Comitato LIP Valle del Sacco, Coordinamento
Ambiente Anagni, Laboratorio Comune Alta Valle,
Consulta Ambientale Ferentino, Consulta
Associazioni Frosinone, Osservatorio Peppino Impastato Frosinone,
Comitato Provinciale in
difesa della Costituzione
E’
più di un timore o un sospetto: esiste il rischio, reale, che la Valle del
Sacco diventi la pattumiera del Lazio.
Un
passo deciso in questa direzione sarà fatto oggi con l’approvazione alla Camera
dei Deputati della Legge di conversione del DL “Competitività” n.91/2014, il
quale contiene una disposizione (art.14 comma 1) che attribuisce poteri enormi,
straordinari ed esclusivi in materia di gestione dei rifiuti al Presidente
della Regione Lazio ed ai sindaci, poteri mai concessi prima d’ora ad
un’amministrazione regionale (contemplano addirittura la requisizione degli
impianti).
Con
questa norma, il Presidente Zingaretti sulla base della mera affermazione
dell’esistenza di un’emergenza e di un “potenziale” pericolo, potrà emettere
ordinanze urgenti e contingibili in
deroga all’intera legislazione esistente nel settore dei rifiuti, della
pianificazione urbanistica, della tutela dell’ambiente e del paesaggio, della
salvaguardia della salute e del patrimonio culturale.
E
poichè la deroga vale anche per le forme di gestione ordinaria del ciclo dei
rifiuti, non solo per quelle speciali, il
Presidente potrebbe autorizzare con una semplice ordinanza l’apertura di nuovi
impianti di trattamento dei rifiuti senza limitazioni o vincoli.
In
questo modo, la “filiera della monnezza”
potrebbe rapidamente divenire una realtà nella Valle del Sacco; gli impianti
già in corso di approvazione (TMB a Colleferro, nuovi termovalorizzatori a
Paliano, ampliamento della discarica di Colle Fagiolara, compostaggi ad Anagni,
Ferentino, Supino, Gennazzano, ecc.) potrebbero essere autorizzati, iniziando a
trattare i rifiuti provenienti dall’area della capitale, che sconta un grave ritardo
nello smaltimento dei RSU e nella raccolta differenziata.
Stupisce
che fra i membri delle Commissioni del Senato che hanno approvato, in prima
lettura, una normativa così rischiosa per la nostra terra, ci sia stato il
Senatore Scalia, che proviene dal territorio.
Singolare
è la motivazione del provvedimento che si dice finalizzato a “prevenire
procedure d’infrazione ovvero condanne della Corte di giustizia UE per violazione
della normativa europea in materia di rifiuti”; ma il regime di deroghe previsto dal testo
di legge è così ampio da porsi in contrasto con le stesse direttive comunitarie:
si realizza così il paradosso che per prevenire le sanzioni europee si
agisce in deroga alle medesime normative comunitarie!
Già
da qualche tempo alcuni consiglieri regionali sostengono la tesi secondo la
quale i rifiuti (di Roma e di Napoli) sono una risorsa per il nostro
territorio, in grado di risollevare le sorti dell’economia e favorire la
ripresa. Ed ecco che il nuovo modello di sviluppo per la Valle del Sacco si
palesa; alla distorta industrializzazione del territorio che ha causato i ben
noti guasti, succede l’economia della monnezza: il “modello pattumiera”.
Le
associazioni dei cittadini della Valle del Sacco rivolgono un pressante invito
ai Sindaci affinché
si adoperino concretamente per contrastare gli indirizzi
regionali in tema di rifiuti. Invito rivolto, in particolare, a coloro i quali
siedono al Tavolo Ambientale, recentemente costituito e che vede come promotori
i Comuni di Anagni e Paliano con i Sindaci Bassetta ed Alfieri.
Le scelte politiche ed amministrative della Regione
Lazio rischiano di provocare devastazioni ambientali irrecuperabili e danni
economici enormi alle attività agricole ed all’intero complesso produttivo
della Valle del Sacco. E poiché i sindaci sono in prima fila nel governo
delle realtà locali, saranno le loro amministrazioni a subirne per prime gli
effetti negativi sul piano politico, amministrativo e sociale.
Si
chiede un urgentissimo incontro con il fine di presentare alcune incisive
iniziative elaborate dalle associazioni.
Le associazioni dei cittadini adiranno
immediatamente la Corte di Giustizia Europea, intervenendo nel procedimento già
pendente al n. C-196/2013, udienza del 4 settembre p.v., nel quale è imminente
l’irrogazione di una sanzione pesantissima (oltre 90 milioni di Euro) per
l’omessa bonifica delle numerose discariche sul territorio italiano, fra le
quali vi sono quelle inserite nei piani di bonifica dei SIN “Bacino del
Sacco e “Provincia di Frosinone”, in corso da oltre un decennio e mai
completati.
Poichè la sanzione della Corte UE costituisce un
danno erariale, le associazioni adiranno anche la Corte dei Conti affinchè
accerti la responsabilità personale dei singoli amministratori locali
(della Regione, della Provincia e dei Comuni) e proceda nei loro confronti per
il ristoro e refusione dei danni alla collettività.
Il
principio “chi inquina paga” non vale solo per i cittadini.
Inoltre, la normativa che concede amplissimi poteri
e deroghe al Presidente della Regione, è in contrasto con le recenti novità
introdotte dalla UE (COM397/2014 e COM398/2014) il 2 Luglio u.s. in tema di
trattamento dei rifiuti; pertanto verrà inoltrata una richiesta alla
Commissione Europea per l’apertura di un’ulteriore procedura d’infrazione a
carico della Regione Lazio.
Comitato LIP Valle del Sacco
Coordinamento Ambiente Anagni
Consulta Ambientale Ferentino
Presidente Consulta Associazioni Frosinone
Osservatorio Peppino Impastato Frosinone
(aut.frosinone@gmail.com)
Comitato Provinciale in
difesa della Costituzione
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