Le rovine

"Le rovine non le temiamo. Erediteremo la terra. La borghesia dovrà farlo a pezzi il suo mondo, prima di uscire dalla scena della storia. Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi, e questo mondo, ogni momento che passa, cresce. Sta crescendo, proprio adesso che io sto parlando con te"

Buenaventura Durruti

mercoledì 18 aprile 2012

Cassino:Bilancio dopo quasi un anno della guinta Petrarcone

Riccardo Palma segretario PRC Cassino


A distanza di quasi un anno di amministrazione Petrarcone, nonostante qualche piccolo segnale di cambiamento  come per esempio la proposta di una commissione d’inchiesta sui debiti comunali o  dell’adozione di un registro delle unioni civili o dei Gruppi di acquisto popolare, riteniamo di dover incalzare la maggioranza soprattutto su alcuni temi “sensibili”; ma il peso culturale e politico dell’UDC di questa maggioranza sembra essersi, in questi ultimi giorni, sbilanciato per contrastare qualsiasi provvedimento civilmente avanzato. Infatti, l’azione dell’UDC sembra essere tesa a non far passare alcuni provvedimenti volti al reale cambiamento. Parliamo per esempio della mozione presentata dal partito della Vela sul quoziente familiare che sembra essere stato presentato solo per contrastare l’approvazione del registro delle unioni civili di cui guarda caso si discute nella stessa giornata del 19 aprile 2012. Nel regolamento per l’istituzione del registro delle unioni civili è previsto che nell’ambito delle proprie competenze, il comune s’impegna ad assicurare alle coppie unite civilmente l’accesso ai procedimenti, benefici e opportunità amministrativa di varia natura alle medesime condizioni riconosciute dall’ordinamento delle coppie sposate e assimilate. Questo regolamento contrasta decisamente con l’adozione del quoziente familiare (chiamato quoziente Cassino, preso a fotocopia dal comune di Parma). Intanto diciamo  come forza politica che ha come pilastro fondante la Laicità delle istituzioni e che intende tutelare le fasce più deboli della cittadinanza, non possiamo che constatare che il suddetto strumento così come formulato non ci soddisfa assolutamente, in quanto non tiene conto dell'attuale situazione economica che ha prodotto impoverimento in tutti i livelli della società, dunque un servizio che per elargire le agevolazioni si basa sul numero dei figli più che sul reddito, ci sembra elitario, riduttivo e non considerativo di una realtà che in seguito alla crisi sta producendo sacche di povertà sempre più ampie. E nemmeno prende in considerazione un tema a noi molto caro: quello della tutela dei diritti civili, che sono sacrosanti e devono essere garantiti dall'istituzione, in questo caso dall'amministrazione comunale. Parliamo delle famiglie monogenitoriali o delle coppie di fatto, che pure sono cittadini ed hanno diritto di ricevere pari trattamento, ma anche di quei nuclei dove ci sono convivenze tra familiari (ad esempio tra genitori e figli con nipoti a carico) uniti comunque da un legame strettissimo non meno importante di quello matrimoniale classico.
Poi occorre dire peraltro che il modello proposto è stato sospeso fino al 31 maggio dal neo commissario del comune di Parma, Mario Ciclosi, perché troppo costoso per il bilancio comunale e perché non riesce a far recuperare equità rispetto ai redditi e ai patrimoni delle famiglie.  

A sostegno dell’adozione del quoziente familiare ci si appella spesso al modello francese, dimenticando però che oltralpe l'accesso è garantito a tutti, proprio in virtù del fatto che un po' ovunque, vige ad esempio l'istituzione del registro delle coppie di fatto, che per retaggio culturale in Italia sta invece incontrando parecchi ostacoli e che per noi è una priorità, non soltanto per i casi come il quoziente familiare, ma per l'estensione che può avere nell'accesso a tutti i servizi sociali.

Senza dimenticare che così come strutturato, il Quoziente familiare, rivela una forte incompatibilità con quanto indicato sul programma elettorale e sulle linee guida dove sono chiare le intenzioni di far prevalere la laicità sul welfare locale e le pari opportunità tra i cittadini.

Cogliamo l’occasione per parlare dell’operato dell’assessore Di Russo che in data 12 aprile ha convocato un tavolo tecnico sulle povertà tra amministratori e associazioni del territorio (associazioni tutte di stampo cattoliche).  Dimenticandosi per l’ennesima volta dell’appello che le abbiamo lanciato in diverse occasioni e già segnalato peraltro tra le nostre osservazioni alle linee guida che questa amministrazione si è dettata di adottare. Trattasi dell’Osservatorio sulla povertà. Abbiamo chiesto che nella composizioni vi fossero presenti, oltre alle ASL, all’Università, alla Magistratura, alle forze dell’Ordine, i rappresentanti del terzo settore, lo Organizzazioni sindacali, il Centro per l’impiego e gli altri servizi sociali del territorio. Non è bastato non averci ascoltato sui voucher che rappresentano uno scivolone politico che non ha eguali tanto che è sotto gli occhi di tutti i risultati che stanno producendo. Peraltro è previsto nella bozza sulla riforma del lavoro del governo Monti che non potrà più essere adottato il lavoro accessorio dagli enti locali – ci serviva un governo iperliberista per scardinare i voucher a Cassino – altro che provvedimenti da emulare in tutta Italia! Ma torniamo al punto, se si vuole effettivamente prendere in mano il problema della povertà a Cassino, occorre far partecipare tutti gli attori in campo e magari sostenere una nostra proposta che anticipiamo sulla stampa e poi vedremo da quale parte si sta, dalla parte dei poveri o dalla parte dei ricchi.  Ci riferiamo ad una mozione che il nostro consigliere comunale Vincenzo Durante avanzerà nei prossimi giorni in consiglio comunale per impegnare il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale a chiedere il rifinanziamento del reddito minimo garantito alla regione Lazio ove l’UDC è in maggioranza. Saremo curiosi di sapere cosa pensa di questa iniziativa la nuova scuola di formazione politica di Montecassino. Lì si capisce che non è un discorso ideologico, ma di sostanza per chi crede che non è l’elemosima e ne tanto più gli interventi residuali che pagano ma interventi che garantiscano un minimo di dignità alle persone in carne ed ossa. Caro Velardocchia, che proclami un nuovo Welfare, ti diciamo invece diamoci da fare per restituire al servizio sociale la giusta connotazione di sussidiarietà e per far riaffermare la classica “presa in carico” per progetti individualizzati a partire dal ripristinare il progetto 7 adulti che propria questa amministrazione sembra abbia affossato contravvenendo alle promesse fatte in campagna elettorale.

1 commento:

  1. Scusa Luciano, veramente con il "cuore".
    Ma non ti pare che il post che posti ponga qualche problema a te stesso?
    (Frosinone - Cassino: alleanze per la "vittoria" a Frosinone e alleanze per la "vittoria" a Cassino)
    Sinceramente: con simpatia.
    bruno

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