Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 24 ottobre 2012

Crisi dei trasporti

Oreste Della Posta per l'associazione 20 ottobre


La crisi economica italiana e ciociara si acuisce sempre di più. Testimonianza ne sono i dai diffusi in questi giorni dalla Società Autostrade:  - 15 % di traffico leggero e  -8% traffico pesante. È veramente drammatico.
Sono dati, questi, che testimoniano la grave recessione che stiamo attraversando. Dati che significano crisi per il settore dei trasporti, posti di lavoro che si perdono e quindi più disoccupati.
È necessaria una svolta sia a livello nazionale, sia regionale e provinciale. La nostra provincia poi, risente molto di più di questa crisi poiché in Ciociaria ci sono più di 4mila aziende di  trasporto che sono con l’acqua alla gola. Molte attendono i pagamenti dalla Regione Lazio che non arrivano dal novembre del 2011. Non hanno soldi per andare avanti e pagare gli stipendi. Una crisi ulteriore anche per chi il lavoro lo ha, o almeno, lo avrebbe.
 Inoltre, è necessario che i politici della nostra provincia facciano pressione sull’Unione Europea perché alla Ciociaria venga riconosciuto lo stato di territorio obiettivo 1: ovvero un territorio che necessita si sgravi fiscali sul lavoro e sull’economia per poter ripartire. Attualmente siamo obiettivo 2. Questi sgravi non ci sono.  
Come Associazione chiediamo alla politca di fare uno scatto d’orgoglio e di dignità: bisogna andare subito al voto per restituire alla Regione un Cosiglio ed una Giuta che sblocchi i finanziamenti e ridia fiato alle imprese, per poi mettere in campo un piano serio e a lungo termine di rilancio economico in tutti i settori.

1 commento:

  1. Sarebbe necessario, oltre a quanto detto nel post, che gli stessi cittadini facciano sentire la propria pressione sul governo Monti, esecutore materiale delle politiche lacrime e sangue volute dall'Unione Europea. La prima occasione per fare questo è la partecipazione in massa al no Moti day. Ormai la politica, dismessa la funzione di rappresentanza, e promossa dal capitale finanziario a mero esecutore dei suoi diktat è complice della oligarchica dittatura finanziaria. Dunque è compito di ogni formazione comunista e anticapitalista mobilitare le masse contro lo strapotere della finanza che dispiega la sua potenza classista attraverso i trattati europei. Non c'è alternativa è necessario esprimre con forza la propria contrarietà al govetno Monti alla troika, al capitalismo fnanziario. A meno che non si voglia diventare complice delle forze riformiste funzionali a mettere la sordina al conflitto sociale

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