Ass.ne Compagnia Specchi Sonori
Progetto Apparenze Trasparenze
La storia di “Notte di Guerra”
Il testo di
Raphael Alberti Notte di guerra al Museo del Prado è
del 1956, scritto in occasione del trentennale
della guerra di Spagna. Poche volte rappresentato, mostra interessanti spunti
per il nostro metodo di rappresentazione teatrale per l’integrazione dei
linguaggi artistici. Raphael Alberti compone quest’opera dopo aver scritto il
suo Trattato sulla pittura, ispirato da un episodio della guerra di Spagna, cui partecipò anche
colei che diverrà sua moglie. Maria Teresa Léon, fu segretaria dell’Alleanza
degli intellettuali antifascisti, si occupò del salvataggio di centinaia di
opere d’arte del Prado e dell’Escurial, minacciate dai bombardamenti
franchisti, creò las Guerrillas del Teatro, compagnia teatrale con cui percorre
città e campagne interpretando opere di propaganda repubblicana. Continuò in
esilio la sua opera instancabile.
Sinossi
Durante la
guerra di Spagna alcuni partigiani, asserragliati al Museo del Prado in Madrid,
circondati dal fuoco delle artiglierie franchiste e dal bombardamento degli
alleati italiani di Franco, decidono di porre al riparo i quadri del museo: la
monumentale opera del Goya, i Rembrandt, i Tintoretto….Dalle pareti ormai
spoglie, sorgono a rivivere i personaggi di quella pittura, come attori nel
presente.. come fantasmi e poi più vivi che mai….Soprattutto dalla pittura del
Goya del tempo della guerra di Spagna del 1808, risorgono combattenti per gli
ideali della libertà che si ritrovano, oggi , nella nuova guerra per la
libertà.
Il meccanismo scenico immaginato da Alberti muove proprio dalla
proiezione delle immagini dei quadri dei grandi artisti al Museo del Prado, poi
l’autore richiama la necessità, in didascalia, che “si tengano ben a mente quei
quadri e tutti i dettagli dei costumi” poiché vedremo agire in scena la Maya, l’arrotino
dei disastri della guerra del Goya, come il monco, come le streghe delle Opere Nigre. Si mescolano nel testo molti altri spunti “brechtiani”: un forte
espressionismo necessario alla recitazione: spesso grida e suoni e risate di
streghe; i poveri, i macilenti, i torturati delle incisioni nigre, con i loro
stracci, con la loro deforme testimonianza di atrocità, si mescolano a un mondo
magico, spurio, di streghe e di parole gergali forti…. Di termini carnali,
senza pudore, disincantati…fino ad un carro carnevalesco, una parodia cinica e
ridanciana di una guerra
atroce. Un autos da fè, senza sacramento, di un totale disilluso
laicismo. … L’opera si presta ad un approfondimento sperimentale di molti dei
linguaggi che solitamente mettiamo in campo:
Claudio Rovagna, che cura di consueto la drammaturgia musicale dei
lavori di Specchi Sonori, nonché le composizioni originali, propone questa
volta di far emergere tessiture vocali, in registrazione e proposte anche dal
vivo dagli attori, per costruire una drammaturgia del suono della guerra, del
dolore, del bombardamento. Il mondo magico di streghe e il mondo derelitto di
straccioni potranno essere rappresentato anche con le marionette…. Che sono
visione vivente del fantastico. Vogliamo però cogliere nel testo un’altra
fondamentale occasione poetica: il testo è appello alla funzione dell’Arte, funzione di garanzia di libertà e dei
valori umani.
La coscienza antifascista dei
rivoluzionari spagnoli fa loro decidere di salvaguardare l’Arte di un Museo, l’Arte
è patrimonio di libertà, Goya stesso, un secolo prima aveva denunciato in un “reportage”
allucinato tutti gli orrori e lo smarrimento di umanità della guerra, creando
un monumento eterno al valore della vita umana offeso dal sopruso. E’ proprio l’arte
che rivive, che muove il meccanismo magico della creazione e che torna a
schierarsi per i valori umani.
Ma questo spettacolo, nel nostro
adattamento, trova lo spunto per narrare anche un’altra storia.
Marianna de
Leoni
Note ... Sonore
Il Canto sulle poesie di Garcia Lorca si trasforma in grido di
terrore, in voce deformata, in raglio grottesco; Il suono della pioggia in
bombardamento, in sirene di allarmi aerei, in esplosioni. La musica è sotto attacco e si aggrappa alle creature fantastiche del Goya, ai quadri del Museo
del Prado, per sostenere i miliziani nella resistenza. Un cieco musico, dal
mondo fantastico dei “Capricci” del Goya, lancia l’idea musicale che porterà
alla riscossa contro la dittatura, contro ogni sopruso e violenza. Torna,
infine, il canto, ma è un canto di lotta. Un canto di lotta…. vecchio
stile, ma è veramente un vecchio ricordo la Resistenza? Oppure è
necessario ancora intonare questo “canto”? Lamusica, nata libera, vuole questo
e solo in questo può continuare a vivere.
Claudio Rovagna
Un giovane partigiano era artista, studente, sognava
di fare l’artista…
L’appello della guerra partigiana e degli ideali lo ha strappato anche a questo.
Sta fermo, solo ed in disparte, in qualche luogo , in
attesa. L’attesa soffia sui suoi pensieri. Intorno a lui i rumori e le voci
della guerra. L’urgenza di vivere, di tornare a vivere, di lottare perché vita
ritorni gli viene in
mente con le immagini dell’Arte che amava. Speranza, di ritornare e che l’Arte
ritorni.
A mio padre, combattente per la libertà del nostro Paese e a tutti
coloro che continuano sinceramente a combattereper i propri valori, senza fare
sconti, senza interessi personali, senza paura.
Addio papà.
Con:
Maurizio Castè, Paolo Andrenucci, Lucia Mattei, Monica Gattari, Simona
Sanzò
Voce narrante Marco Carlaccini
Voce del prologo Marco Carlaccini
Canto Micaela Guerra
Musiche
originali Claudio Rovagna
Musica
dal vivo tastiera Claudio Rovagna , fiati Simona Sanzò
Video Specchi Sonori con gentile concessione di materiali del Museo
storico della
Resistenza di Fosdinovo
Marionette
e Regia Marianna de Leoni
Con
il patrocinio dell’ ANPI NAZIONALE
Casa
delle Culture, via San Crisogono - Roma
15
Dicembre ore 21,00 16 Dicembre ore 18,00
La clip con alcune foto della rappresentazione teatrale è a cura di Luciano Granieri.
Brano: Jaya
eseguito da: Ambrose Akinmusire - tromba
Justin Brown -batteria
Gerald Clayton -Piano
Walter Smith III - Sax Tenore
Harish Raghavan - Basso
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