Comitato per la Democrazia Costituzionale
Il Ministro Gualtieri ha convenuto che nella situazione attuale non è possibile
concludere la riunione dell’Eurogruppo prevista per il 16 marzo con la firma
l’accordo “politico” sulle modifiche da apportare al Mes.
Correttamente le misure urgenti da decidere sono quelle relative alle conseguenze
dell’epidemia di coronavirus in corso, con maggiore, come nel caso dell’Italia, o
minore incidenza in tutta Europa.
Le conseguenze dell’attuale emergenza sanitaria debbono avere risposte urgenti,
come si chiede da più parti in questi giorni, decidendo anche l’emissione di
eurobond finalizzati a finanziare misure per contrastare l’epidemia e le sue
conseguenze sul piano economico e sociale.
La riforma del Mes va rinviata per poterne approfondire i meccanismi di
funzionamento che appaiono immaginati in una fase precedente, completamente
diversa dall’emergenza attuale. Diverse sono state le obiezioni che sono state
sollevate da quando sono note le nuove norme che si vorrebbero introdurre con
l’attuale versione del Mes. Non solo a livello politico e sociale, ma anche nell’ambito
della comunità scientifica sono state sollevate critiche e proposte di modifica del
meccanismo che si vorrebbe approvare, occorre quindi tempo e le condizioni
necessarie per discuterne.
Una riflessione ulteriore si impone perché la situazione economica europea,
peggiorata in modo sensibile dall’epidemia in corso, è nel frattempo mutata e
richiede ben altri interventi, quali, ad esempio, quello dell’eurobond sopra citato.
Inoltre bisogna garantire che i parlamenti, e, per quanto ci riguarda, quello italiano,
siano messi nelle migliori condizioni di conoscenza, efficienza e operatività per
discutere se esistono o meno i presupposti per una ratifica di una riforma che è
destinata ad influire in modo considerevole sui modi di funzionamento e sulla sorte
stessa dell’Unione europea.
Il rinvio deve quindi servire a un esame del Mes alla luce delle nuove esigenze del
sistema economico e sociale, aggravate dalla crisi del coronavirus.
La Presidenza nazionale
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