Dopo più di due
anni dal primo incontro con l’ensemble di MAURO BOTTINI IN QUEL DI ITHACA a
Frosinone torno a riascoltare volentieri
il trio del sassofonista e clarinettista originario di Alatri che nel frattempo
è diventato quartetto. Infatti a Matteo
Nizzardo, organo Hammond e a Cristiano
Coraggio batteria si è aggiunto il potente e talentuoso bassista Marco Massimi.
Mi rincresce commentare l’eccellente
performance del quartetto -realizzata il 18 gennaio scorso in quel di Serrone presso il ristorante “Du
Casette” - per interposto “You Tube” e non direttamente. Sinceramente invidio
un po’ coloro i quali hanno potuto partecipare al concerto, deve essere stata una serata di gran bella
musica. Del resto c’era da aspettarselo. Infatti la propulsione ritmica e la
sensibilità improvvisativa del gruppo erano già eccellenti due anni fa, ciò nonostante
riascoltare il quartetto impreziosito anche dall’apporto di Marco Massimi è stata
un’esperienza nuova e interessante. Il
brano del video è “Flower Shop”, un
blues scritto dallo stesso Bottini, inciso nel 2010 e inserito nel CD “Self
Portrait”. Protagonisti di quelle registrazioni oltre a Mauro anche fior di
musicisti come Paolo Tombolesi al piano, Stefano Micarelli alla chitarra,
Massimo Manzi alla batteria e Massimo Moriconi al contrabbasso e al basso
elettrico. L’esecuzione del brano in
questione è scintillante. Mauro al sax tenore è sorprendente nell’unire un fraseggio
estremamente blusey con una straordinaria pulizia del suono. Emotività ed eleganza
sono elementi che fanno dell’improvvisazione di Bottini un piccolo eccellente saggio di fervida vena
creativa e di ottima tecnica. Ancora più sorprendente la prestazione di Matteo
Nizzardo. Liberato dall’incombenza di eseguire anche le linee di basso, la
creatività e l’esuberanza del giovane tastierista prorompono in un’improvvisazione
coinvolgente ed entusiasmante. Notevoli i progressi di Cristiano Coraggio, il
vero motore pulsante del gruppo, ma anche pronto a proporre soluzioni ritmiche
complesse degne del miglior Elvin Jones. Piacevole la sorpresa di Marco
Massimi. Un bassista energico e fluido, il suo assolo è veramente degno di
nota. Ciò che emerge nell’ascoltare questa interpretazione di Flower Shop è il
divertimento che ogni musicista mostra di provare nell’improvvisare , uno stato
che inevitabilmente coinvolge anche il
pubblico, del locale ma anche della rete. Questo è un elemento fondamentale , perché
quando i musicisti sono dotati e si divertono a suonare il risultato non può
che essere straordinario.
Good Vibrations.
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