Se fosse necessaria un’ulteriore testimonianza del fatto che il Comune di Frosinone è sotto lo scacco dei poteri forti i identificati nelle grandi imprese operanti nel territorio, questa è fornita delle vicende relative alle terme romane . Il 14 settembre 2011 il consiglio comunale approvò una DELIBERA per cui l’area limitrofa alla villa comunale - scriteriatamente concessa dal comune alla Nuova Immobiliare Srl, società partecipata al 50% dal gruppo Zeppieri, sotto la quale diverse documentazioni redatte dalla sovraintendenza ai beni archeologici avevano segnalato la presenza di reperti di epoca romana - era interdetta ogni attività di scavo finalizzate alla costruzione di unità abitative, fino a che non si fosse accertata l’effettiva presenza dei reperti . La delibera fu presentata dalla consulta delle associazioni , forte dell’avvallo di 970 cittadini che con la loro firma avevano confermato la volontà di difendere il patrimonio archeologico bene comune della città, e dal consigliere comunale Francesco Smania della Lista la Sinistra , che , obtorto collo, su forti pressioni del circolo cittadino di Rifondazione “Carlo Giulliani” cui risulta tutt’ora inscritto, aveva forzato con questo atto il suo devoto sentimento di fedeltà al sindaco Marini . L’approvazione della delibera, un fatto di eccezionale valenza democratica, vide l’immediata presa di distanza del sindaco pubblicata dal giornale di proprietà della famiglia detentrice del 50% delle azioni della immobiliare Srl e un attacco diffamatorio, della stessa famiglia a mezzo del SOLITO GIORNALE , nei confronti dei cittadini che in nome della tutela del bene comune archeologico avevano osato opporsi ai desiderata del padrone . A seguito di quella delibera, gli scavi della Nuova Immobiliare si sarebbero dovuti fermare . Ciò non è avvenuto perché si sostiene che i lavori siano finalizzati alla verifica della presenza di reperti archeologici . La concessione ad operare sul terreno, assegnata in base all’art.5 del decreto 40/2010 che disciplina l’attività edilizia libera, non prevede scavi per accertamenti archeologici ,ma solamente per ricerche geosismiche dunque del tutto estranee alle finalità stabilite dalla delibera approvata l 14 settembre . Nonostante la consulta delle associazione, attraverso il suo presidente Francesco Notarcola, abbia sollevato il problema chiedendo un incontro esplicativo al sindaco , dall’amministrazione non è arrivato alcun chiarimento e gli scavi continuano. In mancanza di risposte la consulta ha interessato il Prefetto affinchè attivi tutte le autorità competenti per garantire il rispetto delle leggi vigenti e della volontà espressa dalla cittadinanza. Questa è l’ennesima dimostrazione di come la volontà dei cittadini non conti nulla di fronte agli interessi della finanza, delle imprese e degli interessi politici predominanti. Il comune ancora una volta si fa beffe delle delibere approvate quando queste vanno contro certe categorie intoccabili. La non ottemperanza della delibera del 14 settembre fa il paio con la stesso vulnus compiuto ai danni dell’altra DECISIONE approvata dalla maggioranza, relativa alla definizione di Frosinone comune antifascista. In base a questo documento il comune si sarebbe dovuto impegnare a vietare ogni manifestazione pubblica di gruppi che si rifacessero ai disvalori anticostituzionali fascisti. Ebbene il 7 ottobre i fasci stelli del terzo millennio hanno sfilato per le vie cittadine con tanto di autorizzazioni concesse dalle autorità comunali in barba alla delibera approvata nel marzo scorso. Le vicende molto più gravi della non applicazione del volere popolare espresso dai referendum sull’acqua pubblica e questi altri due esempi di inadempienza democratica perpetrati dal comune di Frosinone, dimostrano che tutte le istituzioni (locali e nazionali) sono lontani anni luce dall’obbligo istituzionale di assicurare il benessere dei propri amministrati quando questo è contrario agli interessi delle lobbies finanziarie e imprenditoriali . Forse è giunto il momento che le cose cambino e i cittadini riprendano il mano il proprio destini a cominciare dalle decisioni relativi alla propria città.
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