E' finita con le cariche della polizia in Via Veneto fino all'inizio di via del Tritone l'azione dei manifestanti tra il ministero dello sviluppo economico e quello del welfare.
Un corteo che nei numeri ha fatto dimenticare quelli ben più consistenti del 18 e 19 ottobre, si è snodato nel pomeriggio da Porta Pia lungo un percorso tortuoso nel cuore della "city", la zona dei ministeri, ambasciate, sedi di banche e multinazionali, ed è poi ritornato a Porta Pia. Un percorso difficile in una zona completamente assediata dalla polizia che ha chiuso ogni strada e traversa lungo il percorso costringendo il corteo ina una sorta di corridoio blindato.
Dopo lunghe pantomime ludiche, come l'orinare davanti ad alcune sedi istituzionali, o il lancio di arance e uova, una volta giunto in piazza Barberini una parte del corteo si è diretto lungo via Veneto, atteso e circondato - come anche tutto il corteo fin dall'inizio - da poliziotti, carabinieri e guardie di finanza in assetto da combattimento.
Prevedibile e prevista la reazione - durissima - da parte delle cosiddette "forze dell'ordine" che ad un certo punto hanno dato vita ad una lunghissima carica che da via Veneto si è prolungata fino all'inizio di via del Tritone. Qui i manifestanti sono stati ammassati e pressati con situazioni di vero pericolo che si è riusciti ad evitare con molta difficoltà.
Il corteo si è poi ricomposto ed ha imboccato il Traforo (all'interno del quale un cretino ha acceso anche un fumogeno essendo poi "convinto" a spengerlo rapidamente), poi ha girato su via Nazionale, Piazza della Repubblica, Stazione Termini ed è tornato a Porta Pia.
Uno dei manifestanti sembra abbia perso le dita di una mano a causa dello scoppio di petardo che stava accendendo. (vedi filmato) Dalle prime informazioni d'agenzia, sembra si tratti di un venditore ambulante di nazionalità peruviana, di 47 anni. Altri due manifestanti sarebbero rimasti feriti più leggermente anche se una ragazza è stata vista con la testa rotta e sanguinante.
foto e testo tratto da http://contropiano.org/
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