Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

martedì 1 novembre 2011

La Grecia annuncia referendum contro le misure dell'Unione Europea

Stefano Porcari   fonte http://www.contropiano.org



L’importante e inatteso annuncio del premier greco semina il panico nelle borse e nelle quotazioni dell’euro. Rabbiose reazioni di Germania e Francia. La maggioranza della popolazione greca voterebbe "No" al massacro sociale imposto dall’Unione Europea.
Il nuovo piano di finanziamenti dell’Unione Europea per la Grecia sarà sottoposto a referendum. Lo ha annunciato il premier George Papandreou di fronte al Parlamento greco. Papandreou ha dichiarato che si tratta della “più alta forma di democrazia”, di un “grande momento di patriottismo” e che “sta ai cittadini decidere”. I leader dell’Eurozona hanno accordato ad Atene un secondo prestito da 130 miliardi di euro. Ma circa il 60% dei greci considerano negativo l’accordo raggiunto la settimana scorsa con i creditori europei. Il ministro delle finanze ellenico, Evangelos Venizelos, ha detto che la consultazione popolare ci potrebbe essere all'inizio del 2012 e, secondo i sondaggi, i greci voterebbero “NO” nel referendum.
Rabbiose le reazioni di tutto l’establishment europeo. «Sembra una mossa per fare retromarcia sull'accordo raggiunto», ha detto il capogruppo parlamentare dei Liberali democratici tedeschi, Rainer Bruederle, in toni piuttosto irritati, secondo quanto scrive Reuters. «Il gesto della Grecia è irrazionale e, dal loro punto di vista, pericoloso». Sarebbe questa l'opinione del presidente francese, Nicolas Sarkozy, in merito all'annuncio di Atene di indire un referendum per la ratifica del piano di Austerity, secondo quanto riporta il quotidiano Le Monde, citando fonti vicine al presidente.
Immediate le ripercussioni dell’annuncio anche sulle quotazioni dell’euro che è in ribasso contro dollaro e yen, sulla base dell’annuncio del primo ministro greco di indire un referendum sull'accordo raggiunto per il piano di salvataggio del paese, che ha aggiunto nuova incertezza alla crisi del debito. L'euro è sceso ai minimi di seduta di 1,3674 dollari e a 106.80 su yen. Si segnala un pesante ribasso per la borsa greca sui timori che la decisione del governo greco di indire un referendum sull'ultimo accordo finanziamento della Ue possa innescare un periodo di incertezza."Le banche scendono perché gli investitori hanno paura che avremo un lungo periodo di incertezza politica e instabilità economica", commenta all’agenzia Reuters Takis Zamanis di Beta Securities. "Il mercato adesso aspetterà per mesi il risultato del referendum e quello che potrà seguire". Secondo un analista della società finanziaria Ing altro scenario percorribile in caso di una vittoria di coloro che si oppongono al pacchetto, potrebbe essere altrettanto dolorosa, ovvero un’uscita dal’Eurozona.
Un importante limite è stato dunque toccato. Sembrava che il governo Papandreou potesse andare avanti all'infinito nell raccogliere e obbedire alla imposizioni della troika (Ue, Bce, Fmi). Ma niente può durare per sempre. Non si può chedere a un popolo di suicidarsi per non disturbare l'ordinato scorrere dell'economia, né a un governo di prestarsi a fare da killer a tempo indeterminato.

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