Indignazione e sdegno trasudano dai media locali per le dichiarazioni postate
su Facebook dell’esponente della
canaglia fascista, candidato a sindaco di Frosinone. Costui rivendica con forza il suo essere
fascista.
Non capisco le scandalizzate reazioni delle anime belle a queste
esternazioni. Costoro si dichiarano
fascisti del terzo millennio e il loro agire è spesso da squadristi. E’ dal
2010, cioè da quando questa feccia ha attecchito a Frosinone, che denunciamo la
presenza inopportuna e incostituzionale degli eredi del puzzone.
Nel febbraio di quell’anno organizzammo, come
Aut Frosinone e Rete antifascista del basso Lazio, una manifestazione
di protesta contro l’insediamento in città delle squadracce nere, facendo
pressione sulle istituzioni (sindaco, prefetto e questore) affinchè, nel
rispetto delle norme di attuazione della
XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, fosse
impedito a fascisti del terzo millennio di insozzare con la loro presenza le
piazze della città. La nostra azione continuò anche dopo quella manifestazione,
organizzammo incontri pubblici informativi per svelare la natura pericolosa di quel movimento, ma nessuno venne
in nostro aiuto.
Fummo accusati di essere anti democratici, di evocare un
fantasma storico ormai fuori moda. Ci fu detto che, in fondo, questi giannizzeri non erano che dei bravi
ragazzi con idee un po’ particolari, pervasi dalla stessa passione politica che
animava noi, anche se di opposto segno.
Fummo lasciati soli nella nostra lotta,
e dal 2010 ad oggi la mala pianta fascista ha attecchito in città. Dove erano allora quelli che adesso
si lamentano per l’invasiva e abusiva
affissione del novello aspirante puzzone
ciociaro? Dove erano nel 2010 quelli
che oggi invocano il rispetto della legge Scelba denunciando l’incostituzionale
partecipazione di tale marmaglia alle elezioni
amministrative? Dov’erano gli amici dell’ANPI?
Quella mobilitazione, comunque, qualcosa riuscì
ad ottenere. L’approvazione da parte del consiglio comunale di allora, guidato
dal sindaco Marini, di una delibera nella quale si ribadisce che Frosinone è
antifascista e non è consentito
manifestare pubblicamente a movimenti i quali esplicitamente si rifanno al
fascismo.
Ovviamente la delibera non è stata mai applicata nè c’è stato
prefetto o questore che abbiano fatto valere la legge. Ora è tardi. Se una piaga fascista e razzista sta contribuendo
a rendere più squallida una campagna elettorale, che già dalle sue prime battute, sembra essere misera, è colpa del
lassismo istituzionale locale che ha addormentato la nostra città, da vent’anni a
questa parte. Non resta che rassegnarsi oppure ribellarsi, seriamente però.
in video alcuni momenti della mobilitazione antifascista del 2010.
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