ma con il codice
del carcere stampigliato sul maglioncino. Si dirà che è un provvedimento atto a tutelare
la privacy. E’ un problema sapere che è Luciano Granieri ad aver
avuto accesso al programma e non il codice univoco 439562B5-6C8E-4390-BFBA-FEC45F2E68B7? O forse meno si sa di certe
graduatorie e meglio è? Evviva la trasparenza.
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