Il Comitato
per il No nel referendum costituzionale e il Comitato contro l'Italicum
appoggiano e sottoscrivono la posizione promossa dall'Anpi, insieme ad altre
associazioni e organizzazioni sindacali, che esprime grande preoccupazione per
il clima di guerra che in queste ore sembra avere preso il sopravvento e
invitano i Comitati territoriali e i singoli cittadini ad aderire al loro
appello.
Sembra di
assistere ad una folle rincorsa verso posizioni di guerra che arrivano a
parlare, senza timore, addirittura di guerra nucleare, che, come sappiamo,
segnerebbe la fine della civiltà stessa sul pianeta.
E' una folle
rincorsa che deve essere fermata, riprendendo anche le posizioni di grande
allarme che in questo senso ha espresso papa Francesco. Purtroppo da tempo la
questione degli arsenali atomici non è al centro dell'attenzione, come dovrebbe
essere, e ci si deve porre l'obiettivo di rilanciare un'azione per il disarmo
atomico bilanciato e controllato. Inoltre questa rincorsa agli armamenti
convenzionali e atomici crea un crescente uso distorto delle risorse
disponibili che vengono sottratte alla lotta alla fame e alla povertà e per
togliere dall'abbandono intere aree del mondo, di cui il fenomeno della migrazione
biblica, che investe anche il nostro Paese, è un aspetto.
Per questo i
Comitati invitano a fare del 25 aprila una grande opportunità non solo per
ricordare con orgoglio la resistenza e la riconquista della democrazia (sempre
da proteggere visto l'esito drammatico del referendum costituzionale che ha
sancito la trasformazione della Turchia in un ordinamento autoritario), ma anche
il referendum del 4 dicembre con il quale la grande maggioranza degli italiani
ha respinto, grazie anche al ruolo svolto dall'Anpi, il tentativo di stravolgimento della
Costituzione italiana e, ancora di più, ha
chiesto di valorizzare la nostra carta fondamentale che detta regole nette e
chiare contro l'uso della guerra, anche convenzionale, e per regolare i
conflitti tra i Paesi (art. 11: l'Italia ripudia la guerra), imponendo che
l'azione internazionale della Repubblica sia orientata a costruire la pace e la
giustizia fra le Nazioni".
Occorre
cogliere l'occasione del 25 aprile per fare riuscire le manifestazioni promosse
dall'Anpi e per partire proprio da questo appuntamento per dispiegare un forte
movimento contro la guerra e per la pace, riportando nelle sedi politiche e
istituzionali internazionali le iniziative per risolvere i conflitti.
Nessuno può assistere indifferente.
Nessuno può assumersi la
responsabilità di lasciare che l'attuale deriva verso l'uso della guerra produca
esiti irreparabili.
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