Come avevamo già sostenuto in tempi non sospetti la macelleria sociale
messa in atto dal governo sta coinvolgendo anche gli enti locali. L’arroganza del potere è tale da
ignorare quanto ventisette milioni di elettori
hanno deliberato con i referendum,
sancendo la gestione pubblica dei beni
comuni. Inevitabilmente anche i cittadini di Frosinone - rappresentati in consiglio comunale dagli stessi schieramenti (centrodestra maggioranza, centrosinistra
opposizione) che, tutti insieme allegramente, approvano in
Parlamento le porcate formulate dal governo delle banche - patiscono una devastazione sociale drammatica . Oggi sotto la mannaia ci sono i lavoratori della Multiservizi. Ben presto toccherà a quasi tutta la cittadinanza
che si vedrà privata di spazi pubblici
di aggregazione, concessi alla
speculazione edilizia dei potentati privati
locali . Relativamente alla Multiservizi
la Corte dei
Conti ha detto chiaramente che la società poteva essere salvata, migliorandone
la gestione, che invece sono da chiudere le società Aeroporto
Frosinone spa e la Società Interportuale Frosinone Spa , oltre ad altre
partecipate. Queste infatti sono società
improduttive e dispendiose, insaziabili divoratrici di soldi pubblici sperperati in lauti stipendi per manager illuminati e in consulenze affidate a società private. Gli stessi sprechi hanno portato al collasso la Mutliservizi. Ma in questo caso ci sono i dipendenti da
spennare e da usare come agnelli sacrificali alle regalie utili al mantenimento di pretenziosi bacini
elettorali. Così i lavoratori della Multiservizi saranno destinati alla fame e privilegiati manager, componenti di elefantiaci consigli di
amministrazione, continueranno a ricevere soldi pubblici. I cittadini inoltre
dovranno pagare a caro prezzo ai privati quei i servizi finora erogati, con
maggiore efficienza e a costi inferiori, dalla Multiservizi. E' un dato di
fatto che la stabilizzazione dei dipendenti della Multiservizi permetterebbe un
grosso risparmio per le casse del comune, ma gli amministratori comunali
si trincerano dietro il patto di stabilità: ciò che interessa loro non è il
risparmio, ma la privatizzazione dei servizi, unico e vero scopo delle strategie economiche
liberiste. La maggioranza ha già deciso
di privatizzare a ditte esterne, escludendo ogni tipo di coinvolgimento
pubblico neanche in società partecipate. L’opposizione a sua volta insiste con la riproposizione
della nuova società in-house , “Servizi Strumentali srl ”, soluzione che comporterebbe comunque esuberi, e condizioni di lavoro peggiori per i dipendenti superstiti. Ma amministratori, vecchi e nuovi, così attenti al risparmio dell’ente e all’obbedienza alle leggi snobbano, per ignoranza o volutamente, la sola
opzione funzionale ad un reale risparmio per il comune: l’internalizzazione dei servizi e
la stabilizzazione dei lavoratori all’interno dell’ente, tutti, dal primo
all’ultimo. Dimenticano infatti che la
Corte dei Conti ha suggerito questa
soluzione come meno dispendiosa, indicando anche le modalità contabili per realizzarla, e dimenticano che mantenere
la gestione pubblica dei servizi non sarebbe né più ne meno che obbedire ai milioni
di elettori, tra cui la maggior parte dei cittadini ciociari, hanno votato per
i referendum sull’acqua e sui servizi. Ciò
che accade ai lavoratori della Multiservizi è solo l'inizio di una reazione a catena che colpirà tutti i
cittadini. Questa reazione va bloccata da
subito, finchè si è in tempo. Noi rifiutiamo completamente la tesi del sindaco
di Frosinone, espressa nell’ultimo
consiglio comunale, secondo cui il problema dei lavoratori Multiservizi non è politico ma tecnico e contabile. In questa vicenda a mancare è proprio la volontà politica di risolvere la
situazione difendendo i diritti e la dignità dei lavoratori. La scelta di
privatizzare i servizi è tutta politica. La scelta, economicamente sfavorevole, di non assumere
direttamente i lavoratori è tutta politica. E’ ora che i politici la smettano di
trincerarsi dietro decisioni altrui: sono stati scelti dagli elettori per deliberare
al servizio dei cittadini, non per fare
i contabili riluttanti ad assumersi le proprie responsabilità. Queste cose noi le diciamo da tempo, perché è chiaro
che ormai gli enti locali, se non rappresentati da persone politicamente
coraggiose, servono solo come esecutori delle politiche di macelleria sociale
decise in Parlamento.
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