Circolo “Carlo Giuliani” del Partito della Rifondazione Comunista di Frosinone
Circolo Sel di Frosinone
Circolo Idv di Frosinone
I lavoratori della multiservizi che stanno occupando la sala consiliare del comune non stanno solo difendendo i propri diritti: stanno dando a tutti noi una lezione di dignità e di coraggio. Ma come al solito si trovano di fronte come interlocutore una politica che non sa dare risposte. Una politica che di fronte al dramma di molte famiglie che rischiano di rimanere in mezzo alla strada, non sa fare altro che ratificarne la condanna, con atteggiamento passivo e complice. Con l’aggravamento che non riesce ad imporsi neanche affinchè venga pagato ai lavoratori il dovuto compenso per lavori già effettuati. E’ arrivato il momento di fare in modo che la politica riprenda il sopravvento sulle regole liberiste imposte dal mercato e la smetta di far pagare sempre ai più deboli gli errori compiuti da altri. L’unica cosa giusta che il comune possa fare, oltre a garantire ai lavoratori gli stipendi dovuti, è la stabilizzazione di tutti i dipendenti della multiservizi di Frosinone. Una cosa che non solo rappresenterebbe un atto di giustizia sociale, ma addirittura permetterebbe al comune ingenti risparmi. E non c’è decreto Brunetta che tenga: prima del mercato e del patto di stabilità vengono i diritti dei cittadini, e la loro dignità. L’alternativa? Lavoratori che dopo 10-15 anni di precariato si ritroverebbero intorno ai cinquant’anni definitivamente fuori dal mondo del lavoro: l’inaccettabile concetto liberista del lavoratore usa e getta. Noi crediamo che amministratori degni di tal nome, di fronte ad una scelta del genere non dovrebbero avere esitazioni nello schierarsi decisamente dalla parte giusta, quella dei lavoratori. Se la politica non riesce ad imporsi a difesa dei cittadini, diventa una politica inutile, quindi un peso per la comunità. E se i cittadini per difendere i propri diritti sono costretti a gridare la loro rabbia occupando un comune, questo significa che la politica ha perso. Le condizioni per la stabilizzazione dei lavoratori ci sono tutte, non ci sono scusanti: se ciò non avviene è unicamente perchè manca la volontà politica di farlo.
Che l'espressione di una totale e forte solidarietà - e non solo a parole! - nei confronti dei lavoratori della Multi servizi sia un atto dovuto (politicamente e radicalmente dovuto!) è fuori discussione. Sarebbe culturalmente ingeneroso e sindacalmente inaccettabile non stare dalla parte del diritto alla stabilizzazione come passaggio imprescindibile per un "comune" diritto al futuro. La totale riappropriazione di sé come "erogatore di servizi", prima ancora che come percettore di reddito, segnalerebbe una possibile inversione di rotta, direbbe - del Comune e degli Enti Locali in genere - la riconquistata capacità di porsi come "facilitatore della vita sociale" nei confronti dei cittadini. Direbbe di una "crepa" nell'armatura dell'Azienda/Comune, che si vuole da più parti come esecutore dei comandi dei potentati piuttosto che come promotore del benessere collettivo.
RispondiEliminaIn questo senso mi sento insieme con i lavoratori della Multiservizi, perché - occupando la sala consiliare - dicono a me e a molti che a perdere sono la tecnocrazia e la governance. Dicono, in buona sostanza, che la politica può vincere quando supera la sbornia delle esternalizzazioni, quando sceglie il servizio e non il profitto, quando si fa soluzione e non più rappresentazione.