La
crisi economica italiana e ciociara si acuisce sempre di più. Testimonianza ne
sono i dai diffusi in questi giorni dalla Società Autostrade: - 15 % di traffico leggero e -8% traffico pesante. È veramente
drammatico.
Sono
dati, questi, che testimoniano la grave recessione che stiamo attraversando.
Dati che significano crisi per il settore dei trasporti, posti di lavoro che si
perdono e quindi più disoccupati.
È
necessaria una svolta sia a livello nazionale, sia regionale e provinciale. La
nostra provincia poi, risente molto di più di questa crisi poiché in Ciociaria
ci sono più di 4mila aziende di trasporto che sono con l’acqua alla gola. Molte
attendono i pagamenti dalla Regione Lazio che non arrivano dal novembre del
2011. Non hanno soldi per andare avanti e pagare gli stipendi. Una crisi
ulteriore anche per chi il lavoro lo ha, o almeno, lo avrebbe.
Inoltre,
è necessario che i politici della nostra provincia facciano pressione
sull’Unione Europea perché alla Ciociaria venga riconosciuto lo stato di
territorio obiettivo 1: ovvero un territorio che necessita si sgravi fiscali sul
lavoro e sull’economia per poter ripartire. Attualmente siamo obiettivo 2.
Questi sgravi non ci sono.
Come
Associazione chiediamo alla politca di fare uno scatto d’orgoglio e di dignità:
bisogna andare subito al voto per restituire alla Regione un Cosiglio ed una
Giuta che sblocchi i finanziamenti e ridia fiato alle imprese, per poi mettere
in campo un piano serio e a lungo termine di rilancio economico in tutti i
settori.
Sarebbe necessario, oltre a quanto detto nel post, che gli stessi cittadini facciano sentire la propria pressione sul governo Monti, esecutore materiale delle politiche lacrime e sangue volute dall'Unione Europea. La prima occasione per fare questo è la partecipazione in massa al no Moti day. Ormai la politica, dismessa la funzione di rappresentanza, e promossa dal capitale finanziario a mero esecutore dei suoi diktat è complice della oligarchica dittatura finanziaria. Dunque è compito di ogni formazione comunista e anticapitalista mobilitare le masse contro lo strapotere della finanza che dispiega la sua potenza classista attraverso i trattati europei. Non c'è alternativa è necessario esprimre con forza la propria contrarietà al govetno Monti alla troika, al capitalismo fnanziario. A meno che non si voglia diventare complice delle forze riformiste funzionali a mettere la sordina al conflitto sociale
RispondiElimina