Le associazioni del Capoluogo esprimono pieno sostegno ai lavoratori della Multeservizi denunciati a seguito
dell’occupazione del tetto del Comune e propongono di organizzare insieme ai
lavoratori per sabato 22 o domenica 23 una giornata di mobilitazione e di solidarietà con la loro lotta.
Salire sul tetto del comune, in uno stato di necessità, per
difendere il proprio posto di lavoro e la sopravvivenza delle proprie famiglie, secondo la Costituzione
repubblicana, non è reato, quando non si
producono violenza e danneggiamenti a cose o persone.
Chiediamo alla Procura di Frosinone ed alla Corte dei conti
di indagare sulla legittimità e sulla
legalità degli atti che hanno permesso di distribuire a destra e a manca posti
molto ben remunerati nei vari consigli di amministrazione succedutesi
alla guida della Multiservizi per soddisfare il proprio bacino
elettorale.
Di chi è la responsabilità dell’accumulo di 8 milioni
di debiti in capo ad una società in cui i lavoratori erano tenuti a pane
e acqua, mentre i manager percepivano parcelle fino a 80.000 euro?
Nei giorni dell’occupazione del tetto abbiamo assistito
alla passerella dei vari politici
locali, di destra, sinistra e centro, che in quei caldi giorni del luglio 2013
si susseguivano in processione sul tetto occupato a promettere
impegni per la soluzione della vertenza.
Dobbiamo purtroppo constatare con
amarezza che tutto ciò non si è verificato. Anzi, il tentativo dei lavoratori
non solo non ha evitato il licenziamento, ma su di loro si è abbattuta
ingiustamente l’accusa di avere violato la legge. Vittime e perseguitati, oggi
questa è la situazione.
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