Chi siamo e cosa vogliamo
La parola ‘comitato’ è semplicemente un nome
collettivo che denota una pluralità di individui. Di fatto siamo un gruppo
aperto di persone unite da un grave disagio comune: Acea Ato5 spa e la gestione
di una risorsa essenziale alla nostra vita.
Se
Severo Lutrario ha deciso nei giorni scorsi, incomprensibilmente e in
autonomia, di non riconoscersi più in questo comitato ciò non significa che lo
stesso non continui ad esistere.
Il comitato esiste (attualmente
ci sono persone di Frosinone, Acuto, Sgurgola, Ceprano, Veroli, Torrice,
Boville, Ceccano, Alatri, Ferentino, Collepardo, Isola del Liri) convinto dei
doveri di solidarietà sociale, di cittadinanza attiva e responsabilità civile.
Queste belle parole tradotte
significano non accettare in silenzio il disagio morale, economico e fisico che
proviamo.
Ognuno dà quello che può
tra i tanti impegni delle nostre vite di tutti giorni, vite da giovani e meno
giovani, vite con figli o senza, con
lavoro o mancanza di lavoro, vite con progetti che cercano una
realizzazione o solo un mantenimento. Nelle vite di tutti c’è comunque l’acqua.
Abitiamo un territorio
ricco di ottima acqua, ma compriamo acqua morta imbottigliata nella plastica,
buttiamo ‘merda’ nei nostri fiumi e ne
inondiamo i campi, anneriamo l’acqua dei nostri pozzi, buttiamo metri cubi d’acqua dai buchi delle
reti idriche, captiamo troppo dalle nostre sorgenti, stressiamo l’ambiente e ci
ammaliamo.
Questo lo facciamo
pagando.
Pagando, con una tariffa
tra le più alte d’Italia, un soggetto privato che dovrebbe gestire un servizio
alla cittadinanza. Questo soggetto privato, con la complicità di numerosi
amministratori che hanno nome e cognome, non ha mai garantito i necessari
investimenti e si è intascato milioni di euro dalle nostre tasche, lasciandoci
tuttora con i depuratori non funzionanti e le reti idriche a pezzi.
Il comitato continua ad esistere con grande sforzo volontario.
Lo sforzo è dettato per lo più dalla mancanza di riscontro da parte di
coloro che esercitano il governo e la gestione della cosa pubblica nei nostri
comuni, nella nostra provincia e nella nostra regione, e che hanno la responsabilità politica di riportare la risorsa ed il
servizio sotto il controllo dei cittadini.
Ci appelliamo a tutti gli utenti del servizio idrico e a tutti i cittadini
e le realtà associative della valle del sacco e della provincia affinchè
sostengano il comitato e contribuiscano ad arrestare questo degrado politico ed
ambientale.
Nessuna soluzione post Acea Ato 5 spa è valida se non passa per la
preliminare definizione degli Ambiti di Bacino Idrografico in cui effettuare la
gestione complessiva delle risorse idriche e, quindi, se non si dà completa
attuazione alla Legge Regionale n. 5 del 2014 “Tutela, governo e gestione
pubblica delle acque”.
Nessun miglioramento della qualità delle acque, e quindi dell’ambiente e
della nostra qualità della vita, è possibile se non previa una vera e
definitiva bonifica delle aree inquinate comprese nel SIN della Valle del Sacco
e delle tante altre aree degradate presenti nel nostro territorio.
Nessuna alternativa gestionale è condivisibile se non passa per la
giustizia sociale e il rispetto dei diritti individuali e collettivi.
Nessun ulteriore benefit può essere riconosciuto al gestore attuale a cui,
anzi, va chiesto il giusto risarcimento
alla collettività dei danni sociali e ambientali determinati dallo stesso e da
chi doveva controllarlo, per effetto delle inadempienze contestate da anni
dal comitato.
Tutti i cittadini, gli amministratori seri, i tecnici, le forze dell’ordine
e i magistrati sono invitati a collaborare.
Comitato
provinciale acqua pubblica Frosinone
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