21 febbraio Giornata Internazionale della Lingua Madre istituita dall’UNESCO nel 1999 su proposta del Bangladesh, per ricordare la sollevazione avvenuta nel 1952, nell’allora Pakistan orientale, in difesa del bengalese, madre lingua di quella parte del paese, contro l’imposizione della lingua urdu.
Il 21 febbraio ad Arce, in provincia di Frosinone, si tiene un incontro dal titolo Tutela della lingua madrepresso la sala conferenze del museo Gente di Ciociaria, dalle ore 16.
Messaggio del Direttore Generale dell’ UNESCO, Irina Bokova, in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, UNESCO, 21 febbraio 2012
Nelson Mandela ha detto “parlare a qualcuno in una lingua che comprende consente di raggiungere il suo cervello. Parlargli nella sua lingua madre significa raggiungere il suo cuore”. La lingua dei nostri pensieri e delle nostre emozioni è il nostro bene più prezioso. Il multilinguismo è nostro alleato per garantire un’istruzione di qualità per tutti, promuovere l’integrazione e combattere la discriminazione. La costruzione di un dialogo autentico presuppone rispetto per le lingue. Ogni aspirazione ad una vita migliore, ogni aspirazione allo sviluppo si esprime in una lingua, con parole precise per farla vivere e trasmetterla. Le lingue sono ciò che noi siamo, proteggerle significa proteggere noi stessi.
Sono 12 anni che l’UNESCO celebra la Giornata Internazionale della Lingua Madre e si adopera in favore della diversità linguistica. Questa 13a edizione è dedicata al multilinguismo per l’istruzione inclusiva. Gli studi dei ricercatori e l’impatto delle politiche a sostegno del multilinguismo hanno dimostrato quello che le popolazioni intuitivamente già percepivano: la diversità linguistica accelera il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, in particolare gli obiettivi dell’Istruzione Per Tutti. L’uso della lingua madre nelle scuole rappresenta un potente strumento contro l’analfabetismo. La sfida, tuttavia, è assicurare che questa verità si traduca nei fatti. Le popolazioni autoctone sono spesso quelle la cui madrelingua viene ignorata dal sistema educativo. Far sì che esse apprendano, sin dalla più tenera età, nella loro lingua madre e in seguito in altre lingue (quella nazionale, quella ufficiale o un’altra), vuol dire promuove l’uguaglianza e l’integrazione sociale.
L’UNESCO Mobile Learning Week ha dimostrato che l’uso delle nuove tecnologie nell’educazione costituisce una potenzialità per l’istruzione inclusiva. In combinazione con il multilinguismo, queste tecnologie moltiplicano la nostre capacità d’azione. Approfittiamone al massimo. La nostra generazione trae vantaggio dai nuovi mezzi di comunicazione e dal nuovo spazio comune mondiale reso disponibile da Internet: non può dunque accettare un impoverimento delle lingue.
La diversità linguistica è il nostro patrimonio comune, ed è fragile. Delle oltre 6.000 lingue parlate in tutto il mondo, quasi la metà rischia di scomparire entro la fine del secolo. L’Atlante UNESCO delle lingue in pericolo nel mondo fornisce una mappa per comprendere questa lotta. La scomparsa di una lingua costituisce un impoverimento per l’intera umanità, un passo indietro nella difesa del diritto di ciascuno ad essere ascoltato, ad apprendere e a comunicare. Ogni lingua è portatrice di un patrimonio culturale che accresce la nostra diversità creativa. Questa diversità culturale è tanto importante quanto la biodiversità lo è in natura, ed esse sono strettamente collegate. Le lingue di alcune popolazioni indigene sono portatrici di conoscenze uniche sulla biodiversità e sulla gestione degli ecosistemi. Questo potenziale linguistico è un motore di sviluppo sostenibile che merita di essere condiviso; l’UNESCO porterà questo messaggio anche alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro.
La vitalità delle lingue è affidata a tutti coloro che le parlano e che si adoperano per proteggerle. L’UNESCO rende loro omaggio e veglia affinché le loro voci siano ascoltate nella formulazione delle politiche educative di sviluppo e di coesione sociale. Il multilinguismo è una risorsa viva – utilizziamola a vantaggio di tutti.
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